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Pagellone Salernitana-Spezia: difesa cuore e sacrificio, Piatek entra e sciupa

SEPE 6,5. Un doppio intervento su Agudelo nel primo tempo è salvataggio importante, come l’uscita ben al di fuori dell’area di rigore con i piedi su situazione di potenziale “tu per tu” con Nzola. Resta calmo fino al termine.

GYOMBER 7,5. Mastino su Gyasi e non solo. Salva in tackle più di una situazione con ottime scelte di tempo, come su Nzola poco dopo la mezzora. Avrebbe meritato il gol a 10′ dall’intervallo, quando si ritrova una palla vagante in area piccola su corner di Candreva. Lo avrebbe stra-meritato al 25′ della ripresa quando centra la traversa dalla distanza.  Regge anche fisicamente, nonostante un principio di crampi. Si immola a 3′ dalla fine per disturbare la conclusione di Nzola a due passi dalla porta. (dal 45′ st BRONN sv).

DANILIUC 7. Deve impostare lui e non è precisissimo nei disimpegni. Tiene fisicamente Nzola e resta in partita dal primo all’ultimo minuto. Ammonizione d’oro al 36′ della ripresa, importante per fermare una pericolosissima ripartenza a campo scoperto. Dragowski gli dice no per due volte nel recupero, quando stacca bene di testa.

FAZIO 7. Torna comandante e… capitano. Continuamente sollecitato nei primi 45′, risponde presente negli anticipi e nelle letture. La sua leadership lì dietro è mancata tantissimo.

CANDREVA 6,5. Marce basse, pochi cross e sbilenchi per 40′, poi si accende e sfiora il gol cogliendo il palo al 43′ dalla distanza dopo aver disorientato Holm. Lo svedese lo tiene comunque impegnato in fase difensiva. Porta la sua firma il cross che genera il vantaggio granata. Ci mette decisamente più sostanza nella ripresa, che chiude da preziosa mezzala. (dal 38′ st BOHINEN sv).

COULIBALY 6,5. Fatica nelle transizioni, spesso in ritardo in avvio di partita. Per semplificare, non il miglior Lassana nel primo tempo. Decisamente meglio nel secondo.

RADOVANOVIC 6. Si sa, è un passista. Resta basso, velocizza poco, distribuisce meno. Fa fatica come tutta la squadra al cospetto dell’avvio spumeggiante e su ritmi alti degli avversari. Di posizione ed esperienza nel secondo tempo, finale in apnea ma porta a casa la pagnotta.

VILHENA 5. Spento e sotto ritmo ancora una volta, a sto giro è pure nervoso. Arriva spesso secondo sui palloni. Era reduce da “una settimana spettacolare”, a detta dell’allenatore, ma non si è visto. (dal 20′ st BRADARIC 6,5. Stavolta l’impatto è buono. Dopo tante apparizioni timide, scavalla bene sulla fascia ed è attento in fase difensiva).

MAZZOCCHI 7,5. Annebbiato nei primi 45′. Ci prova dalla distanza, sfruttando una svirgolata di Ampadu e la mira è leggermente alta. Finale di primo tempo con giri un po’ più alti, prologo di una partenza a mille nella ripresa: il destro a giro del vantaggio è una delizia. A metà secondo tempo Nicola lo riporta a destra. Non una prestazione super, ma il gol è di importanza capitale.

BONAZZOLI 6,5. Spaesato, indeciso col pallone tra i piedi nel primo tempo, quando non riesce a smistare palla spalle alla porta con la dovuta tempistica. Si trasforma nel secondo: il gioco di prestigio col tacco che libera Candreva al cross propiziatorio del vantaggio è da manuale. Non fa solo quello: acquisisce autostima, tiene palla, allarga bene e lotta finché ne ha. Sciupa il possibile raddoppio ciabattando da buona posizione, prima di abbandonare il campo. (dal 37′ st BOTHEIM 5,5. Strappa gli improperi del diesse in tribuna quando perde palla a centrocampo e lo Spezia va vicino al pareggio. Si riscatta parzialmente nel recupero, facendo un buoni movimenti in area di rigore nel forcing granata verso il raddoppio).

DIA 5,5. Non capitalizza per un soffio un contropiede interessante con l’approssimarsi del quarto d’ora dopo un tunnel (fortuito?) all’avversario. Dialoga stranamente poco con i compagni e dilapida due ripartenze con una gestione di palla scriteriata. Non fa un granché meglio nella seconda frazione e viene giustamente tirato fuori dall’allenatore. (dal 20′ st PIATEK 5. Dovrebbe entrare con la rabbia di chi è rimasto fuori e vuol riconquistarsi il posto, ma non ha l’approccio giusto. Molle, controlla poco lucidamente il pallone. Si divora almeno tre volte i gol del possibile raddoppio).

ALL: NICOLA 6,5. La spensieratezza richiesta non c’è ancora, ma arrivano tre punti di platino ed i risultati sono sempre quelli che contano. Avvio in salita, manovra farraginosa e prevedibile contro uno Spezia rapido e sbarazzino che, di contro, conquista metri nella metà campo granata con pericolosità. I granata se la vedono nera nel ripartire, non solo per la maglia che indossano: tanta imprecisione, molta tensione latente che viene fuori al primo momento “utile”. La sua squadra si affida a lanci lunghi e poi “come va, va”, mentre quella di Gotti fa incetta di calci d’angolo e fa sentire il fiato sul collo. Nel secondo tempo i granata la sbloccano subito e il canovaccio cambia: liguri che fanno sempre la partita, ma i padroni di casa cercano di ripartire molto meglio e gestiscono le situazioni con un minimo di serenità in più. Nel cuore della ripresa piazza Candreva mezzala e sostituisce uno spento Vilhena dando un’opportunità a Bradaric sull’out mancino e riportando Mazzocchi a destra. La manovra diventa più fluida e arrivano anche le chances per fare il secondo gol, dilapidate clamorosamente. Minuti nel finale anche per Bohinen e Botheim. Porta a casa una partita fondamentale con le unghie e con i denti.

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