Connect with us

News

Pagellone Spezia-Salernitana: Gyomber e Piatek riferimenti, Bohinen fuori partita

OCHOA 6. Lo Spezia prova a metterlo in difficoltà sull’unico fondamentale in cui finora il messicano non ha fatto prodigi, le uscite alte; lui risponde presente sui due insidiosi corner diretti in porta di Verde nel primo tempo e Maldini nel secondo. Shomurodov lo beffa col pallonetto, la traversa e il palo lo graziano successivamente.

DANILIUC 6,5. Morde su Gyasi, controlla le situazioni che gli capitano a tiro con intelligenza. Un pizzico di imprecisione nella metà campo avversaria ma tantissima solidità.

GYOMBER 6,5. Rende innocuo Shomurodov per oltre un’ora alla sua maniera: calzettoni abbassati, cazzuola e tanta concentrazione. Ancora una volta tra i migliori.

PIROLA 4,5. Pesante insufficienza dettata esclusivamente dall’erroraccio che regala l’1-1 allo Spezia. Dispiace perché aveva mostrato ancora segnali di crescita. Alza il muro su Bourabia e Verde, discreto nell’impostazione, percentuali di grinta sempre altissime fino al 70′ quando incappa in un errore ampiamente evitabile: si fida troppo dei suoi mezzi e manda in porta Shomurodov. (dall’80’ FAZIO sv. Sousa gli chiede esperienza e sangue freddo).

SAMBIA 6. Una nuova chance dopo Genova, l’ultima da titolare finora. Liguria per Liguria, come allora riscalda il destro nelle primissime battute. Nel finale di primo tempo accende la Playstation e solo un super Dragowski gli nega la gioia del gol. Quando i bianconeri si svegliano lo fanno dalle sue parti. L’ingresso di Maldini gli crea qualche grattacapo in più. (dall’80’ BONAZZOLI sv. Non entra in un momento facile).

VILHENA 5,5. La sua presenza non era pronosticata alla vigilia. Parte con tocchetti, poi diventa più concreto da play basso. Entra, come attore non protagonista, nell’azione del vantaggio campano. Nel secondo tempo sonnecchia. (dall’80’ KASTANOS sv. Assicura una mano nel convulso finale di contenimento).

COULIBALY 6,5. Parte un po’ annebbiato, poi carbura. Una gran palla per Bradaric propizia l’azione dell’autorete di Caldara su cui mette più volte lo zampino. Chiude in debito d’ossigeno e con un cartellino giallo sul groppone.

BRADARIC 6,5. Inaugura lo scarpino nuovo con una prestazione molto solida. Praticità fino al 45′, poi si toglie pure lo sfizio di qualche preziosismo. Sul binario regge bene la doppia fase fino alla fine.

CANDREVA 6. Fluttua tra le linee da regista avanzato. Non trova la girata giusta al 10′, ci prova dalla distanza al 38′ ma non sempre riesce ad essere preciso con i compagni. Un pizzico di nervosismo e l’allenatore lo toglie dalla contesa. (dal 69′ BOHINEN 5. Entra ed è già nel pallone. Freno a mano tirato).

DIA 6,5. Stanco dopo la Nazionale? Anche no. Mette subito in pericolo Dragowski e prova a sradicare sempre palloni dopo le riconquiste spezzine. Spesso ci riesce. Conserva energie anche nel secondo tempo: una sua ripartenza solitaria poco prima dell’ora di gioco avrebbe meritato maggior fortuna, mira imprecisa. Sousa lo tiene in campo fino all’ultimo, dà tutto e anche di più.

PIATEK 6,5. Si muove tanto, ha voglia, è tutt’altro che fuori dalla partita. Propizia con la sua sola minaccia l’autorete di Caldara, poi è sfortunato con la traversa piena. Prezioso riferimento offensivo. Sarà un caso – forse no – ma quando esce lui si spegne la luce. (dal 55′ MAGGIORE 5,5. Il Picco si divide al suo ingresso, un po’ fischia e un po’ applaude. Non gli manca la voglia di combattere ma si vede che non è ancora al massimo e pasticcia).

ALL: SOUSA 6. Sorprende tutti con Vilhena dal primo minuto innalzando il tasso di qualità e anche la capacità offensiva della squadra: è 3-4-2-1 con Candreva e Dia alle spalle di Piatek. Un avviso chiaro di volere a tutti i costi la vittoria, quello mandato ai naviganti, col porto della Spezia e l’Amerigo Vespucci di fronte. Nei primi 20′ governa bene la partita e schiaccia lo Spezia nelle retrovie. Timido risveglio avversario ben contenuto, poi vantaggio meritato sul finire di tempo con pressione che aumenta. La squadra esegue ed è convinta, non c’è che dire: voleva un gruppo capace di trovare le giuste linee di passaggio per cercare la profondità annullando la bravura degli aquilotti di riconquistare palla e ripartire. Nella ripresa si protegge e sposta Dia unica punta con l’ingresso di Maggiore dentro (fuori Piatek) a fare il finto trequartista con Candreva. Un cambio che non convince. Abbassa consapevolmente il baricentro nel tentativo di ripartire in velocità col senegalese ma ci riesce una sola volta. Vilhena si sfiata e i bianconeri si rivitalizzano prendendo il possesso del centrocampo. I granata infatti non riescono più a tenere la sfera e l’ingresso – negativo – di Bohinen è prologo del pareggio ligure. Va di 4-3-2-1 per cercare il nuovo vantaggio nel finale. Con le unghie e con i denti porta a casa il punticino con rammarico. Con un pizzico di attenzione maggiore potevano esserne tre.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News