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Ventura non commenta il risultato: “Infastidito dal finale, dal mercato aspetto giocatori di valore”

LECCE. Una settimana dopo, Gian Piero Ventura si ritrova a commentare la prima sconfitta ufficiale da tecnico della Salernitana. Nella “sua” Lecce la compagine granata ha incassato una pesante sconfitta uscendo dalla Coppa Italia (clicca qui per il racconto della partita). Una partita che ha fatto emergere non poche lacune sotto il profilo del gioco:  “Nel primo tempo abbiamo incontrato tante difficoltà – ha affermato Ventura in conferenza stampa – Al di là delle frasi di circostanza, prendere gol dopo due minuti ha inciso. Poi vado ad analizzare il secondo tempo, ci siamo rimessi in partita. Abbiamo avuto alcune occasioni, tra parate e palo. Al primo tiro subito, ecco il 2-0. Lì è finito il match. La prima parte ha inciso abbastanza, la seconda parte mi ha, tra virgolette, soddisfatto mentre nel finale abbiamo mollato. Gli ultimi dieci minuti abbiamo fatto un passo indietro sulla tenuta mentale, abbiamo rivisto il passato e non il futuro. Nella parte centrale, con grande pulizia, avevamo fatto molto bene. Non commento il risultato, ma questi tre spezzoni della partita”. Ventura ha continuato nell’analisi della prestazione:  “Il giro palla era lento e ci siamo affidati a qualche lancio lungo di troppo. Non abbiamo visto l’enfasi di domenica scorsa. L’ultimo quarto d’ora mi ha infastidito perché non ce lo possiamo permettere sotto mille aspetti”.

Si avvicina l’inizio del campionato e la fine del calciomercato: “Numericamente ci mancano degli elementi, sono costretto a far giocare Migliorini sul centrodestra perché non abbiamo calciatori. Mi aspetto giocatori di valore perché così si delineano gli obiettivi, tenendo presente che c’era da ricostruire dappertutto. Tutto vuol dire squadra, età, mentalità, cambiare radicalmente quanto successo negli ultimi due-tre anni. La squadra è stata ringiovanita tantissimo”.

Sul ritorno a Lecce: “Il Lecce ha una buona squadra, Farias è un calciatore sottovalutato. Ma c’è un entusiasmo contagioso. Contagia il calciatore e lo percepisci una volta arrivato allo stadio. È stato un tuffo nel passato. Vi auguro di dare continuità: quando c’è unione società-tecnico-calciatori-città. Ho visto qualcuno invecchiato, è stato come ritornare a casa”.

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