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Serie B

Serie B, la Top 11 della 6^giornata: la Salernitana cala il tris (col Foggia), sempreverde Diamanti

Tante emozioni nella sesta giornata del campionato cadetto. La nostra Top 11, schierata con il 4-2-3-1 e con ben tre calciatori della Salernitana presenti, è la seguente:

MICAI (SALERNITANA): il prezioso successo della Salernitana porta soprattutto la sua firma, perché il portierone ex Bari risulta determinante per gli interi novanta minuti. Nel primo tempo ipnotizza Matos, sul finire di gara neutralizza il tiro a botta sicura scagliato da Laribi. Nel mezzo, sempre attento e ben piazzato, smanaccia tutti i palloni che transitano nei sedici metri granata.

DE COL (SPEZIA): solido, prestante, reattivo e, soprattutto, sempre cerebrale nelle scelte che lo portano ad attaccare insieme alla squadra oppure a restare basso a protezione della propria area di rigore. Ventisei anni ed il sogno ancora vivo di aspirare a qualcosa di più stimolante dell’ormai frequentato torneo cadetto.

CAMPORESE (FOGGIA): guida la difesa dauna con maestria e personalità nell’ostica trasferta di Benevento, prima di trovare il gol personale, il secondo della stagione, che alimenta le ambizioni del Foggia e ridimensiona parzialmente quelle degli uomini di Bucchi.

MANTOVANI (SALERNITANA): la sua presenza nel terzetto centrale difensivo schierato da Colantuono conferisce fisicità e rapidità al reparto. Ha tutto per imporsi all’interno del roster, soprattutto quando eliminerà qualche titubanza nella lettura di alcune situazioni tattiche.

KRAGL (FOGGIA): il suo piede mancino è ormai un incubo per le squadre avversarie, che spesso non riescono a schivare le sue traiettorie insidiose e vincenti. La rete del pareggio realizzata al Vigorito ricorda vagamente le prodezze del Roberto Carlos interista.

DALL’OGLIO (BRESCIA): partito in sordina, l’ex reggino sta gradualmente guadagnando terreno nel ruolo di mezzala di quantità e qualità. Gioca con entrambi i piedi, fa legna e s’inserisce con tempismo nell’area di rigore avversaria, come testimonia il preciso colpo di testa che regala al Brescia il momentaneo vantaggio in casa del Crotone.

MAGGIORE (SPEZIA): il suo ingresso in campo, nell’ultimo segmento del match contro lo scorbutico Carpi di Castori, conferisce imprevedibilità alla fase offensiva spezzina. Trova il gol vittoria con un dirompente colpo di testa che premia un perfetto inserimento.

GALANO (FOGGIA): ad inizio stagione ha dovuto mordere il freno a causa di una lunga squalifica rimediata lo scorso anni a Bari. E’ già una pedina indispensabile nello scacchiere rossonero, che non può fare a meno del suo estro tra le linee e della sua freddezza sotto porta. Serve lo splendido assist da cui scaturisce il gol di Camporese e archivia la pratica Benevento con una chirurgica conclusione che non lascia scampo a Puggioni.

DIAMANTI (LIVORNO): gli anni passano anche per lui, ma quando è in discreta giornata, come testimonia la sua lucida ed efficace prestazione di Venezia, resta uno dei leader indiscussi del campionato di serie B. I compagni lo cercano per realizzare una manovra ordinata ed incisiva, lui accetta di buon grado la responsabilità e realizza anche il penalty che restituisce ossigeno vitale al gruppo guidato da Lucarelli.

JALLOW (SALERNITANA): a volte fa disperare Colantuono per qualche egoismo di troppo e per alcuni palloni smarriti superficialmente. La fase offensiva granata, nel match contro il Verona, porta però interamente la sua firma. Sfianca la difesa ospite con felini movimenti senza palla, soprattutto a sinistra, che si trasformano in due notevoli assist non sfruttati da Odjer. In un’occasione rientra al centro del campo, supera tre avversari in dribbling e libera una netta superiorità numerica sul versante opposto. Prima di realizzare di testa il gol che a metà ripresa regala alla Salernitana tre punti di inestimabile valore.

BUDIMIR (CROTONE): l’unico calciatore pitagorico realmente vivido all’interno match casalingo contro il Brescia. Sfiora il gol con una semi volèe improvvisa, sale in cielo per realizzare di testa il gol che vale il primo pareggio, si procura nel finale di partita il rigore del definitivo pari che lui stesso trasforma con glaciale freddezza.

ALL. GRASSADONIA (FOGGIA): la sua squadra gioca un ottimo calcio, ricco di imprevedibilità e qualità tecnica. Una manovra corale che coinvolge tutti i calciatori di movimento e tende sempre a creare grattacapi alla fase difensiva avversaria. Un’identità precisa che consente ai pugliesi di compiere imprese apparentemente disperate, come dimostra la rimonta imperiosa effettuata sul campo del super favorito Benevento.

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