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Ribery, Castori e lo “squilibrio”: il tecnico pronto a godersi l’asso nella manica

Al di là dell’immenso valore tecnico e dell’esperienza internazionale, Franck Ribery rappresenterà un innesto di assoluto spessore per la Salernitana di Fabrizio Castori. Anche dal punto di vista tattico, dato che l’ex Bayern Monaco potrà interpretare più ruoli nello scacchiere granata. “L’ho sempre usato alto a sinistra per consentirgli poi di sfruttare la velocità, accentrarsi, alzare la testa, affondare il colpo o servire il compagno” ha dichiarato Cesare Prandelli raccontando la sua esperienza con il campione francese, ma è chiaro che a Salerno la situazione potrà essere differente. Complicato, per non dire impossibile, immaginare di vedere Ribery come esterno sinistro del 3-5-2 di Castori dove i laterali hanno il compito di coprire molti metri di campo per garantire un contributo in entrambe le fasi di gioco.

Castori non stravolgerà la sua idea di calcio, ma si è già dimostrato disponibile ad apportare qualche modifica al suo spartito tattico per far spazio ad un calciatore di immenso talento. Non a caso, nell’amichevole di domenica mattina contro il San Giorgio, il trainer marchigiano ha dato spazio al 3-4-1-2 (clicca qui per leggere l’articolo), una variazione del suo marchio di fabbrica che consentirebbe a Ribery di inserirsi alla perfezione. Più da trequartista che da seconda punta, magari a sostegno della coppia d’attacco composta da Simy e Bonazzoli, ma non solo. Con la Roma – vista la penuria di attaccanti – Castori ha optato per il 3-5-1-1 con Obi alle spalle di Bonazzoli: anche in questo caso l’esperienza e le qualità tecniche di Ribery potrebbero tornare a dir poco utili.

A Firenze Ribery ha giocato da “tuttocampista”, ricoprendo più ruoli e percorrendo molti metri in campo. Accadrà anche a Salerno, anche se all’inizio sarà fondamentale non accelerare i tempi. “Ora devo gestirmi e voglio farlo cercando di non infortunarmi” ha ammesso il nuovo numero 7 granata nel coso della conferenza stampa di presentazione. Una consapevolezza condivisa con Castori, il quale lo scorso anno (e in generale nel corso della sua carriera) ha usato con la massima attenzione i calciatori di “squilibrio”. Una strategia che lo scorso anno ha premiato: spesso gli inserimenti a gara in corso dei vari Kiyine, André Anderson e Cicerelli hanno consentito di ribaltare e vincere partite apparentemente bloccate. E se l’asso nella manica si chiama Franck Ribery, l’occasione diventa ancora più ghiotta.

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