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Nicola, qui ed ora: “Col Venezia la più importante, alla fine tireremo le somme…”

Venezia è un’altra tappa del percorso. Davide Nicola e i suoi ragazzi hanno la testa solo ed esclusivamente al recupero contro i lagunari. Il tecnico in conferenza non si sbottona oltremodo sulle scelte che dipenderanno, come sempre, dalla condizione fisica dei singoli. L’arrivo di Soncin sulla panchina dei lagunari può essere un fattore.

Infortunati e recuperi

Il tecnico ha fatto un quadro della situazione infortunati, la certezza è che domani non ci saranno Ribéry e Ranieri: “Franck non ci sarà ancora e anche Ranieri. Vediamo chi sarà in grado di esserci, sia dall’inizio che a gara in corso, con lo staff medico. Ho vari staff competenti con cui mi confronto. Il recupero era fondamentale, andava organizzato un rientro da Bergamo per avere un primo allenamento in loco per far lavorare bene chi aveva giocato meno. Speriamo di procedere sempre al meglio, ma dobbiamo cercare di fare qualcosa di complesso. La capacità di recuperare nelle difficoltà assume epicità. Non voglio accampare scuse, l’energia della società e del presidente devono muoverci per esprimere noi stessi. Andiamo oltre le difficoltà e trasformiamole in situazioni utili. Coulibaly e Perotti hanno intensificato di settimana in settimana e spero che siano in grado di aiutarci in questo finale. Li vedo mentalizzati, presenti e vogliosi. In settimana ci è stata messa a disposizione una palestra rinnovata per lavorare. La società ci sta mettendo nella condizione di fare il massimo. Radovanovic era rimasto a Salerno per farlo recuperare. Oggi si è allenato con noi e lo valuteremo con i dati, con le sue impressioni e con le idee dello staff medico. Tutti vogliono dare il massimo, ma devono essere al meglio per farlo. È la regola”. Le parole del trainer prima di diramare la lista dei convocati, arrivata pochi minuti fa e che ha certificato i recuperi di Radovanovic e Obi. “Ruggeri ha giocato a Bergamo dopo un po’ e aveva fatto quel ruolo nelle giovanili. Si è fatto trovare pronto, la sua area di miglioramento è nella sua maturazione da giocatore – ha proseguito Nicola – Se ha voglia di migliorarsi è importantissimo, di lui ci si può fidare, lo so io e lo sa la squadra. Tra i centrocampisti c’è chi ha giocato di più e chi meno, ma ho un centrocampo competitivo, con Kastanos, Capezzi, Di Tacchio e Mamadou. Il nostro riposo è solo la voglia di perseguire la strada, tutti devono dare tutto. Mazzocchi è uscito con i crampi a Bergamo e vuol dire che ha dato tutto. La gioventù è nella testa e nelle ambizioni. È un percorso lungo per arrivare alla massima maturazione possibile come persone e atleti. Si è giovani perché si vuole migliorare sempre e perché si sogna sempre. Quando si ragiona con il noi e non con l’io si arriva a vette superiori anche se non si gioca. Pochissimi giocatori non hanno avuto minuti, ma sono importantissimi per me umanamente. So che possono contare anche su di loro”.

Atteggiamento e organizzazione

Il miglioramento è uno dei concetti cardine per Nicola: “Continuiamo a lavorare per esprimere un certo modo di giocare. L’organizzazione è funzionale all’essere vicini tra le linee, la possibilità di sviluppare il gioco con movimenti coordinati e con più soluzioni. In alcune partite i ragazzi possono fare molto bene, in altre possono migliorare. Dobbiamo sempre provare a migliorare noi stessi ma rispettando gli avversari perché tutti hanno qualità, non credo alla classifica. Abbiamo incontrato avversari di alta classifica e di bassa classifica, ma ogni partita ha la sua componente di difficoltà. Le parole di uno come Lippi fanno certamente piacere. La gestione dei cartellini riguarda anche chi dirige, noi ci alleniamo, vogliamo essere aggressivi rispettando le regole. A volte riusciamo a leggere bene le situazioni e a recuperare in maniera pulita la palla, a volte arriva qualche cartellino in più. Noi analizziamo sempre le partite, guardiamo quello che siamo riusciti a fare e che volevamo fare. Analizziamo ciò che non ci riesce ancora e c’è un elenco lungo, ma non perché non performiamo, ma perché tutto è migliorabile”.

Scelte e avversario

Sull’undici da mandare in campo l’allenatore ha lasciato trapelare poco, la sfida di domani sarà un’altra tappa della rincorsa: “Non so se giocherà Verdi o Bonazzoli. In questo momento tutti sono assolutamente utili e indispensabili, anche se dovessero giocare un solo minuto. Mancano quattro partite alla fine e sono tutte importanti, la prossima più delle altre tre. Dobbiamo diventare consapevoli che ognuno di noi è una risorsa, come il pubblico che deve avere il piacere e la responsabilità di soffiarci alle spalle. Non abbiamo mai ragionato di classifica e questa è la nostra forza. Ogni partita è una opportunità per raggiungere ciò che abbiamo dentro. Il percorso dura un tot di partite, la partita di domani è quella più importante, ma lo saranno anche le successive fino alla fine. E alla fine faremo i conti. Non ho altre idee se non quella di progredire in quello che ho in testa insieme ai ragazzi. Tutte le chiacchiere intorno non ci interessano. Domani daremo tutto per portare avanti il sogno. Noi siamo con l’acqua alla gola più di tutti. La partita di domani è importante per entrambe le squadre. Siamo dovuti andare più veloci degli altri fin dall’inizio della rincorsa, credendo in noi stessi e affrontando le difficoltà. I cambi di allenatore è normale che modificano qualcosa nel preparare la partita, ci sono nuove idee e strategie e non ci sono dati importanti per determinare i comportamenti. Mi piace lavorare sul problem solving, non solo con i supporti audiovisivi, lavoriamo su ciò che potrebbero fare gli avversari ma non possiamo essere perfetti. La partita sarà aperta perché noi vogliamo esprimere noi stessi. Il Venezia ha cambiato allenatore e potrebbe avere idee diverse nel mettersi in campo che abbiamo provato a prevedere in rifinitura. La partita che arriva offre l’opportunità di proseguire il percorso. Poi ce ne saranno delle altre ma quella che affronti ti descrive il percorso che sarà completato tra quattro partite. Dobbiamo arrivare ad un tot di punti, la gara di domani non sposta nulla, ma ci avvicina a quello che vogliamo. Col passare del tempo i sogni diventano scelte e devi essere nella condizione di dare il massimo”.

Il calore della piazza

Una componente fondamentale sarà il pubblico. In circa 25mila domani all’Arechi per spingere la Salernitana: “La nostra gente può fare la differenza, si immedesima nel nostro lavoro e nell’atteggiamento – ha concluso Nicola – In questo momento è importante avere amore incondizionato. Noi dobbiamo dare tutto e i tifosi devono aiutarci quando non siamo perfetti, questo connubio può solo spingerci a dare il massimo. Giochiamo per loro e questa è una gratificazione. Salerno è una grande realtà, il presidente avrebbe potuto comprare altri club ma ha scelto la Salernitana, come me, Sabatini e i giocatori. Vogliamo dire la nostra fino in fondo, con l’ambizione e grazie alla gente per rendere felici noi e chi ci sta intorno. Il sogno era più o meno visibile, ora è più vicino e possiamo solo dare tutto per raggiungerlo. Da uomini di sport sappiamo che servono sacrificio e imprevedibilità”.

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