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Uno non basta, in città ci sono tre Ochoa: tifosi incontrano “el idolo” messicano

Dal fantacalcio alla nazionale, dalla classifica dei “top 50 portieri” allo spiacevole episodio della rapina nella pasticceria di famiglia in Messico. E poi i proclami della Lega Serie A come il “guantone” (diventato anche scultura) che ha salvato più interventi passando per Super-Ochoa a fumetto. Insomma “Memo” è un brand personale, una macchina che muove entusiasmo e passione, stile, particolarità… e musica come l’incontro con Rocco Hunt. L’ultima è quella che hanno “sposato” due tifosi granata che, in giro per l’Italia, tra una parrucca e un sombrero, tra un sigaro e una fascia sulla fronte, idolatrano il loro “supereroe” messicano. Ieri al Mary Rosy l’incontro con i due “finti” messicani e l’idolo della porta Ochoa dove, tra una bottiglia di vino (dell’imprenditore Memo) alla t-shirt “No Memo No Party” c’è tanto di bella mostra di “Ochoa x3” quando uno solo non “basta”. Entusiasmo che sicuramente non è passato inosservato al club granata che sta avviando le pratiche per il rinnovo contrattuale.

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