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De Sanctis “cavalca” il mercato: “Faremo altri innesti. Gyomber e Bonazzoli non vanno via”

All’indomani del confronto con il patron Iervolino ed il tecnico Nicola, Morgan De Sanctis torna a parlare in conferenza stampa. Lo fa in un momento delicato, dopo tre sconfitte consecutive e col mercato in piena evoluzione. Il direttore sportivo parte con il ricordo di Gianluca Vialli: Ci tengo, a nome di tutta la società, iniziare la conferenza ricordando Gianluca Vialli. Nel nostro mondo è stato protagonista in campo e fuori per qualità tecniche e doti umane. Qui c’è un ragazzo che viene dalla Juventus, a nome del club e del sottoscritto un abbraccio a Gianluca e le condoglianze alla sua famiglia. Oggi presentiamo Nicolussi Caviglia. La sua carriera ha subito una interruzione per un brutto infortunio, ora abbiamo avuto la possibilità di portarlo a Salerno e sono convinto che potrà subito dare una mano. Senza quell’infortunio sarebbe già proiettato ai massimi livelli della Serie A, speriamo possa farlo a Salerno. Oggi rimarrò al suo fianco”.

De Sanctis sui prossimi colpi

Il dirigente si è soffermato anche sul mercato e su altri possibili innesti: “È probabile che faremo qualcos’altro a gennaio, senza gli infortuni di Sepe, Mazzocchi e Maggiore avremmo fatto un mercato diverso, magari sarebbe arrivato comunque Nicolussi Caviglia, avremmo preso giovani anche in vista dell’anno prossimo. Con questi infortuni abbiamo dovuto virare su altri calciatori, uno è Ochoa. Potrebbero arrivare un’altra mezz’ala e un quinto capace di giocare sia a destra che a sinistra. “Sulle fasce stiamo cercando un giocatore che possa giocare su entrambe le corsie. Per natura è più facile trovare destri che giocano a sinistra e non viceversa, come Zortea e Mazzocchi. Per Zortea le richieste dell’Atalanta sono state ritenute esose, ma da parte loro c’è apertura. Può essere anche un over. Col mister non abbiamo mai parlato di ali, questa squadra può fare qualcosa di diverso dal 3-5-2, ma quello che non avremo sono le ali come concordato col mister.

Sarr è un giocatore che ci piace molto e che per caratteristiche potrebbe fare al caso nostro. Non siamo molto legati alla lista, abbiamo degli spazi perché ci sono dei giocatori fuori dal progetto. La lista non è un problema. Un difensore? In rosa ne abbiamo 7, Motoc è andato al Siena. Ovviamente nei difensori considero anche Radovanovic e con sette difensori bisogna fare dei ragionamenti giusti. Non siamo stressati dalla scelta di prendere un difensore, così come in attacco. La constatazione dei fatti è che poco più di un anno fa non si sapeva quale sarebbe stato il futuro della Salernitana, oggi invece ha otto punti di vantaggio sul terzultimo posto, tre in meno dal decimo, ha giocatori in Nazionale e una rosa di valore. Dobbiamo rispettare questa rosa, ma se possibile andremo a migliorarla. Oggi, grazie ad un proprietario che ha investito a gennaio e a giugno, ci troviamo di fronte ad un valore che dobbiamo riconoscere. Fare un calcio non sostenibile è una responsabilità soprattutto mia, ma di tutti noi. La Salernitana deve diventare un esempio anche sotto l’aspetto della gestione finanziaria. Siamo orientati ai prestiti, poi a seconda del giocatore ci possono essere considerazioni sul futuro. Poi si può anche pensare di comprare un giocatore, ma deve essere al 100% nella logica del club, ovvero giocatori giovani e che costino il giusto. A gennaio costare il giusto non esiste, chi ha delle cose buone se le tiene o chiede cifre sproporzionate. Operare con occasioni per noi è complicato, allora si rimedia con giocatori che non sono protagonisti altrove o che lo sono su palcoscenici meno importanti”.

Le cessioni

De Sanctis si è soffermato anche sulle uscite: “Ci sono le uscite da fare, la rosa è ampia. Dobbiamo essere attenti a mantenere un equilibrio di gestione sportiva e finanziaria. Al momento fuori dal progetto ci sono Orlando, Kristoffersen, Sy e Capezzi. Per gli altri aspettiamo, abbiamo già pagato dazio alla sfortuna“.

I casi spinosi

Focus particolare sulla situazione di Gyomber, in scadenza di contratto, e sulla eventuale cessione di Bonazzoli: “Gyomber è un titolare, il discorso del contratto esula dall’aspetto tecnico. Non andrà via e su questo mi espongo. Si può essere anche dentro il progetto fino al 30 giugno, poi conosco la professionalità e la dedizione di Gyomber. Non stiamo lavorando sugli attaccanti. Ne abbiamo cinque e siamo soddisfatti, tutti i giocatori stanno avendo i minuti che meritano. Non siamo alla ricerca di un attaccante e ribadisco, Bonazzoli non è sul mercato. Costantemente ricevo telefonate per conoscere eventuali situazioni dei nostri tesserati. Su Bonazzoli ne abbiamo ricevute diverse, l’unica offerta seria è stata quella della Cremonese, ma è stata respinta al mittente. Bonazzoli è un giocatore importante del progetto, lo scorso anno è stato tra i protagonisti, non lo si può pensare di metterlo sul mercato dopo 6 mesi, soprattutto dopo che è stato fatto un investimento per riportarlo a Salerno. Non ho avuto mandato di cedere giocatori che decidono la struttura della squadra, non c’è la logica del ‘dobbiamo vendere’. Dobbiamo continuare a fare punti. Valencia è con dinamismo sul mercato potrebbe andare via, ma il campionato è lungo”.

Il colpo deluxe e il riscatto di Dia

Un caso a parte il possibile colpo da novanta, Isco: “Stiamo cercando quel tipo di giocatore, box to box. Isco ci è stato proposto da più soggetti, a questa proposta non è mai seguito un fatto concreto perché non mi risulta abbia un agente ufficiale. Alcuni di quelli che lo hanno proposto hanno avuto lo slancio di comunicarlo e questo crea una aspettativa e così ci facciamo male. Il giorno che arriverà Isco deve essere un giorno sorprendente, non si possono creare delle aspettative. Ricordate che la scorsa estate ho fatto un chiarimento su Cavani, ci sono delle cose che hanno un valore. Non facciamoci del male. Su Dia non c’è fretta, abbiamo un diritto di riscatto da esercitare entro fine giugno”.

Campionato e chiarimenti

Il ds si è soffermato anche sull’andamento in campionato: “Le tre partite dopo quelle di Roma non sono state belle partite. Ci era successo anche dopo la partita con la Juventus. Ora sono passati 50 giorni, col Milan c’è stata una prestazione in cui abbiamo fatto vedere delle cose belle e meno belle, ma su questo aspetto io e il mister siamo molto attenti. Nessuna squadra si può accontentare, ancora meno noi. Vigiliamo affinché questo non accada. La partita è fondamentale per la Salernitana, per tutti noi e per la classifica”.

Chiosa con un chiarimento con la stampa e sulla figura dell’avvocato Francesco Fimmanò: “In una grande famiglia è normale vivere di discussioni e di visioni diverse, lo facciamo sempre in un ambito sereno. Non ci resto male per le critiche quando c’è onestà intellettuale, ma quando si inventa ci resto male, ma per il bene della Salernitana. Se si parla di riunioni accese con l’allenatore non si fa buona informazione. A me piace parlare, argomentare e discutere con calma. Ho un rapporto piacevole col professore Fimmanò. Sappiamo che con alcune dichiarazioni può portarci da una parte o dall’altra, ma vi prego di considerarlo come un uomo che non riveste incarichi ufficiali all’interno del club. Il presidente me lo ha sempre presentato come una delle persone più importanti nella sua vita. Segue il calcio da tanto tempo, vuole bene alla Salernitana, a volte alcune sue dichiarazioni possono essere più o meno opportune, ma è una persona che rispetto profondamente. Nell’ambito della Salernitana, vi assicuro, che lui non interviene mai. Nel pranzo di ieri infatti non c’era”.

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