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Querelle playout, Lotito vuota il sacco: “Si sono inventati un parere, noi salvi sul campo. Fine delle dietrologie”

Presidente, dirigente accompagnatore, medico, allenatore e anche avvocato. Il solito fiume in piena, Claudio Lotito, che nella sala stampa dello stadio Penzo ha detto la sua sulla querelle legale che ha portato alla disputa dei playout con ritardo rispetto al dovuto. Se durante i giorni di attesa delle sentenze aveva mantenuto un profilo più che basso, a cose fatte e a Salernitana salva il quadro è completamente cambiato, in termini di loquacità. “Quando Lotito fa qualcosa, iniziano a dire che ho interessi a destra e a manca. Ci siamo salvati sul campo, è quello che voleva una serie di persone. L’ho detto anche a Cosmi. Se il Palermo non fosse retrocesso, avremmo dovuto comunque giocarli noi i playout – l’esordio di un lungo e accorato monologo al riguardo – L’articolo 33-47 del Codice di Giustizi Sportiva, unitamente a una sentenza a sezioni unite del Collegio di Garanzia, impedisce alle squadre di far valere i propri interessi se c’è illecito amministrativo, dunque non sportivo. Quando il Palermo è stato retrocesso, la Lega, come previsto dalla norma essendo la sentenza esecutiva, ha preso atto di tutto: dal punto di vista amministrativo, la vicenda è stata chiusa con tre retrocessioni più una”. La stoccata arriva alla Figc. Poi si sono inventati un parere, io sfido chiunque sul profilo del diritto, tra l’altro in un collegio di cinque dove il presidente fa pure il relatore, secondo cui i playout andavano fatti. – spiega il vulcanico co-patron – Esce il parere e contemporaneamente il Foggia fa ricorso al Tar, chiedendo di fare i playout contro di noi, non contento di aver ricevuto tremila sconti e aver ancora tentato di recuperare punti in un collegio dove anche lì stranamente il presidente ha fatto pure il relatore. Al Tar ho visto un provvedimento assurdo, perchè è intervenuto nella fase endoprocedurale quando ancora non c’era la sentenza definitiva sportiva: non poteva farlo, la norma non lo consentiva. In secondo luogo, il provvedimento doveva essere discusso dal collegio alla prima udienza utile che, fatalità, era il 28 maggio; invece si è andati all’11 giugno, con l’ausilio del Comune di Foggia che non c’entra niente”.

Andando indietro di una dozzina di giorni, Lotito confessa che “la Salernitana non poteva fare ricorso, potrà farlo solo dopo il collegio che si terrà l’11. C’è un gentlemen agreement dei presidenti che dice – a giusta motivazione – che non si può fare ricorso al Consiglio di Stato sui provvedimenti monocratici del Tar. Siamo stati ingessati in questa situazione, allorché il presidente (del Tar, nda) autonomamente, senza consiglio, ha disposto la disputa dei playout contemporanemaente all’uscita del parere del Collegio di Garanzia del Coni”. Per Lotito, una procedura nebulosa “perchè lo statuto Figc prevede che il parere avrebbe dovuto essere chiesto alla Corte Federale, che è l’organismo preposto. Ciò non è stato non fatto perchè a loro dire c’era in atto un giudizio: ma quando è stata mandata richiesta di parere, il giudizio era già avvenuto. Peraltro forse era più qualificata la Corte Federale, composta da tutti presidenti di sezione del Consiglio di Stato, piuttosto che che altri organismi composti da avvocati di varia natura, che elencherei uno per uno per farne capire il livello”.

La chiosa di Lotito, beccato in tribuna a Venezia da sparuti sostenitori arancioneroverdi, è ricca di spunti e contiene attacchi anche al Palermo. “Penso sia ora di finirla con questa storia, Lotito qua, Lotito là, è colpa di Lotito perché ha i rapporti. Io sono cattolico praticante: Gesù ha fatto in modo che persone considerate a me vicine non si siano pronunciate, anzi se ne sono andate (riferimento a Sergio Santoro, presidente CAF che avrebbe dovuto decidere sul caso Palermo, nda). Spiegatemi per quale motivo le società che non hanno requisiti economici ancora partecipano ai campionati. Dove stava chi doveva controllare? Poi dicono che Lotito diventa pericoloso: ‘male non fare, paura non avere’, dice il vecchio detto. Se divento ingombrante è perché so leggere e scrivere, non è colpa mia. Oggi alla Salernitana non si può imputare nulla, ha vinto meritatamente sul campo, col cuore e ai rigori, così finisce la dietrologia e mistificazione. Da chi dovrei essere aiutato? Io sono solo bistrattato, perché ho il coraggio di dire la verità”. Amen.

1 Commento

1 Commento

  1. mai satellite della lazio

    10/06/2019 at 10:31

    TE NE DEVI ANDARE
    NON HAI PIU’ CREDIBILITA’ GIA’ DA ANNI
    PARLI PENSANDO CHE LA GENTE TI ASCOLTI
    SOLO CERTA STAMPA TI ACCOGLIE E NON E’ IN GRADO NEANCHE DI FARTI LE DOMANDE GIUSTE
    A SALERNO NESSUNO TI VUOLE PIU’ TRANNE I TUOI LACCHE’ E GLI AMICI POLITICI
    LA PROSSIMA STAGIONE AVRAI LO STADIO VUOTO
    SOLO COSI’ TI CACCEREMO

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