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Salernitana comparsa senza pretese: l’Inter passeggia all’Arechi e cala la manita

TABELLINO SALERNITANA-INTER 0-5

SALERNITANA (5-3-1-1): Fiorillo; Delli Carri, Gyombér (35′ st Zortea), Bogdan, Gagliolo, Ranieri (26′ st Jaroszynski); Obi, Kastanos (16′ st Schiavone), L. Coulibaly; Ribéry (26′ st Gondo); Simy (16′ st Djuric). A disp: Belec, Guerrieri, Di Tacchio, Kechrida. All: Colantuono.

INTER (3-5-2): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni (11′ st Dimarco); Dumfries, Barella (11′ st Vidal), Brozovic (26′ st Gagliardini), Calhanoglu, Perisic (33′ st Kolarov); Dzeko, Sanchez (10′ st Lautaro Martinez). A disp: Radu, Vecino, Sensi, Ranocchia, Zanotti, Skriniar, Satriano. All: S. Inzaghi.

NOTE. Marcatori: Perisic all’11’ pt, Dumfries al 33′ pt, Sanchez al 7′ st, Lautaro al 32′ st, Gagliardini al 42′ st. Ammoniti: Barella, Calhanoglu (I), Gyomber (S). Angoli: 2-10. Recupero: 0′ pt, 0′ st.

 

Eppur si gioca. Con lo stadio pieno ma in un clima di contestazione e freddezza surreale, impensabile soltanto pochi mesi fa. E con la testa da tutt’altra parte. Alla querelle societaria: un corto circuito, un vicolo cieco senza apparente via d’uscita. Emblematico lo striscione della Curva Sud Siberiano che chiede senza mezzi termini al presidente federale Gravina di staccare la spina. Con ogni probabilità non accadrà. Avanti così allora, a far da sparring partner alle altre diciannove di un campionato in cui la Salernitana sta recitando la parte peggiore, quella della comparsa inerme e senza pretesa.

 

LA CRONACA. Colantuono promuove Fiorillo in luogo del balbettante Belec, torna alla difesa a cinque e lascia Bonazzoli in tribuna. Avanti c’è Simy con Ribéry a supporto. Inzaghi, granata mancato diversi anni fa, fa riposare Skriniar e Lautaro: giocano l’ex D’Ambrosio e Sanchez.

 

Come prevedibile l’Inter parte subito col piede pigiato sull’acceleratore. E’ di Barella il primo tentativo al 3′, palla alta. La capolista fa la voce grossa con la qualità dei suoi palleggiatori che fanno girare a vuoto il poco convinto pressing granata. Al 4′ Dzeko reclama per un intervento di Gagliolo in area, Mariani fa correre. La fragilità granata emerge alla prima occasione. Corner calciato da Calhanoglu, Perisic svetta tra Bogdan e l’attardato Gagliolo e non lascia scampo a Fiorillo. La squadra di Inzaghi avrebbe subito anche l’occasione del 2-0 ma il diagonale di Dumfries fa soltanto la barba al palo alla destra di Fiorillo. La reazione granata, si fa per dire, è in qualche sporadica e talvolta velleitaria folata di Ribéry che finisce puntualmente per sbattere sul muro difensivo nerazzurro. E’ l’Inter a sfiorare nuovamente la rete al 28′ con il rimorchio di Barella che, tradito da un rimbalzo anomalo del pallone, spara alle stelle. Al 30′ la Salernitana sfiora il pareggio. Sprint Ribéry che premia il taglio di Obi, messo letteralmente davanti alla porta come sei giorni fa a Firenze. Stavolta è Handanovic a sbarrare la strada al nigeriano. Puntuale arriva la beffa al 33′. Dzeko prende d’infilata la difesa granata su verticalizzazione di Brozovic, assist per l’accorrente Dumfries che col piattone supera Fiorillo con l’ausilio della traversa. Al 41′ Dzeko vicinissimo al tris dopo improvvida uscita del portiere granata. Si va al riposo con il sottofondo della Sud che chiede a chiare lettere al diesse Fabiani di farsi da parte.

Al 3′ della ripresa D’Ambrosio va vicino al gol con un diagonale che termina di poco a lato. L’Inter imperversa da tutte le parti del campo. Ripartenza veloce e tutta di prima al 7′, Calhanoglu manda in porta con un preciso appoggio Sanchez che non lascia scampo a Fiorillo e chiude una contesa mai praticamente aperta. Seppur al cospetto di un avversario allo sbando, l’Inter sfodera il piglio della grande squadra, ma soprattutto idee di gioco e rapidità d’esecuzione. Al 33′ quarto gol nerazzurro. Tunnel di Gagliardini all’impresentabile Gagliolo, assist per il neo entrato Lautaro che non lascia scampo a Fiorillo. Al 42′ il centrocampista ex Atalanta trova anche l’assolo personale con un comodo piatto a tu per tu con Fiorillo. L’undici di Inzaghi si conferma una delle candidate più autorevoli alla vittoria del campionato. Un campionato in cui la Salernitana è praticamente già uscita di scena. Fiaccata dalle assenze, sfiduciata dal contesto di paradossale incertezza societario, demotivata dai risultati, rassegnata ai propri limiti. Un “gioco al massacro”, per dirla con parole di un Colantuono anch’egli correo e corresponsabile di una situazione che ha ormai varcato i confini dello sfascio. Cui prodest?

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