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Preoccupazione Cioffi: “Perdere fa male ma due episodi potevano cambiare le sorti”

Onore al merito per Gabriele Cioffi che con sana preoccupazione ma reale raziocinio analizza ai microfoni di DAZN la sconfitta del suo Verona che inevitabilmente mette in difficoltà la sua permanenza con i gialloblù: «Non ho rivisto gli episodi perchè mi sono recato subito per l’intervista e quindi mi farebbe piacere rivederli adesso. Accetto il giudizio sul rigore tolto ma sono amareggiato per l’espulsione non data a Candreva. Bisogna analizzare la prestazione, abbiamo avuto il pallino del gioco senza sfruttare il baricentro del gioco e siamo stati poco concreti. Abbiamo avuto qualche minuto traballante cercando fino alla fine di vincere per portare punti importanti. Ho visto una squadra con una forte identità e più di questo non so che dire. Prima volta che Hrustic e Verdi giocavano insieme e quindi li ho invertiti. Il calcio è fatto di equilibri, di conoscersi e di giocare e devo dire che hanno fatto bene entrambe le fasi e sono sicuro che ne faranno ancora di cose buone. Se analizzo da allenatore la discussione posso dirti di come sono maturate le partite, di come abbiamo preso e fatto gol e di come la squadra è viva e respira. Sicuramente perdere fa male, soprattutto perdere così, anche l’episodio della punizione e della mancata espulsione. Lamentarsi non è nella mia mentalità, c’è da reagire anche nell’imprevedibilità».

Il tecnico ha proseguito così in sala stampa: “Esco con la bocca amara da questa partita, mi focalizzo su quattro prestazioni, non sulle sconfitte. Siamo stati condannati da episodi. Oggi ho visto una squadra con identità, si può discutere di calcio dicendo che nel primo tempo abbiamo fatto palleggio sterile. La Salernitana ha fatto gol sul primo tiro e noi non abbiamo battuto ciglio, abbiamo continuato a giocare e volevamo vincerla. Rigore? C’è il var, se non l’hanno dato, pazienza. Mi fa rimpiangere il pestone di Candreva su Doig nel secondo tempo, la palla era da un’altra parte. Non voglio cercare alibi, devo trovare soluzione anche all’imprevedibile. Nel primo tempo abbiamo tirato poco in porta, siamo stati poco incisivi. Abbiamo gestito una partita, cosa che fino ad oggi non si era vista, nel secondo tempo con delle richieste diverse siamo andati in profondità, giocato negli spazi, ho visto un bell’atteggiamento. Il calcio è maschio, non voglio che ad ogni respiro si fischi fallo, ho visto una gestione arbitrale equilibrata, dispiace che l’arbitro non sia stato aiutato dal Var, probabilmente adesso avremmo parlato di un’altra partita. La Salernitana l’ho trovata come me l’aspettavo, ben organizzata, che deve gestire fortissime pressioni a livello mentale, non credo che gli infortuni siano casuali, talvolta anche lo stress incide.

Dovevamo rischiare in maniera non irrazionale, ma preparata, nel primo tempo ci siamo riusciti così così, nel secondo tempo bene anche grazie agli ingressi dei subentrati. Djuric? Contentissimo del suo ingresso, ha dimostrato grande voglia e grande atteggiamento, ci si salva così, con i fatti, con quello che abbiamo fatto a Salerno. Henry è leggermente in difficoltà, è meno pulito. Mi è sembrato giusto dare più spazio a Milan che non fiata mai, sta zitto, lavora, è sempre positivo, per le sue caratteristiche è uno dei più forti in Europa. Ho visto coraggio, gioco, voglia di dimostrare in primis a noi stessi che siamo vivi e vogliamo la salvezza. Si riparte sapendo che abbiamo fatto il massimo, probabilmente se l’arbitro avesse fischiato al 90’ nelle ultime 4 partite i risultati sarebbero stati diversi, c’è da imparare a gestire il gestibile. Questa è una caratteristica che si allena. Parapiglia nel finale? Ci siamo lasciati andare, provocati o non provocati. Preferisco parlare di calcio e non di boxe. Non volevamo accontentarci, se pensi di salvarti con i pareggini non vai lontano. Abbiamo provato a gestire giocando. Il gol di Dia? Non ho avuto una sensazione di contropiede, eravamo in equilibrio. A caldo è stato un bello schiaffo”.

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