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Olivi prima di Lovato e Pirola: “La Salernitana sforna qualità. Sousa un innovatore”

Ventidue anni dopo un altro duo granata con l’azzurro dell’Under 21. Da Olivi e Campedelli a Lovato e Pirola, ieri entrambi titolari nell’amichevole di Reggio Calabria con l’Ucraina. L’ex Atalanta si è concesso anche il lusso di aprire le marcature di testa nella vittoria per 3-1. “Mi fa molto piacere per i ragazzi e per la Salernitana. Vuol dire che la società sforna giovani di qualità – dice ai nostri microfoni Samuele Olivi, in campo insieme a Nicola Campedelli in Italia-Slovenia del 17 gennaio 2001 -. Anche nel caso mio e di Campedelli fu importante il lavoro della società che ci diede l’opportunità di crescere, giocando in Serie B. All’epoca andare in Under 21 era un sogno. Ora è più facile arrivare in nazionale anche per un giocatore di B con discrete qualità. Una volta in B giocava gente come Toni, Schwoch e Cacia, ma erano attaccanti che segnavano tanto ed erano in cadetteria per caso. Era un calcio diverso, più difficile. Ora se un calciatore fa sei mesi importanti può avere la chance con un grande club o in azzurro. Mancini sta visionando tanti ragazzi. in Italia ci sono molti stranieri e questo può essere uno stimolo per i nostri a fare bene”.

Olivi promuove i due azzurrini, sui quali la Salernitana ha (giustamente) deciso di puntare tanto: Lovato e Pirola sono giovanissimi ed è giusto che vadano aspettati. Pirola è molto bravo, ha qualità da Serie A e sicuramente la Salernitana non se lo lascerà scappare. Lovato è di proprietà e ha già maturato esperienza in Serie A, quest’anno i tanti problemi fisici lo hanno frenato. Giocare in massima serie è una bella chance per loro. Io mi sono formato in B con la Salernitana, avevo come esempio Luca Fusco e marcavo grandi attaccanti come Di Michele, Guidoni e Palladino”.

Il futuro a breve e lungo termine

L’ex difensore di Piacenza e Pescara commenta anche l’annata disputata finora dal cavalluccio: “La Salernitana è una squadra molto interessante, ha avuto un periodo negativo ma ne è venuta fuori. Mi è dispiaciuto per l’esonero di Nicola, è un ottimo allenatore e una persona eccezionale, ma evidentemente bisognava cambiare. Sousa lo seguivo anche alla Fiorentina, è un innovatore, è molto bravo. Mi piacerebbe studiarlo e incontrarlo dal vivo per migliorare. Il presidente Iervolino e il direttore De Sanctis hanno costruito una squadra importante anche per il futuro”.

Domenica si riparte da La Spezia, una partita che, secondo Olivi, può dire tanto nella corsa salvezza: “Perdere tanti giocatori nella sosta non è positivo per un allenatore. Al rientro dei nazionali il lavoro sarà più qualitativo. I giocatori però sono forti e quindi vanno in nazionale, questo è molto positivo. Alcuni torneranno anche motivati. A La Spezia sarà una partita fondamentale. La cosa più importante sarà non perdere, se riesci anche a vincere metti un bel mattoncino per la salvezza”.

Ambizione massima

Da cinque anni Olivi ha iniziato la carriera da allenatore. Ora è il vice di Andrea Dossena al Renate, in Serie C: “Il mio rammarico da calciatore è non essere riuscito a giocare in Serie A – conclude -. Spero di arrivarci da allenatore, ho grande passione e sto lavorando tanto. Al Renate stiamo facendo un gran lavoro con Andrea Dossena e ci stiamo giocando i playoff”.

 

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