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Pagellone Entella-Salernitana: Tutino in cattedra, Casasola e Kupisz preziosissimi

BELEC 6. Praticamente inoperoso. Il suo primo vero intervento a due minuti e mezzo dal termine sul giovanissimo Meazzi. Tiene la porta inviolata per la dodicesima volta in stagione, un record in questa B.

CASASOLA 7. Subito pimpante, nemmeno un minuto e mette un invitante cross per Di Tacchio da destra. Si propone con discreta frequenza, posto che il dirimpettaio Pavic non rappresenta un grossissimo pericolo nella prima mezzora. Poi l’avversario acquisisce metri e lui si abbassa. Nel secondo tempo accelera nuovamente: ha il merito di fornire l’assist vincente per Tutino. Diventa capitano con l’uscita di Di Tacchio. Si inventa uno slalom con pericolosa conclusione a 9′ dal gong.

BOGDAN 7. Il suo terzo centro stagionale è il giusto premio alla reattività che mostra poco dopo il quarto d’ora con un destro che risolve una serie di batti e ribatti appena dentro l’area chiavarese. Perde Morosini in area a 4′ dall’intervallo ed è fortunato nella chiusura dopo il liscio dell’avversario: unica sbavatura di una partita ben giocata (dal 76′ MANTOVANI 6. Ordinaria amministrazione nel finale).

GYOMBER 6,5. In avvio di gara si becca un giallo plateale ed evitabile, alzando troppo ed in ritardo la gamba su Brunori appena dentro la metà campo granata. Preciso nelle chiusure, meno nell’impostazione e nei lanci: non dovrebbe essere il suo compito e si vede.

VESELI 7,5. Segna contro il suo ex trainer ai tempi di Empoli con un destro insidioso da fuori area che sorprende Russo sul suo palo: nessuno lo contrasta e lui piazza il suo primo gol italiano. Un premio al periodo decisamente aureo in termini di rendimento. Anche a Chiavari – sebbene dirottato nella posizione di terzino in cui in passato non aveva fatto benissimo, fa ottima guardia.

KUPISZ 7. Solito soldatino tuttofare, particolarmente utile soprattutto nei ripiegamenti difensivi che sbrogliano le poche sortite pericolose avversarie.

SCHIAVONE 6,5. A Monza, oltre tre mesi fa, la sua ultima apparizione da titolare. Se la gioca, fa pressione, mette ordine dove serve.

DI TACCHIO 7. Leadership e decisione senza sconti in mezzo al campo. Pilastro fondamentale, a 20′ dal termine Castori lo tira fuori per farlo rifiatare e per non fargli rischiare un’ammonizione da diffidato. (dal 71′ st CAPEZZI 6,5. Entra subito in partita e impegna Russo dalla distanza).

CICERELLI 6,5. Non giocava dall’inizio dal 23 gennaio in Salernitana-Pescara, match che lo vide in gol. Sprinta un paio di volte nei primi minuti per far capire di poter essere decisivo anche partendo titolare ed aiuta la squadra anche in fase di non possesso. Nel secondo tempo cerca il gol ma angola troppo il suo destro (dall’85’ BOULTAM sv. Esordio in granata).

KIYINE 6,5. Castori gli dà continuità, ma stavolta lo piazza in un ruolo più “suo”, da trequartista dietro l’unica punta. Voglioso, alla ricerca della giocata… forse troppo: in un paio di occasioni avrebbe la possibilità di calciare in porta e invece aspetta. Elegante ed efficace invece quando gioca palla di prima, esaltando il suo talento. (dal 71′ st ANDERSON 6. Sullo 0-3 la testa è tutta a gestire e a recuperare per il Venezia, compito facile).

TUTINO 8. Fa il… “vero” nueve, di numero e di fatto: attacca la profondità, cerca le spizzate di testa sulle rimesse con le mani in attacco, difenda palla, guadagna falli (e gialli per gli avversari), fa sponda e orchestra pure qualche ripartenza all’occorrenza. Trova con merito la via della rete allo scoccare dell’ora di gioco dopo l’annullamento (giusto) per offside di un gol al 52′. (dal 71′ KRISTOFFERSEN 6. Entra a giochi fatti).

ALL: CASTORI 7,5. Zitto zitto, è a -1 dal secondo posto, con due scontri diretti favorevoli in casa e cinque match ancora restanti. Dopo lo straordinario e decisivo impatto col Frosinone, non poteva non dare una chance a Cicerelli dall’inizio. Le assenze soprattutto di Jaroszynski e Coulibaly – oltre alla necessità di mettere a suo agio il 10 granata – lo inducono a tornare al 4-4-2, che in realtà è un 4-4-1-1. I suoi gli danno ragione dopo un quarto d’ora, portandosi sul doppio vantaggio con due difensori. Poco male. La squadra approccia nel miglior modo, copre bene il campo e gestisce i ritmi della partita con padronanza. Poco dopo la mezzora, però, concede un pizzico di libertà di troppo ai padroni di casa, con un abbassamento del baricentro forse volto a far “sfogare” l’Entella, ma che provoca qualche rischio fino al 45′. Il tecnico si arrabbia e nella ripresa la Salernitana rientra nuovamente concentrata e fa tris. Gestisce ed esclude dalla contesa i diffidati Di Tacchio, Kiyine e Tutino.

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