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Prossima settimana assemblea Lega B, medici all’erta: “Restano criticità soprattutto in cadetteria”

Prima l’assemblea di Lega B che sarà convocata a inizio prossima settimana per decidere date definitive della prosecuzione del campionato (ma anche l’introduzione eccezionale delle cinque sostituzioni in tre momenti delle partite; i cambi diventerebbero sei in caso di supplementari ai playoff-playout), poi le… preghiere. Le società cadette hanno iniziato tutte, chi prima, chi dopo, a riprendere contatto con allenamenti almeno individuali e a stretto giro lo faranno anche dal punto di vista collettivo. La Salernitana, nello specifico, unirà il gruppo lunedì in un semi-ritiro (clicca qui per leggere l’articolo). Nel pieno rispetto del protocollo. Quello contenente le linee guida sulla ripresa del campionato, tuttavia, non è ancora stato pubblicato. Ieri è stato approvato dal Comitato Tecnico Scientifico ed è già informalmente nelle mani delle leghe, dunque anche delle società. Si attende la pubblicazione ufficiale.

Tra le preoccupazioni che restano, la più grande riguarda un eventuale caso di positività al Covid-19 a campionato già ricominciato. In tal caso, il protocollo prevede la quarantena per il gruppo squadra intero. Dunque, la regolarità delle competizioni sarebbe messa a repentaglio. A sottolinearlo è stato ancora il professor Enrico Castellacci, presidente di LAMICA (Libera Associazione Medici Italiani del Calcio) nel suo intervento sulle frequenze di Radio Uno Rai: “Se dovesse uscire un caso di Covid-19 in questo momento si può ancora recuperare, ma se dovesse succedere a inizio campionato, bisognerebbe andare direttamente al piano B, che sono i play-off diretti o la cristallizzazione della classifica. Non si può portare avanti un campionato mettendo una squadra in quarantena per due settimane. Forse la riduzione a sette giorni potrebbe essere presa in considerazione se la curva del contagio calasse e non è detto che su questo punto non si torni indietro. Serie B? Auguriamoci che non ci sia nessun caso di positività, ma se dovesse verificarsi, non ci sarebbero le strutture logistiche per i ritiri delle squadre e i medici avrebbero problemi a recepire tamponi“.

L’associazione presieduta dall’ex medico della Nazionale aveva già lanciato l’allarme giorni fa, culminando la sua campagna informativa sulle opinioni dei medici sociali dei club con una missiva inviata al presidente della Figc, Gravina e al numero uno della cadetteria, Balata. L’agenzia Italpress aveva battuto la lettera: “La LAMICA ascoltato il parere dei medici della serie B che sottoscrivono questo documento, partendo dalla volontà comune di portare a termine il campionato come previsto dal Consiglio Federale, fa comunque presente oggettive difficoltà a cui alcuni club ed i sanitari devono far fronte. Benché la Federazione abbia messo a disposizione alcuni nominativi di laboratori a cui rivolgersi per effettuare tamponi e test sierologici, per molti sanitari ci sono seri problemi a poterli eseguire e per taluni (vedi Calabria) l’impossibilità in quanto la Regione stessa vieta di eseguire tamponi in laboratori privati”, si legge nel testo, che individua un secondo punto critico nell’alto costo per i club per eseguire un così elevato numero di test molecolari e sierologici. “Nel caso di un nuovo Covid19 e la necessità repentina di reperire un ritiro fiduciario di tutta la squadra così come previsto, la mancanza per molte società di strutture logistiche atte a questo come centri sportivi con foresterie o strutture alberghiere adattate a ritiro blindato virus free” è il terzo punto messo in evidenza da Castellacci. “Nel malaugurato caso di obbligata quarantena, c’è mancanza strutturale di medici che possano seguire per tutto il periodo full time la squadra, avendo la propria attività lavorativa principale al di fuori dei club di appartenenza. – rimarca ancora la LAMICA. – I medici si assumono tutte le responsabilità sanitarie che a loro competono, compreso il compito di dare indicazioni sulle linee guida ma certamente non quello di vigilare che queste siano rispettate. In un contesto collaborativo, pensiamo che la Federazione possa prendere atto di queste riflessioni ed oggettive difficoltà per molti club e molti medici insormontabili e cercare di trovare soluzioni compatibili che permettano concretamente per la serie B l’inizio di questo campionato”. Curiosità: il documento è firmato da Ascoli, Cittadella, Cosenza, Cremonese, Crotone, Frosinone, Juve Stabia, Livorno, Perugia, Venezia, Virtus Entella, ma anche dai medici dimissionari del Trapani e dal duo Andrea D’Alessandro-Italo Leo, ormai ex medici della Salernitana, licenziati dal club proprio alla vigilia dei tamponi per il gruppo squadra e conseguente ripresa degli allenamenti individuali in piccoli gruppi.

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