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Quell’offerta che non torna e gli impegni disattesi: i trustee dicono no. Sul bilancio…

The show must go on sul profilo sportivo, con la ventilata proroga alla “gestione trust” per la Salernitana che il consiglio federale discuterà martedì. Ma lo show continua anche per quel che riguarda le offerte per l’acquisto della società. Sulla pelle dei tifosi, naturalmente, sempre più disorientati, preoccupati, anche avviliti. Servono lucidità, intelligenza ed occhi aperti. Sempre.

Lussemburgo e Svizzera all’attacco, ma…

Nella serata di ieri è stata diffusa una nota da parte di un fondo lussemburghese che ha comunicato di aver inoltrato un’offerta per l’acquisto del club ai trustee entro il 5 dicembre, attraverso una società cinematografica con sede a Ginevra e un advisor piemontese, per un importo di 40 milioni. Nel comunicato, si parla anche di una lettera di una banca che garantirebbe la fideiussione bancaria. Tutto effettivamente inviato alla pec del trust Salernitana 2021. C’è più di qualcosa che non andrebbe, però, in questa comunicazione e nelle operazioni messe in atto da tali offerenti. Se i trustee hanno deciso di non accettare, insomma, un motivo valido ci sarà: risponderebbero penalmente dell’eventuale cessione a gruppi non consoni. Non convince pienamente anche la tempistica di diramazione di tale nota, a due ore dalla disputa di Salernitana-Inter.

Ecco cosa non va

Avevamo parlato già tre giorni fa (clicca qui per leggere) dei dettagli delle carenze di questa offerta che sembrava anche essere tra le più “vantaggiose”, se non fosse per gli impegni disattesi. Gli offerenti in questione avevano promesso, nell’offerta inviata ai trustee Melior e Widar, rappresentati da Susanna Isgrò e Paolo Bertoli (foto in alto all’uscita dall’assemblea di Lega tenutasi giovedì), di saldare una percentuale di acconto del 5% (come richiesto pubblicamente dagli stessi trustee a ottobre scorso) entro il 13 dicembre e contestualmente un certificato di garanzia bancario che attestasse la solvibilità, solidità, serietà e puntualità dei pagatori in termini finanziari. L’impegno a versare la caparra, come già scritto nei giorni scorsi, è stato disatteso. Stesso discorso per il certificato che sarebbe stato ritenuto non idoneo dai trustee dopo le verifiche del caso. Isgrò e Bertoli, va ricordato, sono obbligati a operare in tutta trasparenza con la Federcalcio, sempre aggiornata costantemente su offerte ricevute e quant’altro. Anche nel caso di specie, ai legali Figc è arrivata tutta la documentazione comprovante impegni e documenti, con tanto delle verifiche effettuate che, evidentemente, non hanno prodotto le rassicurazioni sperate. Del resto, proprio l’incontro tenutosi in via Allegri era stato foriero di indicazioni anche per gli uomini federali, costantemente in contatto con i curatori della cessione della Salernitana. Se Melior e Widar avessero bocciato l’offerta senza un motivo valido, la Figc sarebbe intervenuta.

Chiara quindi la nota dei trustee di due giorni fa, probabilmente riferita proprio al fondo lussemburghese (del quale non si trovano riferimenti, notizie e bilanci, peraltro) e alla società svizzera: Il soggetto offerente non ha dimostrato la sussistenza dei requisiti economici, patrimoniali e finanziari congrui per perfezionare l’operazione“. Insomma, se a qualcuno viene più facile credere che ci sia un’offerta pulita rifiutata ingiustamente, è d’obbligo mettere in guardia sul fatto che le questioni vanno approfondite bene. Non si può cedere tanto per cedere. Ricordate Joseph Cala e i profili social di molti tifosi che in quei giorni piazzavano cavallucci a stelle e strisce dopo aver sentito parlare di alberghi sottomarini? Bando al complottismo, sì alla chiarezza che – magari – Isgrò e Bertoli potranno e dovranno sicuramente fare in maniera approfondita sulla vicenda al più presto, questo è fuori discussione.

Capitolo bilancio

La Salernitana ha tempo fino al 27 per l’approvazione. Un fatto formale. Nella sostanza, il progetto è chiuso da parte di Ugo Marchetti e Luigi Aiudi (responsabile amministrazione e finanza della Salernitana), con tanto di revisione contabile. Manca l’assemblea dei soci e l’ok definitivo proprio dei revisori che pongono un quesito: come si fa ad approvare il bilancio se non c’è certezza di continuità aziendale? Ad oggi, senza una delibera straordinaria del Consiglio Federale e con la società invenduta, ci sarebbe l’esclusione dal campionato. Ecco perché solo dopo il 21 dicembre potrà esserci uno sblocco dell’impasse. Ad approvare i conti saranno comunque Melior Trust e Widar Trust prima della definitiva cessione. Chi ha portato avanti trattative per acquistare la Salernitana ha già potuto studiare il bilancio, seppur non formalmente approvato ma già completo di tutto, nella sua versione di progetto caricata in data room il 21 ottobre. Forse non ha avuto tempo necessario, ma non ci saranno sorprese o numeri diversi all’approvazione.

Quei precedenti a Foggia e Torino

Tra i nomi che spuntano fuori nella nota di cui sopra, c’è Francesco Di Silvio. Pochi mesi fa tentò di acquistare (non da solo) il Foggia senza riuscirci. Diverse testate pugliesi descrivono nei dettagli anche i perché e le tempistiche. Sempre nel mondo del calcio, l’advisor piemontese entrato in scena col fondo lussemburghese di cui non si conoscono dettagli, ricoprì lo stesso ruolo nel tentativo di una cordata che nell’estate 2020 voleva acquistare il Torino. Anche in quel caso con diverse incongruenze, con numeri e fatti che non hanno mai convinto pienamente. Precedenti quantomeno che fanno sorgere degli interrogativi. Occhi aperti, fari accesi, attenzione da parte di tutti. Anche di chi legge cosa, dove, come, quando e perché.

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