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Ventura a Rai Radio: “Squadra cresciuta esponenzialmente. Promozione? Non ci tireremo indietro”

Manca ormai meno di una settimana al ritorno in campo della Salernitana e i granata dovranno farsi trovare subito pronti per continuare a seguire il proprio obiettivo. Sarà tutto diverso però, e soprattutto non sarà semplice, ci saranno tanti ostacoli da superare, come spiega Gian Piero Ventura durante l’intervento in diretta ieri sera su Rai Radio: “È una situazione particolare – dice il tecnico dell’Ippocampo – Veniamo da un mini-ritiro per mettere in condizione i calciatori di fare una partita. Ma stare mesi seduti sul divano ci ha creato qualche problema. Stiamo lavorando tutti perché adesso abbiamo questa possibilità di ritornare in campo e automaticamente anche quella di giocarci le nostre carte nel prosieguo di questo campionato“.
Ma mister libidine confessa che quello dei playoff è un obiettivo diverso rispetto a quello che la squadra aveva a inizio stagione: “In realtà quando siamo partiti l’obiettivo ben preciso era ricostruire quello che era venuto a mancare. La Salernitana veniva da 4 anni in cui si era salvata due volte all’ultimo secondo nei playout, una volta addirittura ai rigori. C’era da ricostruire modo di essere, di lavorare e la mentalità. Sono contento perché credo che questi primi obiettivi li abbiamo centrati tutti. Siamo una squadra che lavora, la seconda più giovane del campionato e squadre di categoria superiore si stanno interessando ai nostri giocatori, questo significa qualcosa. Ora c’è questo finale particolare e nel giro di tre o quattro punti ci sono tutte le squadre che si possono giocare la promozione, sia diretta col secondo posto che con i playoff. Questo gruppo ha dimostrato di potersi ritagliare un piccolo grande spazio e non ci tireremo indietro, ma saranno partite leggermente diverse rispetto a quando si è fermato il campionato. Giochiamo con temperature più basse di quelle a cui i calciatori sono abituati, poi a Salerno c’è un tasso di umidità del 90% quindi dovrà essere una gestione diversa della partita sia da parte dei calciatori che degli allenatori. Gli allenatori con cinque cambi a disposizione possono gestire non tanto la partita in corso quanto le partite successive perché giocheremo più partite nel giro di pochi giorni“.

Un assaggio del calcio che dobbiamo aspettarci questa estate lo abbiamo avuto con Juventus-Milan: “Al di là dei primi venti minuti è evidente che non era uno Juventus-Milan a cui queste due squadre hanno abituato e credo che anche le prossime partite di campionato saranno diverse. Non ci potrà essere la stessa intensità che c’era prima di marzo. Abbiamo avuto tanti problemi e parlo al plurale perché mi riferisco a tutti gli allenatori e tutte le squadre. Lavoriamo anche con un rischio infortuni clamoroso, basta vedere la quantità di infortuni che ci sono stati in Germania. Anche noi abbiamo avuto vari problemini, perché nessun calciatore sta mai tre mesi fermo. Anche d’estate, in vacanza, si gioca a tennis, a calcetto, non si resta totalmente inattivi. Credo che chi avrà sbagliato preparazione avrà un rischio altissimo di infortuni, speriamo di non essere stati noi. Vale anche per l’intensità in campo, la partita di ieri l’ha detto, man mano che passavano i minuti l’intensità scemava. Dovremo abituarci a vedere un altro genere di partite rispetto a quelle a cui siamo abituati“.

L’allenatore genovese si sta giocando anche l’opzione per il rinnovo granata, di cui ancora non si è parlato con la società, ma la sua attenzione è diretta altrove: “Io direi che in questo momento non è la priorità, la priorità è dare continuità al lavoro fatto e mettere in condizione i giovani di fare un ulteriore passo avanti e di essere competitivi. Io credo che questa squadra ovviamente non sia la più forte del campionato, ma che sia cresciuta esponenzialmente nel modo di stare in campo e di lavorare, quindi nulla ci toglie la possibilità di giocarci le nostre chance. Dobbiamo fare un passo alla volta e arrivare ai playoff, o al secondo posto se saremo bravissimi. Ai playoff saranno quattro o cinque partite da dentro o fuori che sarebbe bellissimo giocare perché portano tanta adrenalina ed emozione. Il calcio è questo, è emozione, e sarebbe bello poterne usufruire“.

 

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