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Perotti e il peso degli undici metri: El Monito in lacrime per il terzo errore dal dischetto in carriera

Le immagini che lo ritraggono in lacrime stanno facendo il giro del web: Diego Perotti vanta un glorioso passato, ha vestito maglie di club importanti come Roma e Siviglia, ha giocato al fianco di Lionel Messi con l’Argentina, eppure ieri ha mostrato il suo lato più umano all’intera Italia calcistica. Un errore dagli undici metri, il terzo della sua carriera su trenta rigori calciati: l’ultima volta che si era presentato dagli undici metri era il 21 novembre del 2020, nel 5-1 del Fenerbahce sul campo del Genclerbirligi Ankara. L’ultimo errore prima di quello del Castellani, invece, è datato 16 dicembre 2017, quando si fece ipnotizzare da Alessio Cragno in un Roma-Cagliari che vide i giallorossi imporsi per 1-0 grazie ad un gol di Federico Fazio.

“Abbiamo tre rigoristi, Verdi, Bonazzoli e Perotti, il loro patto è che nel momento della partita, chi si sente di poter tirare lo tira. Perotti ha tirato rigori contro chiunque e segnato contro chiunque” ha spiegato il tecnico Davide Nicola a fine gara, motivando così la scelta dell’ex Roma di caricarsi sulle spalle una responsabilità così importante. Un tiro angolato, ma non abbastanza potente: Vicario ha detto ‘no’ al numero 88 granata, il quale ha interrotto la striscia di undici rigori trasformati partendo dal 24 aprile del 2018 nella gara di Champions League tra Liverpool e Roma.

Rigori sbagliati: il precedente dello scorso anno

Un errore pesante, che ha lasciato l’amaro in bocca non solo ai tifosi granata, ma anche aloo stesso attaccante argentino, scoppiato in lacrime dopo il triplice fischio. Una mancata trasformazione che rischia di pesare, ma che non deve demoralizzare ambiente e squadra. Del resto, anche l’anno scorso gli undici metri diventarono un incubo per la Salernitana: tra febbraio e marzo, la squadra di Castori sbagliò ben tre calci di rigore, con Djuric, Tutino e Di Tacchio che fallirono la grande occasione nelle sfide pareggiate con Reggina, Vicenza e Spal. Una “maledizione” spezzata proprio da Tutino, a segno a tempo quasi scaduto nella delicata e cruciale sfida sul campo del Pordenone. Una testimonianza chiara e recente di come si possano sbagliare calci di rigore (anche se a calciarli è uno specialista come Diego Perotti) e di quanto sia importante sgombrare la mente dai fantasmi del passato, soprattutto se l’obiettivo può essere ancora alla portata.

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