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Qatar, fondo estero e un gruppo dall’Italia: salgono a 3 gli interessati alla Salernitana

Passano a tre i soggetti concretamente interessati all’acquisizione della Salernitana e che stanno dialogando attivamente con i trustee sull’argomento. Ai già citati – e più avanzati – fondi stranieri, di cui uno con riferimento al Qatar (molto probabilmente con la famiglia reale Al Thani protagonista, che ha già investito nel PSG e nel Malaga), si è unito anche un altrettanto solido gruppo italiano che ha superato le forche caudine dei rigorosi controlli preliminari volti a scartare gli interessati… poco interessanti ed è entrato in fase di due diligence. Lo si apprende sul quotidiano Il Mattino stamani in edicola.

Ora c’è più appeal: manovre fluide

Secondo indiscrezioni le procedure sembrano scorrere in maniera piuttosto fluida, con interazioni proficue. Significa che gli interessi sono concreti. Bisognerà passare presto alla fase decisiva però, quella delle offerte scritte vincolanti, comunque non ancora raggiunta, sebbene si sia iniziato a parlare di cifre. Le due perizie effettuate sul valore della società lo hanno stimato, come è noto, in circa 40 milioni. L’effetto Ribéry, magari non decisivo, contribuirà chiaramente ad accrescere l’appeal del club granata. La sensazione, ancora una volta, è che il mese di settembre sarà molto importante e potrebbe “ospitare” la tanto auspicata offerta. La prima potrebbe scatenare la seconda e poi la terza. Chiaro che la Salernitana sarà venduta al miglior offrente non solo in termini economici nudi e crudi, ma anche per prospettive e progetti, nonché per condizioni di pagamento (ad esempio, un’offerta di 30 milioni cash potrebbe essere preferita ad una di 35 diluiti in più anni).

Occhi sull’Arechi

Ci sarebbe anche lo stadio Arechi nelle mire di chi è interessato ad acquisire la Salernitana. Ovviamente, però, questo non dipende dall’operazione in corso ma dovrà riguardare interlocuzioni successive e non certo con i trustee. Lo stadio di proprietà – o comunque gestito interamente dalla società calcistica – è una pietra fondamentale su cui costruire l’architettura di un progetto di lunga durata e volto allo sviluppo di un club. Se, come sembra, tra gli interessati c’è chi ha già fatto calcio (o lo fa tuttora) all’estero, la certezza sarà ancor di più insita nei possibili acquirenti. In Francia, ad esempio, il Paris Saint Germain è giunto al decimo anno con la bandiera qatariota in sede. Nel 2013 ha sottoscritto un contratto di leasing con la municipalità di Parigi – che resta formalmente proprietaria del Parco dei Principi – per la gestione dell’impianto attraverso l’acquisizione della società che lo gestisce da parte di Qatar Sports Investments. Che, così facendo, può disporre a piacimento dell’impianto, effettuare lavori o anche chiudere contratti di title sponsor con una percentuale da devolvere alla locale amministrazione comunale.

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