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Tredici anni e undici mesi dopo un altro scontro salvezza per Gregucci: il tecnico spera nel supporto dell’Arechi

Una tifoseria unita, un’altra società e qualche capello bianco in meno. Quattordici anni fa Angelo Adamo Gregucci già sedeva sulla panchina della Salernitana ed era agli inizi della sua carriera da allenatore. Era la Salernitana targata Aliberti che qualche mese dopo sarebbe poi andata incontro al fallimento, una squadra composta da calciatori del calibro di Ambrosio, di un giovanissimo Schiavi, di Shala, Longo, Palladino, Ferrarese e Bombardini giusto per fare qualche nome. Una squadra di qualità che però si ritrovò a lottare per non retrocedere fino alla penultima giornata di campionato.

Era il 5 giugno 2005 e all’Arechi, in notturna, arrivò l’Ascoli per uno scontro salvezza infuocato. Lo stadio di via Allende si vestì a festa con Aliberti che propose prezzi popolari in tutti i settori ed effettivamente quella sera la spinta del pubblico risultò decisiva. Dopo 8′ infatti furono i marchigiani a sbloccare il risultato con Colacone ma nella ripresa, nel giro di due minuti, Palladino e Zaniolo realizzarono la rimonta che permise a quella squadra di salvarsi prima del fallimento della Salernitana Sport e della fondazione della Salernitana Calcio dei costruttori.

5082 giorni dopo Gregucci si troverà a giocarsi nuovamente la salvezza all’Arechi in notturna ed alla penultima giornata della regular season seppur in una situazione diversa: una società solida ma una tifoseria spaccata con gli spalti che non saranno affollati come quella sera di quattordici anni fa quando Gregucci visse la più bella giornata da tecnico granata. Oggi spera di rivivere quei ricordi e di aggiungere un’altra serata da leoni alla sua personale galleria di emozioni contando sul supporto dei tifosi dopo l’appello di mercoledì ed il confronto delle scorse ore (clicca qui per leggere l’articolo).

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