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Pagellone Lazio-Salernitana: treni Bradaric-Mazzocchi, Fazio colonna. Dia, che impatto!

SEPE 6,5. Grande attenzione in avvio, poteva fare di più sul gol di Zaccagni: la palla gli passa sotto le gambe. A farfalle al quarto d’ora della ripresa sul cross di Pedro, poi mura Vecino e nelle uscite finali resta concentrato.

GYOMBER sv. Appare subito in partita, ed è un peccato che debba abbandonarla dopo soli 10′ per un infortunio muscolare che – a naso – sembra piuttosto serio. Esce a braccio con i medici (dal 10′ pt BRONN 6,5. Entra a freddo ed in ansia. Si addormenta e stende il tappeto rosso per il filtrante che manda Zaccagni a siglare l’1-0. Poi si riprende. Nel secondo tempo alza il livello di attenzione e chiude bene tutti gli spazi).

DANILIUC 7. Felipe Anderson è più veloce, non deve farlo girare: lo contiene discretamente nella prima frazione, perché la sola volta che scappa è in offside. A inizio ripresa lascia inspiegabilmente sfilare un pallone in area piccola e Vecino non ne approfitta. Unico ed ininfluente errore di una gara condotta con grande attenzione.

FAZIO 8. Sempre al posto giusto nel momento giusto, nell’area propria e in quella avversaria: il gol nel “suo” derby è premio meritato.

MAZZOCCHI 7. Cerca di rendersi pericoloso con un paio di slalom dei suoi palla al piede, ma deve pensare principalmente a contenere nella prima parte di gara. Lancio da campione per il pareggio di Candreva a inizio secondo tempo. Fa il pieno nel serbatoio e accende il motorino per pericolose ripartenze.

CANDREVA 7,5. Partenza (non forsennata) da mezzala. Un po’ distratto nella gestione del pallone, più di un errore tecnico non da lui nella mezzora iniziale. Poi, torna… Candreva: lo stop volante è da campione, il pallonetto pure ed il gol dell’ex è servito. Secondo tempo inappuntabile, applicazione massima.

RADOVANOVIC 6,5. Passo lento, ma esperienza da vendere. Gioca di posizione ed amministra. (dal 37′ st BOHINEN 6,5. Subito tosto).

COULIBALY 7. Sembra avere il freno a mano tirato in partenza. Cresce sul finire di primo tempo dal punto di vista dell’ardore agonistico. Che aumenta sempre più nel secondo tempo e diventa troppo quando (55′) arriva il giallo che lo fa entrare in diffida. Impegna seriamente Provedel con un destro a giro che avrebbe meritato più fortuna. Vergognosi i “buu” razzisti al suo indirizzo all’atto della sostituzione. (dal 37′ st VILHENA 6,5. Un po’ di giusto riposo, dopo le ultime apparizioni non fiammanti, contribuisce a portare a casa la pagnotta: sfiora il quarto gol con un’azione personale).

BRADARIC 7,5. Un’occasione importante dall’inizio, la seconda della stagione. Lazzari è rapidissimo, gli toccano gli straordinari in copertura. Prova di sacrificio, ordinata, con pochissime macchie – magari all’inizio – e sempre con la strada giusta da percorrere. Come quella dell’assist per Dia.

BONAZZOLI 5. Quando abbassa i calzettoni, spegne l’interruttore. Parte già al buio e ne azzecca poche. Più sbaglia e più cerca cose difficili. A palla persa sbuffa, si lamenta e ciondola per il campo: non è l’approccio che serve. (dal 19′ st DIA 8. Subito in partita, a differenza del compagno. Il gol dell’1-3 è un concentrato di opportunismo, velocità e generosità: rischia di farsi male per portare i suoi sul doppio vantaggio. Cambia il volto della gara con la sua costante pericolosità).

PIATEK 7. Cerca di attaccare la profondità nelle occasioni in cui è servito, per la verità molto rare, nei primi 45′. Preziosissimo soprattutto nel secondo tempo: fa reparto, lotta e combatte. Recupera il pallone che genera il tris. (37′ st BOTHEIM 6,5. Compiti più da prima punta in un finale di gestione e relativa sofferenza, li svolge egregiamente).

ALL: NICOLA 7. Bradaric titolare e Candreva mezzala sono le novità – già immaginate – più succulente.  L’infortunio di Gyomber lo costringe a bruciare subito un cambio. Poca lucidità nelle transizioni e nelle letture in uscita: in diverse situazioni la squadra sembra quasi timorosa di cambiare gioco per soluzioni rapide ed abbastanza lampanti. I granata provano a palleggiare molto, quasi attendendo la sfuriata laziale per tentare poi di colpire in campo aperto. I biancocelesti non lasciano spazio nei primi 45′; la difesa granata tiene… 40′, perché al primo vero errore viene subito punita. La prestazione di un indolente Bonazzoli penalizza la capacità di ripartire dei suoi. La pausa fa bene: dopo l’intervallo la squadra rientra rivitalizzata e capovolge la partita cavalcando l’onda di un nervosismo che cresce in casa Lazio anche con il giallo a Milinkovic, diffidato (salterà il derby). Giusta la sostituzione di Bonazzoli, letture corrette anche nei successivi cambi, vittoria meritata.

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