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VIDEO. L’attacco di ieri su quello di oggi. Pisano: “Piatek? Servono i gol”. Re Artù: “Prima di cedere Dia…”

Due grandi bomber della storia granata a braccetto fuori dal campo ed in coppia nell’undici titolare ieri sera allo stadio Arechi per la settima edizione del triangolare benefico “Dai un calcio per l’autismo“. Giovanni Pisano con la 9, Arturo Di Napoli con l’immancabile 10, prima di calcare il prato dello stadio che li ha esaltati rispettivamente negli anni Novanta e agli inizi dei Duemila, hanno affrontato il tema attacco dell’attualità granata.

Johnny gol

“Il presupposto è che attaccanti veri che vedono la porta ce ne sono pochi. – esordisce Pisano, classe 1968 – È normale che uno come Boulaye Dia abbia mercato, fa gol, ha qualità, salta l’uomo, vede la porta. Mi farebbe piacere rimanesse a Salerno, sono certo che la società prenderà la decisione giusta. La Fiorentina? Non solo, ma tantissime squadre lo seguono perché è forte. In qualsiasi squadra può fare bene. Piatek s’è messo a disposizione della squadra ma per me l’attaccante deve lavorare e giocare per fare gol. Va benissimo sacrificarsi e dare una mano, però i gol sono importanti perché se non li fai non vinci le partite. Avere un attaccante da doppia cifra che ti toglie le castagne dal fuoco è di vitale importanza, Piatek non ha fatto i gol che ci aspettavamo. Paulo Sousa? Importantissimo resti, è un profilo internazionale, sa di calcio, ha allenato e giocato in piazze importante. A prescindere da tutto si deve ripartire da lui: è al centro del progetto”.

Re Artù

Così Di Napoli, oggi 49enne: “Per Dia dipenderà dall’offerta, la Salernitana non potrà non ascoltare le proposte perché ci sta, fa parte di questo mondo. Il giocatore ha dimostrato il suo valore, può rimanere un altro anno, magari ripetersi e tenerlo alto. Sarebbe un affare per tutti, d’altro canto, una cessione a cifre alte. Ma prima di darlo via ci vuole un bomber. Non puoi fare a meno di un attaccante che ti garantisca la doppia cifra in Serie A. Il flop di Bonazzoli? Capita, col cambio di allenatore possono mutare le gerarchie. Resta un giocatore di qualità, che ha talento ed è innegabile, quest’anno ha faticato. In precedenza aveva dimostrato che può fare molto di più  e le scelte degli allenatori vanno sempre rispettate”.

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