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Che fantastica storia i tifosi granata, resistenza e resilienza nonostante l’acqua che invade l’Arechi

“In mezzo al viale giocavo a pallone, sulla strada sterrata che mi ha cresciuto. Dove il cielo è bordeaux, immerso nel verde dove Dio creò distese di niente”.  Salerno è il viale cantato da Blanco e Mina, la strada sterrata che ha cresciuto i tifosi è la Salernitana tra un bordeaux che diventa granata e la distesa di “niente” che diventa certezza, amore, anima che si mischia al verde di un semaforo che dice per tre volte “ok, si passa”. Antonio Candreva carica gli ultras, poi regala la gioia ai supporter della Bersagliera.

Al cardiopalma, fino al minuto numero 93 quando neanche la pioggia battente e la tempesta scatenatasi sullo stadio Arechi ha fermato i cori e il sostegno dei 17400 spettatori presenti. L’uomo in più sempre e comunque che non ha bisogno di chiedere il permesso, perchè in massima serie c’è già da tempo immemore. La speciale classifica dei più calorosi e passionali vede i tifosi granata al primo posto, anzi quasi candidati per un posto d’onore tra i campioni. La Curva Sud Siberiano saluta i giocatori prima dell’inizio della partita con uno striscione che carica gli undici in campo: “Reagiamo con orgoglio, passione, grinta e…battiamo l’Atalanta”.

Sotto gli occhi del presidente Danilo Iervolino (arrivato tanto tempo prima del fischio di inizio), dei legali Francesco Fimmanò e Rino Sica, del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la “bolgia” dell’ippocampo dà spettacolo. Ed è sotto gli stessi occhi che va, invece, di scena lo spettacolo…bagnato dell’impianto di via Allende.

Le condizioni atmosferiche non solo hanno reso difficile e combattuto e il match sul rettangolo verde ma hanno reso praticamente impossibile la visione della partita nei settori inferiori dello stadio, soprattutto quello della tribuna dove la doccia è stata servita a chi era seduto. Compreso il numero uno della Salernitana, Iervolino, costretto a schivare l’acqua che cadeva copiosa dall’infrastruttura. Tanti i contenuti che hanno fatto il giro del web e tante le segnalazioni e lo sconforto di chi paga un prezzo (non proprio basso) per seguire le sorti della propria squadra del cuore. Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ora urgenti e non più procrastinabili per salvare non solo la categoria ma anche l’incolumità di chi si ritrova a casa Arechi.

Con lo sguardo al campo – intanto – la festa riempie gli occhi e il cuore. Al triplice fischio finale Candreva e compagni vanno a prendersi l’abbraccio del pubblico a “scrivere una poesia per un briciolo di allegria…”.

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