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Gravina a Sky: “Se si riparte a maggio chiuderemmo a luglio. Viceversa, no a modifica format”

I campionati ripartiranno? Se sì, quando? Domanda che si fanno tutti gli appassionati di calcio – preoccupati allo stesso tempo per la salute propria e del Paese ma anche bisognosi di distrarsi e guardare al futuro (anche delle proprie passioni) con ottimismo – ma che allo stesso tempo non può trovare risposta. Impossibile prevedere l’evoluzione epidemiologica del Covid 19. Possibile, tuttavia, provare a ipotizzare e a organizzarsi in base a ogni eventualità. Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ci sta provando. È duro il suo compito di tenere le file del sistema calcio, mettere d’accordo tutti laddove gli interessi sportivi ed economici sono preponderanti, a volte opposti e possono dare adito a zuffe (verbali). Non ultima, quella tra Lotito e Agnelli.

Ai microfoni di Sky Sport 24, il numero uno della Federcalcio ha provato a fare chiarezza: “Abbiamo un piano al quale abbiamo dato priorità, il valore della competizione sportiva. Tutti saremmo felici se potessimo definire gli organici del prossimo campionato sul campo. Siamo in attesa di comunicazioni da UEFA e FIFA che si stanno impegnando per assistere tutte le federazioni per trovare una soluzione che salvi i campionati. Una di queste è rivedere la scadenza dei contratti, fissando una nuova deadline intorno al 30 luglio. Giocheremo fino a quella data, a patto che si riparta però entro il mese di maggio. Dobbiamo però attenerci al rispetto delle ordinanze e alle indicazioni  che arrivano dalle massime autorità politiche e scientifiche. Non possiamo pensare di prevaricare il loro ruolo. L’alternativa? Se non si può giocare più, non ci sarà una coda o una fusione nella stagione seguente. Vorrà dire che faremo una serie di riflessioni nel salvare valore competizione sportiva raggiunta sul campo, ma non abbiamo ancora dato molta attenzione, nonostante il momenti di criticità vogliamo essere parzialmente ottimisti. Certo, oltre all’assegnazione dei posti in Europa, dobbiamo assegnare anche promozioni e retrocessioni dei diversi campionati, fino a quelli dilettantistici”.

Serie A a 22 squadre senza retrocessioni? “Sento tante ipotesi, questa mi sembra poco percorribile. La stella polare sono le nostre norme, non è facile modificare i format. Già il campionato partirà in ritardo e con l’esigenza di fare meno partite, dovremo terminare preso per l’Europeo, francamente una Serie A a 22 diventerebbe schizofrenica e ingestibile”, la risposta del presidente federale a precisa domanda. Ieri Gravina ha incontrato in videoconferenza i presidenti delle quattro leghe, dalla A ai dilettanti. Fatte le debite proporzioni, tutte riscontreranno notevoli difficoltà economiche: “I presidenti sono a loro volta imprenditori, i tifosi sono lavoratori, tutti vivremo delle criticità e insieme siamo chiamati a gesti di responsabilità e umanità, con coerenza, per venire fuori dall’emergenza. Taglio agli stipendi dei calciatori? Molti pensano che sia categoria ostile rispetto all’emergenza. Ho avuto sensibilità del mondo calciatori dell’entrare a far parte di un fondo salva-calcio. Tutti dobbiamo essere in grado di poter dimostrare riconoscenza. Gli allenamenti? Ci sono dei medici e delle professionalità che hanno l’esatta conoscenza dello stato di cose, dobbiamo affidarci a loro. Invito tutti a partire insieme e a cercare di arrivare insieme“.

Gravina ha poi aggiunto che “il calcio ha ritrovato unità di intenti nel riconoscere il ruolo centrale della FIGC. Questo stato di emergenza ha reso tutti coscienti. Ci sono stati momenti di scambio di dialettica anche abbastanza accesi. Oggi è il momento di abbandonare le polemiche e stare tutti insieme, stando vicino a coloro che sono in prima linea. Capisco che il calcio oggi sia uno dei settori che interessa meno al Paese ma rappresenta la terza industria nazionale ed elemento che ha sempre creato entusiasmo per tutti. Saremo come Figc unico interlocutore col Governo per rappresentare la sintesi di tutte le componenti”.

La Figc metterà a disposizione dell’emergenza il centro tecnico di Coverciano. “Il nostro gioiello di famiglia”, lo  chiama Gravina: “I Vigili del Fuoco sono già operativi in una nostra palazzina da due settimane, da oggi la nostra foresteria sarà a dispozisione dei medici che hanno bisogno e pensiamo di creare venti-trenta posti letto nella palestra-auditorium. Il calcio è migliore di quello che in tanti vogliono fare apparire”.

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