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Diritti tv in Serie A, l’Antitrust alla Lega: “Meno esclusive, prezzi più bassi”

Dall’Antitrust una serie di indicazioni alla Lega di Serie A sui diritti tv. Nelle scorse ore, infatti, l’Autorità ha reso noto di aver approvato ufficialmente le “Linee guida” della Lega Serie A in merito ai diritti tv per il triennio 2024-2027. Si tratta della versione comunicata lo scorso 5 dicembre delle “Linee Guida della Lega Nazionale Professionisti Serie A” per quanto concerne la “commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi relativi alle seguenti competizioni nazionali di calcio da essa organizzate per le stagioni 2024/2025 – 2025/2026 – 2026/2027: Campionato di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera, Supercoppa Primavera”.

Ora, la Lega di Serie A potrà procedere alla pubblicazione del bando per l’assegnazione dei diritti. L’amministratore delegato Luigi De Siervo aveva spiegato di puntare ad assegnare i diritti entro la fine della stagione in corso, ma bisognerà tenere conto delle indicazioni dell’Antitrust. In particolar modo, nel documento si legge: “Ai fini della valutazione del contenuto delle Linee Guida trasmesse dalla LNPA, oltre che delle modalità di commercializzazione che il soggetto che predisporrà il bando intenderà adottare, appare utile in questa sede svolgere alcune considerazioni sull’attuale stato delle dinamiche competitive fra gli operatori che hanno commercializzato i diritti audiovisivi in esame nel triennio 2021-2024”.

Le indicazioni dell’Antitrust sui diritti tv

Inoltre, l’Antitrust ha sottolineato il “peso” dell’ingresso di Dazn come principale player in Italia: “Allo stesso tempo occorre evidenziare, accanto alla natura premium dei contenuti televisivi sportivi della Serie A per i mercati della televisione a pagamento, la circostanza che, in un momento di sviluppo particolarmente delicato della rete a banda larga e ultralarga, è necessario garantire lo svolgimento di dinamiche competitive virtuose della domanda di servizi per gli operatori attivi in tale comparto, laddove nel precedente ciclo di commercializzazione la disponibilità dei contenuti audiovisivi della Serie A ha potuto rappresentare una importante leva commerciale anche per la commercializzazione dei servizi di connettività limitata soltanto a taluni operatori”.

Dunque, al fine di garantire una maggiore pluralità, l’Antitrust ha spiegato che “l’articolazione dei pacchetti dovrà necessariamente essere tale da consentire a diversi operatori, a prescindere dalla piattaforma di riferimento in cui operano, di rappresentare reciprocamente alternative in grado di esercitare una pressione concorrenziale in termini di abbassamento del livello generale dei prezzi praticati ai consumatori finali per la visione delle partite della LNPA e in termini di qualità”.

I pacchetti

Stando alle indicazioni dell’Antitrust, il pacchetto più piccolo dovrà includere almeno un quarto delle gare del pacchetto più grande, a prescindere da quella che sarà la modalità di vendita. Inoltre, un singolo operatore non potrà acquisire in esclusiva il totale dei pacchetti contenenti le dirette. Dunque, l’Autorità punta sulla predisposizione di pacchetti che stimolino la concorrenza nel mercato a valle della pay-tv, in modo da consentire ad un maggior numero di operatori di poter trasmettere buona parte del campionato di massima serie, arrivando così al beneficio degli utenti in termini di maggiore scelta e minori prezzi.

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