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UFFICIALE. Finisce il Colantuono-bis, salutano anche vice e match analyst

Termina, per la seconda volta, l’avventura di Stefano Colantuono sulla panchina della Salernitana. L’allenatore romano è stato esonerato dopo i pareggi con Spezia e Genoa. Un bottino troppo esiguo dopo la rivoluzione di mercato operata a gennaio da Walter Sabatini su indicazione di patron Iervolino. “Può essere si decida di cambiare, anche per volere del presidente” ha dichiarato il ds nelle scorse ore, annunciando di fatto l’esonero di Colantuono nella settimana che porta alla partita col Milan.

“L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra il Sig. Stefano Colantuono unitamente all’allenatore in seconda Gianfranco Cinello e al match analyst Sandro Antonini.
Ringraziandoli per la professionalità profusa la Società augura loro le migliori fortune professionali” 
recita la nota ufficiale del club granata. Con Colantuono, dunque, salutano anche il vice Cinello ed il match analyst Antonini.

L’addio di Colantuono

Il Colantuono bis è durato quasi quattro mesi: dal 17 ottobre al 14 febbraio. Sedici le partite alla guida della Salernitana (Coppa Italia compresa) con un rendimento di due vittorie, tre pareggi ed undici sconfitte, con trentasette gol subiti ed appena undici realizzati. Poco, troppo poco, per una squadra costretta a lottare per un’impresa sportiva. Un cammino inevitabilmente condizionato dalle vicende societarie fino al 31 dicembre, poi dall’emergenza Covid che lo ha costretto a schierare seconde linee e giocatori della Primavera in sfide già ostiche come quelle con Lazio e Napoli.

Attenuanti a parte, il nome di Stefano Colantuono non aveva mai convinto la piazza. Scelto al posto di Fabrizio Castori, artefice della promozione in Serie A, l’ex Udinese rischiò di “saltare” già dopo la gara d’esordio. Troppo pesante il 4-2 casalingo con l’Empoli, tra i momenti più bui della sua seconda esperienza salernitana. Pesa anche il ko con la Sampdoria, sempre all’Arechi, dove Cola non ha mai conquistato l’intera posta in palio. I due unici successi sono arrivati in trasferta, entrambi in Veneto: prima col Venezia, poi a Verona. Un addio nell’aria da tempo, concretizzatosi solo dopo il pareggio del ‘Ferraris’. Dopo la rivoluzione di gennaio si è registrato qualche sensibile miglioramento, sia nelle prestazioni che nei risultati. Ma un po’ come accaduto a Castori ad ottobre, la necessità di far punti ha pesato. Ecco perché la società ha deciso di cambiare guida tecnica, anche nella speranza di dare la “scossa” ad un gruppo che ora non ha più scusanti.

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