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Stretta sulle fidejussioni ed esclusione di chi non paga gli stipendi: la ricetta di Gravina per sanare il calcio

Mai più estati calde, mai più squadre che vengono meno durante il campionato o che s’iscrivono senza avere i reali requisiti per reggere una stagione intera. E poi, le riforme. Gabriele Gravina è impegnato su più fronti per ridare credibilità al calcio italiano e, dopo la creazione dei tavoli di lavoro nell’ultimo consiglio federale (clicca qui per leggere l’articolo), assieme al comitato di presidenza (di cui fa parte anche Claudio Lotito) pensa ai segni tangibili da dare nel prossimo consiglio – il 18 dicembre – con l’obiettivo di iniziare a cambiare le cose. Bisognerà, inoltre, ragionare sulla Serie B: portarla a 20 squadre già dal 2019/20? Se sì, come? La Lega Pro, come è noto, spinge per aumentare le promozioni e ne chiede addirittura sette. Ma in quel caso, in cadetteria ci sarebbero di nuovo 22 club, un’eventualità che tutti, nel governo del calcio, vorrebbero evitare per accelerare i processi di riforma.

I cambiamenti partiranno però dalle norme più stringenti e da più accorti criteri di iscrizione ai campionati, relativamente a stipendi, bilanci e soprattutto fidejussioni, spesso fulcro di diatribe, irregolarità e penalizzazioni (soprattutto in terza serie). Come spiega dettagliatamente l’odierna edizione del Corriere dello Sport, l’obiettivo primario è quello di impedire alle società di aggirare le norme patrimonializzando, nei propri bilanci d’esercizio, beni come i diritti d’immagine o provenienti dall’uso di marchi. Il patrimonio netto sarà rettificato, dovrà emergere quello realmente tangibile. Cosicchè già dalla prossima estate – con un graduale restringimento della lente d’ingrandimento spalmato su tre anni – verranno premiati i club che investiranno nella costruzione, manutenzione o ristrutturazione di impianti sportivi di proprietà (anche mediante mutui) ma anche quelli che investiranno nei diritti di acquisizione pluriennale dei calciatori

Inoltre, le famigerate fidejussioni. La Figc approverà solo quelle presentate da società assicuratrici con sedi stabili in Italia o da società finanziarie che non rientrino nella black list di incontrollabili. Una settimana in meno anche per presentare le canoniche domande d’iscrizione: se fino all’attuale stagione il 30 giugno era data X, dal 2019 essa sarà anticipata al 24 dello stesso mese, con i documenti presentati tutti assieme e non spalmati su più scadenze, mentre il 4 luglio la CoViSoc si esprimerà su promosse e bocciate, dando quattro giorni di tempo per poter eventualmente presentare i ricorsi; il 12 luglio, il consiglio federale diramerà quindi l’elenco delle ammesse e non ammesse ai campionati.

Gravina, poi, propone di anticipare i termini ultimi per i pagamenti dell’ultima mensilità stagionale. Attualmente i club di Serie B e C possono saldare le spettanze di giugno entro il 26 agosto ai propri tesserati, per non incorrere in sanzioni o penalizzazioni. Dal prossimo campionato, questa deadline potrebbe essere anticipata al 2 agosto, posticipando invece quella dei pagamenti delle ritenute Irpef di maggio e giugno e dei contributi Inps di giugno dal 26 agosto al 16 settembre. Le società che dovessero risultare inadempienti – nel disegno di Gravina – potrebbero incorrere in sanzioni che prendono spunto dal modello europeo, come il blocco della campagna trasferimenti. E chi si iscrive regolarmente ma inizia a non pagare gli stipendi nel corso di un campionato? Cancellazione della squadra e via, addio punti di penalizzazione. Sarà escluso dal campionato il club che dovesse risultare moroso per due bimensilità (con i risultati che saranno azzerati per evitare di falsare la classifica delle altre squadre “sane”).

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