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Spalti di fuoco alla prima, il ricordo di Ago sui maxischermi

Un filo collega il 22 maggio al 14 agosto. Sembra ieri, la Salernitana si salvava per la prima volta in massima serie e faceva esplodere uno stadio Arechi stracolmo di passione. La stessa che dura da oltre un secolo, la stessa dell’esordio in questo secondo campionato di A. Due volte consecutive: per la prima volta nella storia dell’Ippocampo. Proprio per questo, lo stadio che porta il nome da principe si presenta tirato a lucido, con l’abito da sera. Già, quello riposto nell’armadio da maggio scorso e custodito gelosamente. I 26.006 spettatori (inclusi nel dato i 7.870 abbonati) spingono gli uomini di Nicola nella seconda gara ufficiale dopo il k.o. rimediato contro il Parma in Coppa Italia.

L’accoglienza

“Salernitana, vieni nel mio cuore” canta la Sud sul motivetto di Ultimo ribattezzato in ritiro da Davide Nicola. Il più acclamato nel pre gara è, per forza di cose, Federico Bonazzoli: il nueve è tornato in granata dopo il miglior campionato disputato in carriera. Dopo Salernitana-Udinese, all’Arechi rispunta il Cavalluccio a misura d’uomo con cui lo stadio aveva festeggiato la salvezza. Giro di campo per lui dai distinti alla tribuna, da dove rispunta anche Danilo Iervolino con famiglia al seguito, subito “rapito” dagli obiettivi di DAZN. La torcida granata si unisce al “pensiero” riservato ai cugini biancocelesti dall’ingresso della frangia calda del tifo giallorosso. Un messaggio alla vecchia proprietà, ormai solo un ricordo a Salerno. Giunti anche da Brescia e Bari un manipolo di tifosi a sostegno del tifo salernitano all’esordio in campionato. Spettacolo sugli spalti fin dal riscaldamento: suggestivo il “botta e risposta” a distanza all’inno della Roma, subito rimpiazzato dal classico “Urlando contro il cielo” di Ligabue. Il canto d’amore si leva al cielo per la prima volta in questa nuova stagione. Non sono mancati i soliti, beceri cori discriminatori contro Napoli da parte dei “rivali” della Lupa, prontamente coperti dalla fazione granata.

In memoria di Ago

Solito cerimoniale con l’inno ufficiale firmato da Giovanni Allevi, che questa volta risuona sulle immagini di Agostino Di Bartolomei, ex Roma e Salernitana, proiettate sui due maxischermi dell’Arechi. Proprio come all’Olimpico ad aprile scorso. Decibel al massimo in un inizio gara che presenta un ambiente da brividi. Da registrare la presenza di supporters con la maglia giallorossa in tribuna e nei distinti: qui un cordone di steward, sistemato nello spicchio più vicino al settore ospiti, è chiamato a separare i tifosi di casa dalla frangia romanista (provenienti soprattutto dalla Calabria) che non ha trovato il biglietto per il settore ospiti (2mila posti esauriti in poche ore). Alta la tensione in alcuni frangenti di gara. C’era, infatti, divieto di acquisto dei tagliandi in altri settori dello stadio soltanto per i residenti nel Lazio, dirottati tutti in curva nord.

 

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