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Pagellone Salernitana-Monza: Candreva e Lassana extralusso, Ochoa determinante. Male Piatek

OCHOA 8. Sousa lo riporta tra i pali dopo la parentesi di due partite. Chissà se cambierà ancora. Ordinaria amministrazione per 40′, poi è reattivissimo di piede su Ciurria. Allunga la manona da campione su Mota dopo una dozzina di minuti del secondo tempo.

DANILIUC 7,5. Lascia giusto qualche briciola. Solido e attento.

GYOMBER 8. Si attacca a Gytkjaer e lo ridicolizza al 10′ con un anticipo da Champions. Si ripete ed ha il comando delle operazioni quando si tratta di difendere. Unico errore a dieci minuti dall’intervallo in impostazione con un regalo non sfruttato dal Monza. Si esalta per il resto della gara. Standing ovation alla sostituzione (dal 29′ st LOVATO 6,5. Entra con la gara già incanalata e fornisce il suo apprezzabile contributo).

PIROLA 7,5. Il trainer gli conferma fiducia dopo la buona partita con la Lazio… fino alla macchia dei due importanti errori della ripresa. Grande mentalità in partenza per l’ex di turno. Si oppone e mette il corpo sulla conclusione di Pessina al 13′. Si libera e cavalca nella metà campo monzese quando trova campo. Nel secondo tempo fa subito sentire i tacchetti a Mota con decisione.

SAMBIA 7. Partenza pimpante ed attenta nel contenimento. Un gran bel cross col mancino è gettato alle ortiche da Piatek. Scavalla bene e con coraggio nella metà campo brianzola, riesce a cavarsela anche quando Caprari lo punta. Mantiene alto lo standard anche nella ripresa con grandissima concentrazione difensiva. (dal 19′ st MAZZOCCHI 6,5. Dal Monza al Monza. Ritrova il campo tre mesi dopo l’intervento al ginocchio accompagnato dal boato del pubblico. Sta riprendendo confidenza col campo, ha bisogno di tempo per tornare ai suoi standard ma la garra non gli è mancata: ha già fatto vedere di non essere affatto cambiato).

CRNIGOJ 6,5. Non è architetto, fa più manovalanza. Sostanza e corsa per due anche quando guadagna l’ammonizione meglio spesa per rimediare a un errore di Gyomber. (dal 19′ st MAGGIORE 6,5. Mezzoretta per ritrovare il campo).

COULIBALY 8,5. È tornato quello dell’anno scorso. Falcata importante come il suo motore. Un primo tempo avanti e indietro, un secondo aperto da un destro meraviglioso e proseguito con il filtrante chirurgico che genera il 2-0. Il centrocampo lo governa lui.

BRADARIC 6,5. Sbaglia due volte al pronti-via. Non brillantissimo in partenza. Col passare dei minuti ritrova equilibrio, cresce e macina distanze rilevanti. Mette lo zampino sul raddoppio.

KASTANOS 8. Solo la terza da titolare in stagione, la prima in questo 2023. Sousa premia la sua applicazione e la duttilità indubbia. Subito una grande giocata sul filo del fallo laterale che fa partire un’azione pericolosa. Si danna l’anima in interdizione e si propone con grande volontà. È un gol meritatissimo che cancella quegli errori dell’anno scorso fronte alla porta. Guadagna un’ammonizione sciocca. (dal 29′ st NICOLUSSI CAVIGLIA 6,5. Sousa lo piazza più alto rispetto alle sue abitudini, se la gioca e arriva un filo in ritardo sul possibile 4-0).

CANDREVA 8,5. Contachilometri infinito. Parte sulla trequarti mancina con l’intenzione di utilizzarlo… al tiro. Sua la prima conclusione verso al porta di Cragno dopo 50 metri di ripartenza, mira non precisa. Sfiora il gol anche al 21′, si arrabbia, chiama il pubblico e trascina il gruppo con la sue esperienza: assist importante per Lassana, poi la meritatissima firma sul tabellino. Applausometro al massimo. (dal 45′ st BOTHEIM sv. Poco spazio a partita archiviata).

PIATEK 5,5. Un disastro nella prima frazione. Al quarto d’ora non riesce a trovare la deviazione giusta sulla palla del possibile vantaggio, due minuti più tardi è solo davanti a Cragno e di testa la deposita clamorosamente al lato. Difende poco il pallone, si trova spesso nel posto meno congeniale anche perché forse non abituato ad essere così isolato, unico attaccante di ruolo. Va meglio nella seconda frazione, gioca più per i compagni e fa quel lavoro sporco che era mancato in precedenza. Sulla sua insidiosa conclusione Cragno respinge e serve a Candreva la palla del tris. Fallisce incredibilmente il possibile 4-0: per il ritorno al gol non era proprio giornata. Propizia comunque l’espulsione di Donati. Il pubblico gli riserva comunque applausi.

ALL: SOUSA 7,5. Una mini rivoluzione. Ne modifica quattro rispetto alla Lazio, praticamente uno per reparto. Cambia pure outfit e passa dall’eleganza dell’esordio alla sportività della più pratica tuta. Anche l’atteggiamento della squadra in avvio è diverso: c’è la giusta aggressività con una migliore capacità di essere pericolosi in zona offensiva. Manca il metronomo in mezzo al campo ma è una precisa scelta del tecnico che predilige muscoli e polmoni. Indovinatissima la scelta di dare fiducia a Kastanos e riportare tra i pali Ochoa. Ai punti nei primi 45′ costruisce qualcosina in più la Salernitana. All’intervallo la doppia mossa di Palladino (Donati per Sensi e Mota per Gytkjaer) non lo scompone, i suoi accelerano e trovano il meritato vantaggio, poi il raddoppio, poi anche il tris che fa togliere di faccia gli schiaffi sportivi dell’andata. Sembra aver trovato un miglior stato di forma, una squadra che corre di più, meglio, molto vicina a quella pimpante per 90′ che aveva chiesto al suo arrivo. Soprattutto, ecco un equilibrio interessante che potrà consolidarsi sempre più se l’infermeria resterà poco affollata.

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