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LIVE. Il consiglio comunale ha approvato la convenzione per l’Arechi

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ORE 12:51. Con 27 voti favorevoli e un’astensione la convenzione viene approvata dal consiglio comunale.

ORE 12:50. Si procede con le dichiarazioni di voto, la convenzione dovrebbe essere approvata senza problemi. Anche l’opposizione si dichiara soddisfatta per l’inserimento dell’emendamento da parte del sindaco.

ORE 12:45. Animi tesi. L’opposizione chiede di votare anche il proprio emendamento alla convenzione e non soltanto quello alla delibera proposto dal primo cittadino.

ORE 12:40. La frase che sarà inserita nell’atto deliberativo della convenzione e che ne sarà parte integrante: ‘La convenzione, anche in corso di vigenza può essere successivamente riformulata o rimodulata ove le parti dovessero proporlo’. Il sindaco ha emendato la delibera e si passa alla votazione.

ORE 12:29. Le repliche del sindaco Napoli: “L’argomento è importantissimo. Ho ascoltato con interesse la relazione attenta di Rino Avella per una sintesi dei ragionamenti fatti in commissione sport. Intervento che contribuisce a rasserenare il clima della seduta di oggi facendo anche giustizia delle turbolenze che qualcuno in questi giorni aveva messo in atto, peraltro infondate. La relazione credo sia stata chiara. Per la maggioranza è esaustiva. Abbiamo interloquito con la Salernitana e non è stata una trattativa ma un confronto serio, composto, nel quale hanno preso la parola il mio delegato, Felice Marotta, a cui dobbiamo molto per le sue capacità ed esperienza. Dall’altra parte il professore Rino Sica e Maurizio Milan. Il lavoro è stato cordiale come i rapporti che vigono con Iervolino e si è raggiunta una sintesi presentata in una conferenza stampa alla presenza dei delegati della Salernitana. Tutto è stato trattato, avremmo potuto anche fare una convenzione di 9 anni ma abbiamo deciso per il meccanismo 6+6 per fare in modo che la Salernitana potesse virtualmente puntare a 12 anni. Apprezzo le riflessioni composte e intelligenti di Antonio Cammarota che dà contributi che lasciano pensare. Per quanto riguarda le interviste io mi rifaccio alla più recente resa da Maurizio Milan che non è un usciere ma l’Ad della Salernitana: credo siano parole risolutive, si è dichiarato senza amaro in bocca, credo sia stato fatto un buon lavoro che mette la Salernitana nelle condizioni di svolgere un campionato pieno e di prospettiva con un altro aspetti da non trascurare. Naming rights: non ci siamo mai opposti, abbiamo chiesto che ci venisse presentata un’ipotesi alla quale avremmo potuto aderire. Addirittura ci siamo dati una scadenza: di fronte a una proposta concreta abbiamo 30 giorni per dare una risposta. Da questo punto di vista Milan dice di ambire a una soluzione diversa in 20 mesi, significa che allo stato dell’arte non c’è nessuna proposta concreta agli atti. Per quanto riguarda l’intervento di Celano che compara incautamente questo caso a quello di Udine, lì è intervenuta l’Anac, la società ha citato il comune per il risarcimento di 48 milioni che qualora venisse consolidato sarebbe sulle spalle dei consiglieri che hanno votato la determinazione. Sulla complessità della macchina amministrativa bisogna essere attenti, altrimenti si creano problemi che è difficile risolvere. La stessa Salernitana si pone un problema di tempistiche, l’imprenditore accorto non si imbarca in una situazione che ancora non ha chiara. Vorrei che il segretario generale ponesse un aspetto nel dispositivo, una frase che recita testualmente: ‘La convenzione, anche in corso di vigenza può essere successivamente riformulata o rimodulata ove le parti dovessero proporlo’. Questa formulazione che è parte integrante dell’atto deliberativo mette al riparo tutti. Tutto ciò è pleonastico, quando le due parti convengono si può sempre cambiare tutto. Questa formulazione può assorbire le motivazioni dell’opposizione e ci mette in condizione di approvare la convenzione”.

ORE 12:16. Claudia Pecoraro (5 stelle): “La scelta dello strumento per la gestione dell’Arechi competeva all’amministrazione. Si tratta di una scelta politica però alle opposizioni spetta la figura di garante del rispetto delle normative, sentinella rispetto a quella che è pedissequa attenzione agli interessi della collettività. Quando si vincono le elezioni si rappresenta tutti. Questa convenzione non fa gli interessi del Comune, né della cittadinanza né della società. Politicamente non possiamo condividere questa scelta temporale. Può andare bene per una squadra di C. Contestiamo la scelta e i contenuti dello strumento. Non possiamo non evidenziare una stortura importante: dalla convenzione che ci si accinge a votare apprendiamo che dagli accordi tra le parti dei lavori rimarranno a carico della Salernitana per la scelta del soggetto a cui appaltare i lavori, la verifica delle opere, cadendo però in capo al Comune la spesa di quelle opere: la rampa disabili, la creazione del nuovo settore ospiti, l’impianto video e sonoro. Migliorie che rimarranno a favore della struttura richiederanno la necessità di appaltare queste opere su un bene pubblico che verranno appaltate da un soggetto privato in deroga ai principi del codice degli appalti. Su questo il Movimento non può trovare in alcun modo condivisione. Grave immaginare che con soldi pubblici si paghino lavori su opere pubbliche appaltati da un privato. Così si aggira la normativa nazionale. Noi come gruppo consiliare siamo consapevoli dell’obbligatorietà di consentire alla società di ottenere licena Uefa non possiamo condividere uno strumento che viola i capisaldi dell’azione politica. Il Movimento 5 stelle non ha sottoscritto l’emendamento perché ci sono delle perplessità: da tecnici del diritto siamo abituati ad avere visione più ampia. Ci sono farraginosità e cavilli che vanno a depauperare un tentativo seppur valevole. Condividiamo la necessità di individuare uno strumento che garantisca ricadute importantissime generate dalla Salernitana. I 35 milioni promessi forse basteranno solo per la copertura e vengono sottratti ad altri impianti che cadono a pezzi. Prevedere  uno strumento legale differente avrebbe potuto consentire al Comune di Salerno di dare per avere qualcosa in cambio che attraverso l’atto previsto non abbiamo. Questo qualcosa poteva essere proprio la  manutenzione dei campetti di quartiere. Abbiamo problemi di microcriminalità ed evasione scolastica con punti imbarazzanti e lo sport è un’alternativa: chiedere come tornaconto un investimento reale sul territorio forse avrebbe potuto aiutarci. Riteniamo che sia stato commesso un errore, c’era tempo e possibilità per trovare altre soluzioni. Diamo un segnale. Si attenzionino procedure per affidamento lavori e si attivi un tavolo istituzionale per capire lo strumento legale migliori per tutelare gli interessi della collettività: gli imprenditori vanno e vengono, oggi è l’ottimo presidente Iervolino ma domani potremmo trovarci a parlare con altri o di altro”.

ORE 12:04. Parla Elisabetta Barone, opposizione: “Dispiace che una questione che riguarda tutti noi, indipendentemente dalle posizioni politiche, debba diventare un braccio di ferro. Mi occupo di pubblica amministrazione per professione, sono abituata ad analizzare problemi e individuare soluzioni ricercando risorse. L’ente non ha mezzi finanziari per dare soluzione ai problemi, al di là di tutte le narrazioni fantastiche. Non abbiamo soldi per mantenere l’ordinario, figurarsi dove poter recuperare risorse per lo stadio. Abbiamo necessità di investitori che abbiano desiderio di fare della Salernitana e della nostra città un’occasione interessante di investimento. Non possiamo immaginare che Iervolino venga a regalarci soldi, l’investitore va attratto perché dev’esserci interesse che compari alle potenzialità reali del mercato locale. Attualmente lo stadio ha capienza massima di 28mila spettatori, il calcolo delle possibili entrate è presto fatto. Dalle dichiarazioni che ho appreso dai giornali so che Iervolino aveva interesse a investire non solo sullo stadio ma anche su  strutture sportive annesse all’attività della Salernitana. Al di là della sfumata possibilità di investire su Capitolo San Matteo, l’altra opportunità di Fuorni nord pare non praticabile perché quei terreni non sarebbero nella piena disponibilità dell’ente. Significa che questa convenzione, così come è strutturata, è di respiro corto per quanto di durata apparentemente lunga. In realtà questo schema di convenzione con le relative integrazioni non sostanziali proroga la convenzione del 2011 e l’atto integrativo del 2014. Già dalla premessa si chiarisce tutto. Nella sostanza non si modifica il precedente accordo. La Salernitana ha venti allenamenti all’anno e le partite ma nello stesso tempo si chiedono investimenti importanti per lo stadio manlevando l’amministrazione dalla responsabilità come se venisse dato un uso esclusivo alla società: chi ha soldi da investire vorrebbe capire in quanto tempo poterli recuperare. Dobbiamo diventare attrattori di investimento, altrimenti chi vuole investire va altrove”.

ORE 12:00. Le parole di Dante Santoro, opposizione: “Questa convenzionuccia poteva andare bene per la C ma non è degna di una società di Serie A. Il metodo dell’amministrazione nasce dall’era di Vincenzo De Luca: la cosa pubblica viene confusa come la casa di qualcuno e non va bene se anche sullo stadio qualcuno pensa di dovere dare la concessione come fosse un bene politico da barattare. Dignità per la Salernitana e prospettiva a un progetto che porti ricchezza al territorio! Vogliamo altro per la Salernitana. L’Arechi è la casa dei salernitani e della società e non di qualche politico che anche su questa questione vuole una via Crucis per dare concessione a chi di diritto potrebbe avere una concessione. Questa convenzione è solo una pezza a colori. Lo stadio non può essere una cattedrale nel deserto, uno spreco di spazi e di investimento”.

ORE 11:45. Parla il consigliere d’opposizione Cammarota: “La passione della gente di Salerno, attraverso la Salernitana, per la proprietà identità unisce tutti. Quando la squadra va per l’Italia intera sono migliaia i cittadini della nostra terra che la seguono. Non è una bandiera di uno sport ma di una città. L’interesse pubblico che la Salernitana rappresenta ci unisce. Non devono esserci distinzioni, differenze e scontri. Non ha alcun senso. Dobbiamo discutere. Non mi piace l’idea che si possa parlare di una persona attribuendogli opinioni e punti di vista. C’è un convitato di pietra, l’Ad della Salernitana: io lo avrei fatto accomodare qui ad ascoltare una discussione che riguarda gli interessi della società che rappresenta, privati e pubblici. Noi dobbiamo garantire la funzionalità di questa sintesi. Posi un problema tecnico: l’idea di una concessione di 40 e 50 anni può concedere di fare un salto di qualità. Quando si contrae, si stabiliscono obblighi: gli interessi vengono sintetizzati un un incontro che oggi può avere un sapore e tra sei anni un altro. L’abbiamo visto con Lotito e altri. Non devono esserci divisioni tra minoranza e maggioranza. volevamo interloquire con la Salernitana, immaginare una clausola che consentisse la risoluzione della convenzione in caso di bando pubblico. Ma può arrivare un cinese e si prende lo stadio, allora dobbiamo pure garantire l’idea che potesse esserci un meccanismo di privilegio per la Salernitana. Quando difesi l’idea del centro sportivo dissi di dargli carta bianca vincolando un concetto, il ritorno della salernitanità attraverso la Salernitana: scuole calcio, giovani, economia, turismo, ricadute occupazionali. Iervolino ha fatto un’intervista che ha mosso incomprensioni. Dobbiamo favorire chi vuole portare in alto il nome della nostra città attraverso la bandiera granata e fare in modo che possa trovare terreno fertile. Inseriamo l’emendamento in calce alla premessa di delibera per impegnarci a rispettare il fatto che se la Salernitana lo chiede noi possiamo tranquillamente procedere a una revisione. Ho una perplessità giuridica su come questo emendamento può normare i rapporti futuri che possiamo solo immaginare di governare attraverso la sottoscrizione di un contratto. Che ci sia un recesso su indicazione di uno dei contraenti in ragione di una non ben definita situazione di contesto, rischia di rappresentare una clausola rischiosa. C’è anche l’idea di immaginare l’impostazione nella premesse di delibera: ci vincolerebbe lo stesso ma senza rischiare una pennellata normativa che potrebbe avere un sapore più complesso. Chi ci garantisce che Iervolino sarà per sempre? Su questa convenzione si poteva dare qualche potere in più alla Salernitana. Capisco bene che nella contrattazione specifica laddove si è in evidenza pubblica ci siano dei limiti. Dobbiamo essere chiari quando scriviamo, tra 5 anni ci saranno altri assessori e forse altri presidenti. Dobbiamo stare attenti. Sul centro sportivo avevo proposto di creare un meccanismo per cui nel CdA potesse esserci con funzioni consultive un rappresentante delle istituzioni e della tifoseria con dinamica più corporativa. Si può pensare un contributo di azionariato popolare che costituisca un ancoraggio di ulteriore interesse pubblico che dobbiamo rappresentare. Ho ascoltato l’intervento circa l’arrogante tentativo riuscito di spostare il derby perché noi possiamo essere agnello sacrificale di festa d’altri. Bisogna andare fino in fondo, essere fratelli può essere un’aspirazione, avere fratelli maggiori no. Il DNA che questa giunta ha… il napolicentrismo di De Luca lo ricordiamo tutti. Prima di essere invitati alla festa d’altri come agnello sacrificale un po’ di rispetto si poteva invocare”.

ORE 11:36. Prende la parola il consigliere di opposizione Naddeo: “Non voglio speculare su questa vicenda per fini politici, né creare polemiche strumentali. Non sarò meschino, chi lo è denota povertà morale. Credo di avere un profilo morale adeguato. Cerco di acquisire informazioni e studiare gli argomenti: la convenzione l’ho letta con attenzione. C’è un aspetto da sottolineare. La nostra proposta non è quella di cambiare la convenzione ma di implementarla. Che l’amministrazione abbia favorito una prosecuzione della convenzione che consente una continuazione dell’attività sportiva e imprenditoriale della Salernitana è un bene ma noi proponiamo un ragionamento più ampio. Il tema è della gestione degli impianti sportivi. Negli anni la nostra amministrazione ha fatto scelte coerenti e sagge. La nostra mission è quella di gestire un impianto che viene utilizzato pochi giorni all’anno e che si trova in una parte della città dove le condizioni climatiche mettono a dura prova cemento e acciaio? Forse no. Ragioniamo sull’opportunità di avere il possesso di questo immobile piuttosto che ipotizzare che a fronte di una gara o qualunque tipo di progetto nei termini di legge che consenta di attirare fondi privati. Se consideriamo la possibilità di ampliare il senso della convenzione andando a certificare nella sacralità del consiglio comunale, secondo me sfruttiamo un’opportunità che potrebbe favorire sviluppi positivi per la città. Leggendo l’art. 34 della norma transitoria della convenzione, le parti danno atto che la Regione ha previsto i lavori di ristrutturazione generale: la previsione è bella, lo stanziamento è altra cosa. Non è così facile passare dalla previsione di 35 milioni allo stanziamento. Queste cifre potrebbero risultare assolutamente esigue rispetto all’impegno richiesto. Coerentemente con quello che è il profilo dell’amministrazione, quello di non essere onnipresente, io proporrei di ampliare una convenzione che non verrebbe stravolta ma semplicemente stabilirebbe la possibilità di mettere in campo mezzi innovativi che possano favorire impegni di privati che a loro volta libererebbero fondi pubblici per altro. Del resto, ci sono grossi problemi di bilancio, sono soldi che farebbero bene all’impiantistica cittadina non legata al calcio che langue in condizioni difficili. Superiamo l’indicazione di apertura futura di intenti, cerchiamo di essere tutti protagonisti”.

ORE 11:22. Parla il consigliere di opposizione Celano: “Dobbiamo essere realisti, l’amministrazione è incapace di realizzare impianti sportivi. Neppure uno skate park. Ci volevano 20mila euro, Il Vestuti è un campo di patate, è indecente, nonostante  alcuni politici abbiano fatto passerella promettendo fondi che non c’erano. Abbiamo ricevuto Milan e Andria in commissione, espressero volontà di investire nello stadio. Fu detto che avremmo lavorato tutti insieme per fare un investimento che il pubblico non è in grado. Abbiamo dato mandato al presidente della commissione Avella che è stato poi defenestrato perché abbiamo richiamato una persona in pensione (Marotta, nda) per svolgere un’opera che ci aspettavamo fosse concreta, ci aspettavamo una gestione pluridecennale. In un anno e mezzo è stata prodotta la copia della convenzione che avevamo prima. Si poteva prorogare anche la vecchia convenzione se davvero si lavorava a una cosa diversa. L’ad Milan dice che non c’era tempo per fare altro e quindi alla Salernitana sta bene questa convenzione se essa diventa una convenzione ponte che porta a fare altro. Dobbiamo appunto lavorare per questo. Più in là potrebbe esserci un altro sindaco, non possono esserci impegni verbali ma formali. Io lavoro per questo, non vogliamo strumentalizzare. Sulla Salernitana forse vogliono strumentalizzare altri perché la squadra è centro di interesse per i consensi. Ho detto di fare insieme un emendamento, lo avrebbe presentato il presidente della commissione sport: ci hanno risposto che non si poteva fare. Ci siamo trovati di fronte a un balletto indecente e vergognoso. Potevamo fare insieme un’unica cosa nell’interesse esclusivo della società. Una squadra in A significa ricaduta positiva per tutta la città. Ci è stato detto che in presenza di una convenzione e poi in presenza di un finanziamento regionale non si poteva recedere dalla convenzione. Altre realtà italiane vanno in altre direzioni, noi proponiamo una convenzione anni ’60. Iervolino lo hanno sentito tutti: ha detto alla presenza dei parlamentari di non aver mai chiesto soldi al pubblico ma di chiedere alle istituzioni di andare nella stessa direzione, ha chiesto al Comune di fare quello che si fa in altre realtà. Se non sarà così, lui arriverà dove può. Il suo obiettivo è fare una realtà calcistica importante al livello del Villarreal. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Invece di destinare i fondi ad altro il pubblico vuole destinarli per fare ciò che il privato potrebbe fare meglio. Siamo ancora in tempo. Abbiamo presentato un emendamento, non abbiamo preclusioni ideologiche. Votiamolo insieme o correggiamolo insieme: se riteniamo che questa convenzione deve essere ponte si metta nero su bianco. Chiediamo che venga votato l’emendamento, siamo disponibili ad un emendamento comune”.

ORE 11:12. Dopo la trattazione di altri argomenti, prende parola Avella: “Salernitana e Comune hanno un unico interesse. La Salernitana deve giocare in un Arechi sempre migliore e sempre più accogliente. Non possono non essere considerati gli investimenti della Regione. Gli impegni principali riguardano l’acquisto dei tornelli, il rifacimento dei servizi igienici, aggiornamento software, 35 milioni per coperture e ristrutturazione generale. Si è optato per il 6+6 per garantire al club uso stabile e continuativo, formula che soddisfa interesse pubblico per una strutture che resta di proprietà del Comune e di tutti i salernitani. L’amministrazione ha un enorme stima nei confronti dell’attuale proprietà ho lavorato a stretto contatto con Milan, credo tale stima sia contraccambiata. Anche l’ultima intervista conferma la piena soddisfazione della Salernitana. La convenzione ha pienamente accolto le istante del club, la modalità prescelta ha velocizzato l’iter, aspetto fondamentale per la società. Ribadisco la garanzia della tutela dell’interesse generale. Il gruppo di lavoro è stato composto dal delegato del sindaco Marotta, per la Salernitana da Sica e Milan. Data la modalità prescelta è stata dato il massimo possibile. Di fatto si può parlare di un dodicennio, la Salernitana gestirà l’Arechi fino al 2035, un ottimo obiettivo per il club. Se da un lato c’è il 6,5 dall’altro la Salernitana potrà scomputare costi sostenuti per manutenzione ordinarie e migliorie. In più convenzione inserisce possibilità di sviluppare attività commerciali complementari. Non va dimenticato che alla Salernitana passa in gestione anche il campo Volpe, casa del settore giovanile. altre scelte avrebbero determinato procedure di gara più lunghe e farraginoso e possibilità di partecipazione anche ad altri soggetti, il cui esito poteva essere oggetto di ricorso di esclusi con possibile paralisi dell’attività della salernitana. Questa convenzione prevede la possibilità di rimodulare gli accordi nei prossimi anni in relazione a mutate esigenze e nuovi progetti, non c’è bisogno di cambiare nulla, l’amministrazione ha fatto una scelta di grande fiducia trovando condivisione. la convenzione in passato era rinnovata di volta in volta quando fiducia non c’era, Salernitana chiamata gestire impianto assumendosi oneri del manto erboso e dell’hospitality con la formula vantaggiosa dello scomputo, nel frattempo comune contribuirà ad accrescere con lavori di radicale ammodernamento per creare condizioni strutturali di adeguamento alla normativa vigente per apertura curva nord e trasferimento del settore ospiti nei Distinti, realizzazione rampa di accesso disabili distinti, stiamo lavorando anche con questura per ampliare parcheggi. come ribadito da Felice Marotta non è divieto a ipotesi di sviluppo del marketing aziendale attraverso sponsorizzazione del nome dello stadio: anche per questo vale il ragionamento della compenetrazione di interesse pubblico e privato, sono certo che eventuali progetti della Salernitana ne terranno conto. L’amministrazione comunale prevede la destinazione di eventuali ulteriori introiti per ristrutturare impianti sportivi minori. Questo è un impegno politico che mi sento di assumere e certamente amministrazione condividerà. C’è stata piena collaborazione con la Salernitana che in futuro non mancherà. in questi mesi abbiamo lavorato all’unisono costituendo documento nell’interesse dei tifosi e della città, ho sentito Milan che mi autorizza a riportare il suo saluto e il suo ringraziamento per una convenzione che permetterà di entrare pienamente nella gestione dell’Arechi per un periodo significativo”.

È arrivato il giorno dell’approvazione della convenzione d’uso e gestione esclusiva dello stadio Arechi tra Comune e Salernitana con scadenza 30 giugno 2029 e possibilità di rinnovo per altri sei anni, previo assenso del consiglio comunale. Dopo tante polemiche – anche e soprattutto politiche – al Salone dei Marmi di palazzo di città si è riunito il consiglio con all’ordine del giorno il sì all’accordo con il club granata, cui seguirà la stipula ufficiale. Dopo la presentazione dell’intesa (c’era Maurizio Milan per la Salernitana nella Sala del Gonfalone), il patron Iervolino espresse la sua “parziale soddisfazione”, cosa che diede il là a una serie di dibattiti anche accesi. Tra chiarimenti e dietrofront sulle due sponde, ecco il succo: bene la “convenzione ponte” oggi ma con possibilità di modificarla, migliorarla, estenderla o cancellarla e sostituirla con altre forme quando sarà possibile e interverranno nuove proposte. Su SalernitanaNews il live dei lavori del consiglio comunale: all’ordine del giorno anche la mozione degli otto consiglieri di opposizione che hanno chiesto un bando di concessione cinquantennale dell’impianto.

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