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Pagellone Salernitana-Pordenone: esterni straripanti, rivincita Djuric. Kiyine, che gemme!

MICAI 6 reattivo sull’inzuccata di Mazzocco su corner calciato da Burrai, salvato dal palo sul velenoso traversone di Gavazzi. Respinge di pugno su Pobega, esce a vuoto su altro angolo e per poco non ripete la papera col Crotone.

KARO 6 il Pordenone si fa vedere di rado dalle parti dell’area di rigore granata. Pomeriggio di lavoro ordinario, porta a casa la pagnotta senza sbavature.

BILLONG 5,5 ruvido, sparacchia il pallone alla meno peggio quando gli capita a tiro. In ritardo sul colpo di testa di Mazzocco, gli lascia troppo spazio anche in avvio di ripresa. In evidente ritardo di condizione.

JAROSZYNSKI 6 carico e concentrato fino alle battute conclusive quando chiude in diagonale su Pobega lanciato a rete.

LOMBARDI 7,5 di gran lunga l’elemento più in forma della truppa. Ha un altro passo rispetto a Zanon, lo supera in scioltezza e serve un cross al bacio per il testone di Milan Djuric. Devastante, ogni strappo corrisponde ad un’azione pericolosa. Un colpo subito da un avversario lo limita, resta in campo fino a metà ripresa quando Ventura gli riserva la standing ovation a risultato già in cassaforte. Dal 24′ st LOPEZ 6 gettato nella mischia a risultato già in cascina,

AKPA AKPRO 7 una fionda. Accelera e rincula, s’incunea e tappa falle difensive. Accompagna una ripartenza ma la chiude come peggio non potrebbe sparando in curva. Ci riprova qualche minuto dopo, il risultato è lo stesso ma stavolta la palla sibila di un soffio alto sul montante difeso da Di Gregorio. Prestazione comunque più che positiva. Dal 28′ st DI TACCHIO 6 dopo l’esperimento fallito col Crotone, entra e si piazza al centro con il suo alter ego polacco a far da incursore.

DZICZEK 6 tocco di palla elegante, visione e tempi di gioco ma deve crescere, e tanto, in fase d’interdizione. Spesso in affanno nelle chiusure quando lascia all’avversario quel metro di troppo per consentirgli di effettuare la giocata come nel caso del tirocross di Gavazzi respinto dal palo.

KIYINE 8,5 ispirato e sempre nel vivo del gioco. Il palo gli nega la gioia del primo gol su azione respingendo una pregevole battuta di sinistro da fuori area. Pesca Akpa Akpro solissimo in area ma il compagno spreca. Ci riprova col destro, Di Gregorio si salva in due tempi. Si rifarà con gli interessi nella seconda frazione. Parte dal cerchio di centrocampo, si fa quaranta metri palla al piede e fulmina Di Gregorio con un bolide di rara potenza e precisione. Similare la preparazione, diversa la conclusione col destro a giro per il 4-0 finale.

CICERELLI 7,5 torna a sorpresa nell’undici titolare come quinto a sinistra. Avvio sprint, sembra tornato quello di inizio stagione. Crea scompiglio sul binario di competenza, s’accentra e cambia il fronte di gioco nell’azione del gol. Delizia la platea con un paio di numeri d’altissima scuola. Ribalta rapidamente il campo appoggiando la sfera a Djuric per la rete del raddoppio.

GONDO 6,5 mobile e volenteroso ma stavolta poco pericoloso al tiro. Si rende comunque protagonista di un paio di serpentine con cui mostra il suo bagaglio tecnico.

DJURIC 8 l’unico antidoto per scrollarsi di dosso il grossolano errore di Empoli è il gol. Lo trova dopo due giri di lancette con la specialità della casa, il colpo di testa. Sfiora anche il raddoppio con un volo d’angelo che si spegne di poco alto sulla traversa. Fa un grandissimo lavoro sporco, suggella una prestazione superlativa con un bolide da quasi trenta metri che toglie la ragnatela nell’angolino alla destra di Di Gregorio. Dal 36′ st JALLOW s.v. si riaffaccia in campo dopo la sceneggiata col Crotone, accolto da fischi e insulti. Fallito il primo tentativo di riconciliazione con la piazza.

ALL. GENOVESE (Ventura squalificato) 7 sulla carta a guidare la squadra è l’ex portiere granata, a dare indicazioni a tutti gli effetti è Matteo Lombardo, recentemente promosso vice dopo l’addio di Tiziano De Patre. Ventura, squalificato, a trepidare nel box dello speaker dello stadio Arechi. La prestazione è di gran lunga la migliore del torneo: manovra fluida, giocate sopraffine, cambi di campo repentini e tante occasioni pericolose create. Di fronte un avversario in giornata no complice qualche cambio di troppo nell’undici base. Ma più che i demeriti dell’avversario, stavolta a far la differenza sono i meriti di una Salernitana in palla ed ispirata.

2 Commenti

2 Commenti

  1. Alfonso

    26/12/2019 at 20:12

    Luigi dove sei? Una lezione di calcio da parte del Pordenone. Quando si dice il silenzio è d’oro.alf

  2. Luigi

    27/12/2019 at 00:03

    La lezione l’ha data la Salernitana ma obbiettivamente chi se l’aspettava almeno negli ultimi 2 anni così non si era mai vista. Probabilmente merito di una svolta che invocavo dalla scorsa stagione, Di Tacchio in panchina. Comunque manca un voto: tifosi voto 4. Fischiare Lamin Jallow sul 3 a 0 e dopo le scuse è roba da paesello.

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