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Quarantena da dimezzare o… aggirare: il piano della Figc per andare fino in fondo sul campo

La quarantena di 14 giorni in caso di casi di positività accertati nel mondo del calcio è lo spauracchio da abbattere per puntare con una certa decisione alla conclusione del campionato sul campo, senza dover ricorrere poi al famigerato algoritmo Gravina. La prossima settimana il presidente federale, dati (calanti) dell’epidemia alla mano, incontrerà nuovamente il Governo per verificare la possibilità di strappare uno sconto, dimezzando il periodo a 7 giorni, il comitato tecnico-scientifico della Federcalcio studia anche le possibili alternative. Tra queste, la capacità di dimostrare in anticipo la guarigione o il mancato contagio. Come? La soluzione sembrerebbe essere il doppio tampone (che deve risultare negativo, ovviamente) nell’arco di quarantotto ore.

A spiegare più dettagliatamente l’ipotesi è il Corriere dello Sport oggi in edicola. Nell’articolo di Pietro Guadagno è spiegato come la variabile del periodo di incubazione giochi un ruolo fondamentale: il periodo consigliato dalla medicina è appunto di due settimane, mentre la media risulta essere di 5-7 giorni. La conclusione potrebbe essere quella che se dopo una settimana dal contatto con un positivo, un soggetto risultasse negativo due volte ad altrettanti tamponi fatti nel giro di quarantotto ore, potrebbe essere scongiurato il rischio di contagio. Ciò permetterebbe chiaramente di dare il via libera ad allenamenti e partite, senza il rischio che un positivo possa fermare tutto il gruppo squadra per 14 giorni, ripercuotendo tutto negativamente sulla regolarità delle competizioni. Ma c’è di più: la Figc mira a rendere ancora più monitorati i tesserati, riducendo a due giorni (non più gli attuali quattro) l’intervallo per i tamponi. Dunque, rendendo istituzionale questa prassi, quasi verrebbe azzerato il rischio di far scendere in campo (inconsapevolmente) un eventuale positivo al Covid-19, bloccandolo di fatto prima ed evitando che il provvedimento di quarantena obbligatoria debba poi essere preso anche a carico della squadra avversaria. La Figc, a questo proposito, starebbe cercando anche un ente terzo a cui affidare le verifiche per ridurre ancor più la possibilità che “furbetti” possano far spuntar fuori positività mirate ad alterare lo svolgimento del campionato. Peraltro, come annunciato dopo l’ultimo consiglio federale (clicca qui per leggere), a chi dovesse macchiarsi di questi illeciti sarebbero inflitte punizioni esemplari.

“Sono ottimista e mi sembra che i numeri ci diano ragione. Oggi la curva epidemiologica ci lascia ben sperare e non lo dico solo per il calcio: è evidente che, se dovesse continuare questo trend, chiederemo al Comitato Tecnico Scientifico di allentare alcune restrizioni eliminando una quarantena che mi sembra particolarmente eccessiva, soprattutto se c’è l’idea di aprire agli sport amatoriali come il calcetto”, ha dichiarato Gabriele Gravina oggi. La strada si fa più in discesa.

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