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Pagellone Sampdoria-Salernitana: Pirola top, Maggiore arrugginito nella mediana operaia

OCHOA 6,5. Mura Leris al 22′. Sostanzialmente è l’unico impegno serio dei primi quarantacinque minuti. La traversa lo grazia nei secondi. Nel finale non accenna l’uscita su un campanile pericoloso dalle sue parti. Ci mette esperienza e gioca col cronometro.

DANILIUC 6,5. Una ventina di minuti di attenzione, poi lascia colpevolmente sfilare via un pallone da destra che Zanoli butta alle stelle. La Samp ha forza della disperazione e… Sabiri: nella prima mezzora non sempre riesce ad essere pulito sull’ex ascolano e rimedia anche un giallo. Col passare dei minuti prende le misure e va meglio.

GYOMBER 7,5. Un improvvido anticipo (a vuoto) su Jesé, poi si riscatta con una grandissima chiusura in tackle sempre sul 99 doriano. Scatenato e spiritato in marcatura come sempre. La musica non cambia quando entra Quagliarella. Personalità infinita.

PIROLA 8. Impeto e intelligenza. Tiene bene la posizione su Cuisance e lo rende inoffensivo senza correre rischi. Chiude ovunque, il migliore in campo.

SAMBIA 6,5. Diligente su Augello, in questo Daniliuc gli dà una mano. Non disdegna qualche ripartenza. Poco dopo la mezzora sfiora il gol su punizione con un bolide della casa. (dall’1′ st MAZZOCCHI 6. Prova a mettere subito il turbo ma il motore è ancora in fase di rodaggio).

CRNIGOJ 6. Lotta con grinta a centrocampo, rubacchia palloni preziosi fin dal primo minuto. Gli tocca spesso ripiegare e raddoppiare su Sabiri, il blucerchiato più pericoloso. Un po’ troppo irruento in alcuni frangenti, chiede troppo alle sue caratteristiche quando cerca l’uscita palla al piede. Suo il primo tentativo di testa sugli sviluppi di un angolo. (dall’1′ st MAGGIORE 5. Si presenta con un’ammonizione. Frettoloso e ancora un po’ arrugginito, getta via troppi palloni. Si fa ipnotizzare a 10′ dalla fine in area piccola, non è lesto a battere a rete quel secondo prima).

COULIBALY 6. Un po’ svagato nel primo tempo, si perde in un paio di situazioni piuttosto elementari soprattutto quando si tratta di ripartire. Un filo meglio nella seconda frazione.

BRADARIC 6. Scavalla timidamente in avvio, poi si arresta e cerca più di guardarsi la castagna. Missione ok perché la Samp da lì non sfonda mai nel primo tempo. Qualche grattacapo in più nella ripresa, gestisce bene ma potrebbe ripartire con più pulizia.

KASTANOS 6,5. Ha ripreso fiducia ed è ispirato. Gran filtrante per Candreva al 13′, l’ex di turno sciupa. Col passare dei minuti del primo tempo abbassa leggermente il suo raggio d’azione e si adegua all’indirizzo di squadra di aspettare più bassi. (dal 16′ st DIA 5. Ritrova il campo dopo aver saltato due partite. Vive di fiammate, stavolta poche, confuse e non certo decisive).

CANDREVA 6. La curva sud doriana lo riempie di fischi, lui risponde con ordine e disciplina. Peccato si divori il possibile vantaggio cincischiando a tu per tu con Audero. (dal 27′ st BOHINEN 6. Va dentro per dare più palleggio ma deve mettersi l’elmetto).

PIATEK 5,5. Sente il “suo” derby e sembra pure approcciare nella maniera giusta. Spizza bene un po’ di palloni in volo, però non riesce a riempire l’area. Comincia la ripresa con una discreta iniziativa personale che impegna Audero ma è un fuoco di paglia. Non un fulmine in velocità – e questo si sapeva – cala progressivamente, non trattiene palla, viene pure ammonito e si innervosisce. La piroetta e quel destro altissimo da buona posizione sanciscono un’altra prova al di sotto della sufficienza.

ALL: SOUSA 5,5. Conferma in blocco la formazione vittoriosa nella precedente partita, non era mai accaduto in questa stagione neppure con il suo predecessore. Buon avvio, con almeno due palle gol nitide, però la Samp tiene. I granata non riescono a colpire a freddo una Doria irrigidita dalle paure: a centrocampo c’è tanta “garra” ma poca qualità per ripartire e costruire. Lì in mezzo si insiste con le giocate nello stretto in occasioni in cui un metronomo avrebbe trovato modo e spazi per aprire ariosamente il gioco. Nella seconda parte del primo tempo il baricentro si abbassa e la scelta di aspettare un avversario che perde anche il briciolo di qualità rimasta (Sabiri fuori anzitempo per infortunio) alla fine. Nell’intervallo lascia fuori Sambia – che non aveva demeritato – e Crnigoj. Mazzocchi e Maggiore non trasformano la partita. La Salernitana non crede fino in fondo nella possibilità di accartocciare la Samp e dopo un avvio di ripresa confortante si abbassa troppo, non tiene palla, concede metri e fiducia agli avversari. L’ingresso di Dia non regala brio. A poco più di un quarto d’ora dalla fine allora si passa al 3-5-2 con Bohinen play e Candreva in panchina. La Salernitana non impensierisce Audero e dà la sensazione di accontentarsi del pari a reti bianche, soffrendo la disperazione dei liguri.

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