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Nicola in sala stampa: “Atteggiamento che mi fa rabbia, ma resta l’ottimo lavoro. Sembra che dobbiamo vincerle tutte”

La più brutta Salernitana dell’anno chiude il suo 2022 con un ko pesante in casa del Monza e va alla sosta con tanti interrogativi sul reale volto e quindi le reali ambizioni ed obiettivi. In sala stampa, Davide Nicola, commenta il 3-0 dell’U-Power Stadium: “Siamo arrivati allo stesso punto  dell’anno scorso – spiega il tecnico – abbiamo fatto 15 partite in cui abbiamo speso molto e quindi siamo arrivati più stanchi. L’atteggiamento iniziale non è stato quello adeguato, non abbiamo avuto fame nei contrasti, accettavamo l’uno contro uno ma alla fine non l’abbiamo vinto. Così diventa difficile in Serie A esser competitivi, i due gol ce li siamo fatti noi”.

Sull’undici iniziale: “Le scelte del primo tempo sono obbligate se giochi 3 partite in una settimana e non hai Lovato, Fazio, Gyomber. Dopo abbiamo cercato di inserire Bohinen che ancora non ha i 90’ nelle gambe e nell’ultima ha fatto poco più di 50’; ecco perchè non era in grado di fare 3 giorni dopo un’altra partita. Radovanovic non aveva giocato dall’inizio a Firenze perché c’era possibilità di impiegarlo nel ruolo che ha fatto per una vita. Maggiore ha giocato dal primo per poter fare riposare Candreva che aveva speso tanto e ha saltato solo due partite nelle due settimane in cui abbiamo fatto l’infrasettimanale”.

Sulle sostituzioni: “I cambi erano previsti per tenere sempre la competitività necessaria. Bradaric non potevo stressarlo, ha ripreso dopo un lungo infortunio e ha ancora degli acciacchi, perciò non ha giocato a Firenze. Mazzocchi ha un motore importante e anche lui era un pelo stanco. Davanti abbiamo fatto un’alternanza, dato chance a Botheim perché per come si allena e per il fatto che è un patrimonio della società mi sembrava giusto dargli una possibilità. In questo momento abbiamo fatto 15 partite con un certo numero di giocatori, alcuni sono stati fuori per lungo tempo, la formazione iniziale era quella migliore che potessi schierare, si poteva optare magari per far partire prima qualcun altro, ma bisogna considerare che certi giocatori possono anche essere migliorativi a gara in corso, mi riferisco a Dia che ha fatto 3 gol da subentrato e che alcuni giocatori hanno queste caratteristiche, altri meno”.

L’involuzione è però evidente: “Non abbiamo avuto all’inizio coraggio sfrontato nel proporre un certo tipo di gioco, cosa che abbiamo fatto nel secondo tempo, alzando il baricentro, cercando di pressare meglio e di più l’avversario, anche con qualche errore. Il primo tempo è di una squadra che non ha avuto fame necessaria né personalità, questo va riconosciuto, dobbiamo essere autocritici, siamo in serie A e mi sembra che ogni volta che la Salernitana debba sempre vincere. Siamo al secondo anno in A, bisogna creare ambiente ed entusiasmo giusto senza sovraccaricare una squadra che si sta ancora scoprendo. Spesso ci si lamenta che non abbiamo pazienza con i giovani, se i 2001e 2002 non fanno prestazioni adeguate è perché stanno imparando. Sono contento del percorso fatto fin qui, non del primo tempo di oggi ovviamente”.

Espulso Candreva che salterà il Milan: “Candreva? Ho preferito non inserirlo subito, ho preferito dare opportunità a Valencia che ha profuso il suo impegno, ha strappi che vanno coltivati. Poi l’ho inserito, stavamo perdendo, abbiamo rischiato consapevoli del fatto che magari da un giocatore che ha esperienza del genere non speri incappi in una situazione sfortunata. E’ accaduto e lo accettiamo, non avrebbe avuto senso non rischiare per poter migliorare la posizione della squadra. Antonio ha giocato 95’ a Firenze facendosi un mazzo incredibile. C’è alternanza, ogni tanto è giusto dare chances a tutti, sono contentissimo del lavoro fatto fin qui”.

Sulla delusione del pubblico granata: “I tifosi hanno dissentito, l’avrei fatto anche io del primo tempo. Si può perdere ma bisogna sempre dare l’immagine e la percezione che tu stia dando tutto, andare oltre il massimo e oggi non abbiamo dato questa percezione, mentre lo abbiamo fatto nel secondo tempo, è giusto che i tifosi dissentano ma è anche giusto valutare le aspettative che tu hai, ci sono degli step di crescita oggi c’è una crescita rispetto all’anno scorso”.

Alcuni con la testa al Mondiale? “No, i miei giocatori non ragionano così, le relazioni sono fondamentali, non penso che un mio giocatore non renda in campo perché ha testa altrove. Magari hanno avuto una giornata meno brillante, magari non ha preparato nel modo giusto la partita, ci sono varie dinamiche”.

Ci sarà una riflessione con la proprietà? “Il confronto con società io ce l’ho quotidianamente. Nel ritiro venendo via da Firenze, cercando di prepararci al meglio per affrontare la partita, il Direttore ha riconosciuto ai giocatori il lavoro fatto e i punti fatti, di certo bisognava cercare di poter dare tutto nell’ultima partita e noi nel primo tempo non l’abbiamo fatto. E’ qui che dobbiamo arrabbiarci, è l’aspetto mentale che spesso sul lungo periodo va a fare la differenza, non se uno sbaglia un passaggio ma sulla fame che metti in campo”.

La classifica recita 17 punti: “Siamo tutti lì, non abbiamo raccolto ora, ma abbiamo raccolto prima, ci sono squadre di qualità che sono lì con noi o un po’ sotto o un po’ sopra: è la serie A”.

Un giudizio su questa prima parte di campionato: “Il mio è un ottimo lavoro fin qui, vedo classifica e punti, ma io non sono mai contento. Da questo punto di vista mi metto sempre in discussione, tecnicamente valuto le performances di una squadra che ha giocato tanto, vedo i punti fatti e alcune prestazioni di spessore, mentre alcune non sono state all’altezza e lo metto nel cassetto, sono cosciente del fatto che può accadere anche se non vorremmo. Per quello che è stato fatto non posso essere scontento dal momento che l’anno scorso i punti che abbiamo ora li avevamo ottenuti il 15 aprile; quindi siamo stati molto continui, non siamo mai stati in situazione di disagio, un miglioramento c’è stato ma a me non basta. Della partita di oggi mi fa innervosire l’atteggiamento che per noi è fondamentale; se non ci arrivi perché hai qualcosa in meno degli avversari devi arrivarci con la forza mentale. I primi 10’ non eravamo neanche partiti male, ma se poi ti fai 2 gol la situazione si complica. Siamo umorali, non c’è quella personalità e consapevolezza in tutto l’organico”.

Adesso la sosta: “La pausa serve per lavorare, per fare un’analisi approfondita. L’obiettivo è tornare nel 2023 e avere un atteggiamento propositivo, con la fame giusta, cercando di fare più punti possibili. Finora i punti li abbiamo fatti ma avremmo voluto chiudere in maniera diversa”.

 

 

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