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Calaiò si presenta: “Non chiamatemi vecchio. Punto ai 200 gol, voglio portare la Salernitana ai playoff”

In ritardo, senza divisa ufficiale ma con il sorriso. Inizia oggi l’avventura di Emanuele Calaiò alla Salernitana. L’arciere questa mattina ha effettuato le visite mediche, nel pomeriggio l’incontro con i nuovi compagni e il primo allenamento. Quindi la presentazione ufficiale, una novità stagionale della Salernitana che raramente permette il confronto con i propri tesserati. Dalla sala stampa del Mary Rosy arrivano le prime parole ufficiali di Calaiò come calciatore della Salernitana. La conferenza inizia con un leggero ritardo e tende a dilungarsi, ma l’arciere appare tranquillo e fiducioso. A cominciare dall’argomento caldo, la sua condizione fisica. Calaiò ha saltato tutta la prima parte di stagione e adesso aspetta solo di tornare in campo. Perché “ho motivazioni e voglio giocare”. Anche perché l’ultima volta che ha indossato i tacchetti, il sua Parma ha vinto il campionato: “Non è stata un’estate facile, ma voglio cercare di rifare quello che ho fatto l’anno scorso”.

I buoni propositi del 2019 di Calaiò, una delle ultime stagioni da professionista dell’ex attaccante del Napoli. Che ha ancora voglia di fare gol: ” Quando stai 5 mesi fermo è difficile, mi sento come quando avevo 17 anni, un ragazzino all’esordio tra i professionisti. Ringrazio la società con cui abbiamo fatto una scommessa. Mi piacciono le sfide in piazze importanti come Salerno che mi danno responsabilità. Sarà anche una sfida con me stesso per fare qualcosa di buono per questa maglia anche a 37 anni. Mi metto a disposizione dei miei compagni e spero di ripagare la fiducia che mi ha dato la società”.

Compito di Calaiò è trascinare a suon di frecce la Salernitana verso i playoff. Impresa tutt’altro che semplice: “Il campionato di B è molto equilibrato, si è livellato e non c’è una squadra ammazza campionato. Se hai un gruppo importante di buoni giocatori e non hai cali fisici e di tensione può fare cose importanti. La Salernitana ha una rosa con un mix di giovani ed esperti, io sarei ben contento di essere d’aiuto ai più giovani. Si può lottare per qualcosa di importante, la tifoseria spinge e abbiamo un buon potenziale. Non voglio sbilanciarmi, il nostro obiettivo è di andare ai playoff e giocarcela”.

Calaiò aspetta di esordire con il cavalluccio, l’obiettivo è il derby di venerdì con il Benevento anche se più probabile il suo impiego con l’Ascoli: “Era scontato che a Padova non ci fossi, la firma è arrivata giovedì, la squadra è partita il venerdì e non c’erano i tempi tecnici. In accordo con la società abbiamo deciso così anche perché fisicamente sto bene ma non giocando da 5 mesi la partita mi manca. Ho affrontato il mio primo allenamento, decideremo col mister se sarà il caso di essere disponibile venerdì. Nel giro di due settimane credo di poter riprendere la condizione per potermi divertire gli ultimi anni perché penso di poter fare ancora tanto”.

Calaiò a Parma lascia tanti ricordi, tutti raccontati in una lettera che, in alcuni tratti, non ha reso contentissima la tifoseria granata: “Non ho dato peso alle polemiche, la volontà di venire qua era di entrambi. Dopo due campionati vinti a Parma dove sono stato bene con la mia famiglia e ho segnato 40 gol in due anni, mi sentivo di ringraziare la città emiliana per quello che mi ha dato. Non c’è nessun malumore nella scelta che ho fatto, anzi”.

A differenza di Dezi e Ceravolo, che alla telefonata da Salerno hanno risposto con un secco no: “In una squadra si sa chi deve andare via o rimanere. Io pensavo che Ceravolo e Dezi avessero intenzione di andare altrove ma non abbiamo esclusivamente parlato di Salerno, Brescia o Cremona. Io gli ho consigliato di andare via, alla fine hanno scelto di restare lì, sono affari loro. Io quando non gioco, mi rode”.

E allora spazio e campo all’arciere Calaiò, ma in che posizione tattica? “Gioco dove mi mette il mister, non ne abbiamo ancora parlato. Mi piace stare in area ma anche venire fuori, giocare palla a terra, fare assist, sono duttile e saprà lui dove collocarmi. Cercherò di fare più gol possibili. Da 5-6 anni sento dire che sono vecchio e ogni anno però qualche gol continuo a farlo. Penso a Quagliarella, Pellissier, gente della mia età: se stai bene e ti comporti da professionista, non conta la carta d’identità. Non faccio previsioni, ogni anno mi sono sempre sudato la maglia, la prima cosa che conta. Poi si ottengono i risultati, se segno io bene, altrimenti va bene lo stesso. Mi piacerebbe, con questa maglia, arrivare a 200 gol in carriera. Qui ho rincontrato Rosina e Schiavi che conoscevo da tempo – conclude Calaiò – Il gruppo mi ha subito inserito alla grande. Prenderò la maglia numero 19. Faremo il massimo per fare un campionato da protagonisti. Spero già da venerdì di dare una bella soddisfazione alla gente: all’andata finì maluccio, dobbiamo riscattare quella partita. Il Benevento è una delle squadre più forti ma metto prima il Brescia”. 

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