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Ripresa, che patata bollente: medici chiedono garanzie. Lega B si riaggiorna in settimana?

La Lega Serie B si riaggiornerà in settimana, presumibilmente riaprendo la riunione lasciata volontariamente aperta lo scorso 22 aprile: in ballo c’è sempre la ripresa e la necessità di discuterne le modalità, più che le tempistiche che dovranno essere decise dal Governo. I presidenti hanno qualche elemento in più, ovvero le comunicazioni di apertura fatte ieri dal premier Conte (clicca qui per leggere) ma anche la frenata del ministro dello sport, Spadafora, sul protocollo elaborato dalla Figc, giudicato “insufficiente” (clicca qui per leggere l’articolo).

Insomma, riprendere gli allenamenti collettivi dal 18 maggio è un’eventualità concreta ma non una certezza. La Federcalcio dovrà mettere mano nuovamente al protocollo e adeguarlo ai desiderata del ministero della salute per una ripresa in tutta sicurezza. Ma il rischio zero non potrà mai esserci. Molti club sono contrari all’idea del ritiro per due mesi, ma l’isolamento sembra l’unica soluzione plausibile. Certo, i calciatori non dovrebbero avere contatti con le famiglie per tutto questo tempo e con loro anche lo staff. E se qualcuno dovesse risultare positivo a campionato ripreso, cosa accadrebbe? Inoltre, se un tesserato colpito da Covid 19 alla ripresa del lavoro decidesse di adire le vie legali contro la società, di chi sarebbero le responsabilità? Vogliono vederci chiaro su questo fronte i medici delle squadre cadette, molti dei quali peraltro impossibilitati a rimanere in ritiro h 24 con la squadra, perché impegnati contemporaneamente in altre attività lavorative. Tanti, infatti, sono nello stesso momento medici di base o ambulatoriali. Una bella gatta da pelare, insomma, per chi dovrà decidere sulla ripresa.

Molti presidenti continuano, anche se nell’ombra, a spingere per chiudere la stagione. C’è chi non ha interesse a farlo perchè è a metà classifica e non ha ambizioni di promozione e dunque risparmierebbe volentieri qualche mensilità degli stipendi, ma c’è anche chi rischia la retrocessione e punta al congelamento per garantirsi, per il rotto della cuffia, la permanenza in B. Dall’altro lato, ci sono gli interessi economici: le tv potrebbero non pagare l’ultima tranche dei diritti, le leghe andrebbero in tribunale. In mezzo, tantissimi lavoratori nel mondo del calcio.

La posizione della Salernitana è molto particolare. Già note le idee di Claudio Lotito (clicca qui per leggere la sua intervista a Repubblica), il club granata ha anche in Mezzaroma un componente della politica del calcio, essendo vicepresidente del direttivo di Lega B. L’idea del cavalluccio sarebbe quella di riprendere gli allenamenti il 18 maggio tornare in campo entro il 13 giugno e, se possibile, disputare i soli playoff, magari allargati dalla seconda alla decima di una classifica che sarebbe cristallizzata alla situazione della ventottesima giornata: in tal modo si andrebbe incontro anche alle richieste del mondo medico sportivo, che chiede di ridurre al minimo trasferte e partite da giocare. L’idea dei playoff potrebbe trovare attuazione con un concentramento regionale, magari. Ma resta tutto ancora nel campo delle ipotesi.

 

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