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Napoli, petizione per cittadinanza al masseur salernitano Carmando

Una petizione per conferire la cittadinanza napoletana al masseur salernitano Salvatore Carmando, cui il compianto fratello Bruno, scomparso il 21 novembre 2005 all’età di 66 anni, fa parte dell’importante e quasi centenaria storia granata. A promuovere l’iniziativa è l’avvocato penalista Emilio Coppola, noto negli ambienti sportivi: “È rimasto umile e al servizio della maglia nei momenti belli e in quelli brutti, rappresenta un’ icona e, pur essendo un fiero cittadino salernitano, è giusto che la città che lo ha adottato lo faccia sentire napoletano”. Carmando è stato bandiera del Napoli fuori dal campo, o per meglio dire, a bordo campo: diventando massaggiatore della società partenopea dal 1974 al 2009.

Strettissimo il rapporto con Diego Armando Maradona che non metteva piede sul terreno di gioco se non c’era lui a controllargli i muscoli. Salvatore Carmando ha continuato a seguire il club, risultando spesso un punto di riferimento per la tifoseria, ma anche per le trasmissioni sportive radiofoniche e televisive che lo ospitano spesso. Il rapporto, invece, con la città natia e i tifosi salernitani si è deteriorato a fine gennaio 2018. Il motivo di tale acredine è dovuto all’omaggio fattogli dallo storico gruppo storico dei Fedayn della Curva B del Napoli poco prima di una partita degli azzurri: cori e slogan a suo sostegno, con Carmando che ha ringraziato di cuore, sottolineando, in un video su facebook, di essere ‘napoletano e non salernitano’.

Un’affermazione che ha sollevato critiche feroci al punto che lo stesso massaggiatore, nelle ore seguenti, sempre tramite il noto social network, è stato costretto a ritornare sui suoi passi: “Chiedo scusa ai cittadini di Salerno ed ai tifosi della Salernitana. Un video su Facebook mi ritrae con i tifosi della curva del Napoli. L’emozione mi ha fatto pronunciare una frase che non avrei voluto e dovuto dire. Ho lavorato con il Napoli al quale ho garantito per 40 anni la mia professionalità. Sono di Salerno e sono fiero della mia terra. A Salerno ed alla Salernitana la mia famiglia ha dato il cuore. Ed io sono orgoglioso di essere uno dei Carmando ai quali l’intera città ha sempre tributato affetto e amore. Scusa Salerno. Grazie Salerno”.

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