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Sconto per Lotito, tornerà in Consiglio Federale: riformata sentenza tamponi

La procura aveva chiesto 10 mesi di inibizione, alla fine per Claudio Lotito ne arrivano solo due. La Corte Sportiva d’Appello della Figc ha deciso definitivamente sul caso tamponi Lazio che si trascina da un anno: il presidente della Lazio ed ex comproprietario della Salernitana, in qualche modo, la spunta e non decadrà dal ruolo di consigliere federale.

La sentenza

Il Collegio di Garanzia del Coni aveva rimandato tutto nuovamente alla CSA, accogliendo parzialmente le richieste dei legali dell’ex co-patron della Salernitana per una riforma della sentenza. Che è arrivata oggi, nel primissimo pomeriggio, dopo la discussione in videoconferenza dinanzi al Presidente Marco Lipari e ai componenti della Corte (Francesco Cardarelli, Salvatore Lombardo, Claudio Franchini e Francesca Morelli). Lotito potrà dunque tornare a sedere in Consiglio Federale e non decadrà dal ruolo, cosa che sarebbe successa se – come previsto dalla sentenza di secondo grado – avesse ricevuto una squalifica di 12 mesi. Potrà anche partecipare liberamente a tutte le assemblee di Lega in rappresentanza ovviamente della Lazio, avendo inscatolato formalmente la Salernitana nel trust.

Il pregresso

Tre settimane fa, il vulcanico imprenditore si presentò in via Allegri con in mano il pronunciamento del Coni sul rinvio alla Corte Sportiva d’Appello Federale per le decisioni sul suo conto, ma fu respinto da Gravina (clicca qui per leggere). Diatribe, minacce, toni forti e la diffida inviata al numero uno della Figc, chiedendo la riammissione in Consiglio (clicca qui per leggere). Lotito era stato squalificato in primo grado per sette mesi dal Tribunale Federale Nazionale, ricevendone addirittura dodici, come detto, in secondo grado. Poi, il ricorso al Coni e oggi la riforma della sentenza con il forte sconto sulla questione. Per effetto di questa vicenda, comunque, Lotito è rimasto fuori per un anno dalle stanze di via Allegri in momenti decisivi soprattutto per quanto concerne la questione multiproprietà che lo ha visto diretto interessato.

 

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