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Grana Botheim: Krasnodar non riconosce “svincolo per giusta causa” e si rivolge alla Fifa

In questa stagione non mancheranno le grane legali ed il lavoro per gli avvocati del club. Se l’anno scorso fu la difficile battaglia sulle partite da recuperare a tener banco, poi vinta (doppiamente) dalla Salernitana, ecco spuntare un’altra causa, questa volta a livello internazionale e che vede il club del cavalluccio protagonista indiretto. Ma non c’è da temere penalizzazioni, l’unico rischio è di dover cedere a un risarcimento economico tra gli 8 e i 10 milioni.

I fatti

Ad accendere la miccia è stato il Krasnodar, che si è appellato all’apposita commissione della Fifa per chiedere un risarcimento sulla faccenda dello svincolo di Botheim, che si era autonomamente avvalso all’articolo 14 del regolamento Fifa per liberarsi unilateralmente per giusta causa e firmare in Italia. Il club russo non ci sta: aveva acquistato il norvegese per 7,5 milioni (più bonus fino a 2) dal Bodo/Glimt a dicembre scorso e, dopo lo scoppio della guerra, lo ha visto svincolarsi in data 18 maggio. La faccenda risale a fine agosto, ma emerge solo adesso ed è portata alla luce dall’odierna edizione del Mattino in edicola. La causa non ha tempi stabiliti e potrebbe svilupparsi a breve, oppure tra diversi mesi e, se necessario, potrebbe non finire in primo grado, bensì alla Corte dell’Arbitrato dello Sport di Losanna che è il massimo organismo internazionale, dove le parti scontente potrebbero nuovamente appellarsi.

L’accusa

Si tratta, come detto, di un procedimento di natura economica. Il Krasnodar accusa Botheim di essere scappato, sostenendo di aver onorato i propri impegni – comprese un paio di mensilità al giocatore – e di volerlo trattare a tutti gli effetti come un suo tesserato, e punta l’indice contro il suo comportamento: si sarebbe presentato alla Salernitana come svincolato avendolo deciso autonomamente “per giusta causa”. L’articolo apposito del regolamento Fifa c’è (Morgan De Sanctis, ironia della sorte, fu il secondo al mondo e il primo italiano ad avvalersene nel 2007 quando lasciò l’Udinese per approdare al Siviglia, ndr), ma secondo il Krasnodar non sarebbe questo il caso: lo scoppio della guerra a febbraio, proprio quando Botheim era appena stato acquistato dai russi, costrinse lui ed altri sette stranieri a tornare nei rispettivi Paesi. I contratti furono sospesi, come da indirizzo Fifa che aveva concesso una chance ai lavoratori calcistici in Russia e Ucraina per poter militare altrove liberamente fino al 30 giugno 2023, con l’obbligo successivo di ripristinare le precedenti condizioni contrattuali. Quelle del norvegese, prevedevano un contratto fino al 2025 col Krasnodar. L’attaccante, dopo qualche mese trascorso ad allenarsi in Norvegia, ha invece optato per la via della separazione netta, con la rescissione unilaterale. Di qui la rabbia dei russi, che hanno chiesto il conto prima a lui e poi alla Salernitana, con la controversia che è diventata a tre in un secondo momento.

Possibile evoluzione

Il sodalizio russo batte proprio su questo: la Fifa ha concesso la sospensione, non l’annullamento dei contratti. Per Botheim e il suo entourage, invece, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia “non c’era altra scelta”. Parola del suo agente, Jim Solbakken, che ha poi – grazie ad intermediari italiani – portato il giocatore a firmare un contratto con la Salernitana fino al 2026. Il Krasnodar, come detto, chiede un risarcimento che quantifica più o meno con il costo del cartellino del giocatore sostenuto a dicembre (a quanto pare interamente pagato al Bodo Glimt), più qualche milione. Il procedimento non viaggia tramite udienze, ma per trattazione scritta: memorie depositate, comprese quelle della Salernitana, che si trova… nel mezzo, tirata in ballo dai russi. Il club di Iervolino ha un altro alleato nella controversia. Il sindacato internazionale dei calciatori professionisti, la FifPro, si è infatti costituita al fianco di Botheim fin dall’estate. Ora occorrerà aspettare le decisioni della Fifa e poi, eventualmente, appellarsi al TAS di Losanna, dove risiede la Corte d’Arbitrato per lo Sport. La tempistica non è definibile e si potrebbe anche arrivare a fine stagione.

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