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Sei gare per illuminarsi: la Salernitana si rimette in moto per non fallire il giudizio del giro di boa

Sei esami, sei gare verità per capire davvero se questa Salernitana – “autrice di un avvio al di là di ogni più rosea aspettativa”, per usare parole dello stesso Colantuono – può continuare ad ambire addirittura al podio o dovrà “accontentarsi” di una collocazione nella griglia playoff.

Inizia oggi la settimana che porta al ritorno in campo dopo la lunghissima sosta, due fine settimana di stop forzato che se, da un lato, hanno permesso allo staff tecnico di recuperare più di un calciatore acciaccato, dall’altro hanno contemporaneamente allentato la presa fisica e mentale sul campionato. Fattore non di poco conto. Schiavi e compagni dovranno essere bravi, a partire dalla ripresa della preparazione in programma oggi pomeriggio, a farsi trovare pronti contro il Cittadella sabato. La prima, come detto, di sei sfide che condurranno all’inevitabile bilancio di metà stagione. E ai propositi – fondati – per il nuovo anno e la seconda parte di campionato. Passati i tempi delle frasi un po’ fatte, un po’ naturali. “Vedremo la vera Salernitana dopo 5-6 partite di campionato”, oppure “le stagioni iniziano a poter essere valutabili quando si indossano le maniche lunghe”. L’inverno veneto potrà dire molto, esattamente un anno dopo: proprio a Cittadella infatti – tra pioggia e freddo, di questi tempi nel 2017 la Salernitana di Bollini perdeva 2-1. Avrebbe fatto altrettanto a Brescia (2-0) prima dell’esonero del trainer ex Lecce in seguito all’1-1 interno col Perugia. In quel caso era una doppia trasferta, anche allora però considerate “esami verità”. E pure stavolta, dopo i granata veneti, alla Salernitana toccherà affrontare in sequenza le rondinelle (10 dicembre, monday night) con la differenza del fattore campo dalla propria parte.

Insomma, dalle due sole partite di novembre alle sei di dicembre che porteranno al giro di boa. Avrebbero potuto essere anche sette, se ci fosse stato il passaggio del turno in Coppa Italia. Se il riposo forzato abbia fatto bene oppure no, lo dirà solo il campo. Dopo Cittadella fuori e Brescia in casa ecco il Carpi al Cabassi (16 dicembre), poi Foggia all’Arechi, Cosenza fuori e Pescara tra le mura amiche per  chiudere anno solare e girone d’andata. “Credetemi, conosco bene il campionato di Serie B. A gennaio inizia un nuovo torneo, quando ho vinto il campionato non ero mai primo con le mie squadre a metà stagione, sono sempre andato in progressione”, confessò Colantuono qualche mese fa. C’è da credergli. Non che la Salernitana abbia l’obbligo di conquistare la promozione diretta. Tuttavia, se l’appetito vien mangiando, è altrettanto vero che il cavalluccio marino ha dimostrato di poter lottare per una fascia alta di classifica. E con la qualità maggiore che si appresta ad essere reinserita in campo (Di Gennaro, poi Rosina), più gli auspicabili miglioramenti di chi fino ad oggi ha reso al di sotto delle aspettative (Djuric e Jallow), non sarà impossibile sognare. “Con tutti i rischi che ne derivano”, parola di Lotito.

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