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#NonTiScordarDiMe. Alex Freitas: “Esperienza breve ma importante. Sousa insegna calcio”

L’arrivo dei portoghesi a Salerno nel mercato estivo del luglio 2017. «La Società comunica di aver raggiunto l’accordo con il Vitória SC per il trasferimento a titolo definitivo dell’esterno classe ’91 Alex Freitas Goncalves, e con l’attaccante classe ’88 Roberto Porfirio Maximiano Rodrigo, assicurandosi le prestazioni dei calciatori fino alla stagione 2019/2020. Tali accordi saranno perfezionati nelle prossime ore ai fini dell’acquisizione dei transfer» così recitava il comunicato ufficiale del club granata. Peccato che l’attaccante Roberto Rodrigo il granata lo vedrà soltanto nelle divise di allenamento perchè di lì a poco fu trasferito in prestito all’Arouca mentre resterà all’ombra dell’Arechi (e agli ordini di Bollini) mentre Alex Freitas, classe 1991, esterno mancino d’attacco, timbrerà due presenza in Coppa Italia e nove presenze in Serie B (condite da un assist per Bocalon nella vittoria casalinga contro l’Empoli) per poi passare in prestito alla Pro Vercelli.

Alex Freitas e l’esperienza in granata

L’arrivo del portoghese Paulo Sousa ha dato uno slancio internazionale alla Salernitana di patron Iervolino che con il tecnico spera di portare una ventata di novità tecnico-tattiche dando anche l’impronta di “extra-cittadina” che da sempre è stato un obiettivo dell’entourage granata. Intervistato ai nostri microfoni, Alexandre Henrique Gonçalves da Freitas, noto semplicemente come Alex o in patria Alex Freitas, ricorda il periodo a Salerno di cui custodisce ancora gelosamente la maglia granata (come dal selfie che ci ha inviato): «Mi è piaciuta la mia esperienza in granata, penso che sia un club con grandi potenzialità in una città molto bella. L’opportunità di venire all’Arechi è nata grazie a José Mamede, che era anche un giocatore del club. Oltre me ci sono stati anche altri lusitani che ancora oggi sento come João Silva e Roberto Rodrigo, ma sfortunatamente non ho avuto l’opportunità di giocare con loro dato che se ne sono andati presto. A Salerno sono stato trattato sempre bene, giocavo bene quando ero allenato da Bolini e credo di aver fatto vedere quanto valevo. Purtroppo un infortunio e il cambio di allenatore mi hanno costretto a lasciare la società a gennaio e quindi non volevo restare in Italia anche perché stava per nascere mio figlio e volevo che crescesse nel mio paese. Credo che se fossi rimasto in granata avrei fatto una bella carriera in Italia».

La Salernitana e l’arrivo di Paulo Sousa

«Il club è dove merita di stare ovvero nella massima serie italiana perché ha dei tifosi incredibili e il rapporto con la squadra lo si percepisce anche se non sei della zona e viene da un altro paese, come è successo a me e ai miei compagni di squadra. Ho visto dell’arrivo di Paulo Sousa, mi è capitato di vedere la partita contro la Lazio e contro il Monza. Sono sicuro che possa aiutare molto sia il club che i calciatori perchè è un allenatore metodico, pragmatico ma soprattutto ha la passione di insegnare calcio al di là dei moduli e degli schemi, a lui piace vedere che i suoi atleti siano sempre a disposizione per la causa e abbiano voglia di conoscere e imparare. Ha un’ottima idea di come si interpreta il ruolo e dovunque è stato ha fatto un ottimo lavoro, ovviamente, a discrezione di chi ne possa giudicare la conduzione dell’operato». 

Il “curioso” ricordo

«Tra le poche partite, purtroppo, disputate ricordo l’assurdo pareggio di Cesena per 3-3 nonostante l’inferiorità numerica. Oltre il risultato stavo rischiando seriamente di perdere proprio la ripartenza per tornare a casa. Ci fu un controllo a sorpresa antidoping nel post partita e fui trattenuto nella sala medica dello stadio. A test concluso cerco sia i compagni che i dirigenti per sapere a che ora fossimo partiti… ebbene il bus era già partito dimenticandomi negli spogliatoi. Ho dovuto chiamare in fretta Fabiani e Bianchi per dirgli che io ero stato fermato per il controllo antidoping e che mi avevano lasciato lì… ho dovuto raggiungerli in un autogrill di Faenza per poi rientrare insieme a Salerno».

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