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Pagellone Empoli-Salernitana: Maggiore e Sambia molli, Dia non si vede

OCHOA 5,5. Meno di una dozzina di minuti ed è reattivo sull’inzuccata di Caputo, lasciato colpevolmente solo. Riflessi pronti anche sul destro di Cambiaghi (17′). Convergenza ed equilibratura necessarie però sui rinvii. Preso in controtempo sul primo gol, incolpevole sul secondo.

BRONN 5. La maglia da titolare gli mancava dalla sfida contro la Lazio, la prima di Sousa e l’unica sconfitta. Fu espulso. Quei ricordi evidentemente lo condizionano. Dalle sue parti gira Cambiaghi che sterza spesso e non è di facile gestione. Si lascia attrarre centralmente sul vantaggio empolese. Nel secondo tempo spesso in ritardo, si fa pure ammonire (era diffidato). Sempre incerto.

LOVATO 5. Confermato al centro della difesa, il suo ruolo preferito. Mura Baldanzi durante le prime e insistenti percussioni empolesi, però viene sollecitato costantemente. Cambiaghi lo costringe a spendere un giallo dopo 27′. Rischia di commettere fallo da rigore nel secondo tempo ma è lesto a togliere la gamba.

PIROLA 5,5. Sembra il più stabile del reparto però dopo la mezzora commette pure lui la sua sbavatura in impostazione. (dal 46′ KASTANOS 5,5. Si piazza largo a destra senza dare il contributo in termini di qualità di cui c’era tremenda necessità. L’unico lampo nel propiziare il gol di Piatek).

SAMBIA 4,5. Il duello è con Parisi inizialmente e lo vede soccombere. Dopo neppure 20′ Sousa lo spedisce a sinistra ma resta molle e impreciso. A metà prima frazione un disimpegno errato spiana la strada alla ripartenza dell’Empoli, fortunatamente per i granata non fruttuosa. Un suo tackle sfortunato propizia l’azione dell’1-0. (dal 46′ DANILIUC 6. Salvataggio decisivo su Baldanzi poco dopo il 60′. Almeno è combattivo e concentrato).

VILHENA 5,5. Un po’ di riposo con la Fiorentina e oggi di nuovo dal primo minuto. Corricchia senza mai cambiare passo, tra un cambio gioco e l’altro. (dall’86’ NICOLUSSI CAVIGLIA sv. Sousa lo getta nella mischia nel finale per dare più dinamismo. Ci mette impegno).

COULIBALY 5. Gli empolesi lo mettono in mezzo e non riesce a imporre la sua forza a centrocampo. Importante chiusura su Henderson sul finire della prima frazione. Tanti errori anche palla al piede. (dal 67′ BOHINEN 5. Entra con la spina solo parzialmente attaccata).

MAZZOCCHI 5,5. Torna sulla corsia sinistra che aveva già occupato nella gestione Nicola conquistando la Nazionale. Mette una toppa su Caputo in avvio, poi trasloca a destra. Qualche scavallata senza rombare. In ritardo su Cambiaghi in occasione del vantaggio toscano. Torna a sinistra a inizio ripresa senza mai sfondare. Si divora il possibile pareggio al 5′ di recupero col mancino da fuori area.

MAGGIORE 4,5. Il trainer ne aveva tessuto le lodi in conferenza prepartita, rieccolo titolare: “Giocatore intelligente Juliu”, per dirla alla Sousa. Un po’ svagato nella gestione del pallone, però. Un po’ troppo. Vivacchia tra le linee e si fa sempre superare da Marin. (dal 46′ PIATEK 6. Walukiewicz e Luperto gli tolgono armi e munizioni senza affannarsi troppo fino a cinque minuti dalla fine, quando si sblocca dopo 20 partite di digiuno e riapre la partita).

BOTHEIM 5. Non si muove neppure male ma ne becca davvero poche.

DIA 4,5. Mister 15 gol non è in palla, forse anche troppo isolato nel primo tempo. Nel secondo si isola lui.

ALL: SOUSA 5. Torna in panchina dopo lo stop forzato imposto dal giudice sportivo e si affida all’esperienza di Bronn in difesa per evitare un trio di soli millennials e con due diffidati su tre, per giunta con un Daniliuc non perfetto contro la Fiorentina. L’assenza di Bradaric lo costringe a riportare Mazzocchi a sinistra, esperimento già provato con successo dal suo predecessore. La partenza è tutta azzurra e sui si arrabbia (giustamente): non solo i granata fanno fatica ad affacciarsi nella metà campo di casa ma non riescono neppure a tenere palla e restano troppo passivi. La prima mossa per provare a dare una scossa è l’inversione di fascia Sambia-Mazzocchi. Zero frutti. Anzi, l’Empoli passa. Il francese sembra su un altro pianeta ma non è il solo distratto. Tre cambi nell’intervallo, il minimo. Dentro Daniliuc, Piatek e Kastanos, stesso 3-4-2-1 ma più sbilanciato, con tre punte pure. Niente accade, l’Empoli continua a macinare gioco, chilometri e occasioni da rete. I cambi non sortiscono effetto. La Salernitana resta in capace di impensierire gli avversari, Vicario rimane inoperoso e l’Empoli raddoppia. Dopo dieci risultati utili di fila una sconfitta e un calo potevano starci ma non nelle proporzioni del Castellani. Il gol finale di Piatek accende un po’ la miccia nel finale ma è troppo tardi. Era la terza partita in otto giorni anche per gli avversari. Tre pesanti assenze (Gyomber, Candreva, Bradaric) non giustificano il passo indietro bello grande in termini di prestazione. Nulla di compromesso, tutt’altro.

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