Connect with us

News

Ribéry day: “Ho pianto tanto, non ero pronto a smettere. Nicola mi ha aiutato”

Il pomeriggio di “frero” Ribéry è cominciato con le lacrime dell’addio e terminato con il sorriso della vittoria, la “prima” con indosso la divisa dello staff tecnico. Gyomber e Fazio lo hanno preso per mano e portato in testa al serpentone verso la Curva Sud a fine partita.

FR7 in mixed zone

“Ho pianto tanto con la squadra e la società, è stata una settimana bella. Il calcio mi ha dato tutto, nella mia vita ho conosciuto tante persone e vinto tanto. Ho anche pianto e vissuto momenti non semplici, ma è stata una storia incredibile durata ventidue anni. Ho fatto tanti sacrifici e lavorato tanto per giocare sempre al top. È stato bello, ma adesso è arrivato il momento di lasciare il calcio. Peccato, non ero pronto. Società ed allenatore mi hanno aiutato subito, Nicola mi ha fatto una proposta importante. Ho iniziato a lavorare con lo staff e gli sono stato vicino aiutandoli in campo”, ha detto l’ex Bayern ai microfoni di Sky Sport.

Il futuro in Italia

“Che allenatore sarò? Tutti hanno la loro mentalità e profilo, ancora è presto per parlare di che allenatore sarò. Mi piacerebbe farlo per stare vicino ai giocatori come ho fatto per tanti anni. L’ho fatto anche qui in questo anno e mezzo. Io voglio bene a tutti nello spogliatoio, quando vedo tutti col sorriso per me è importante. Mi piacerebbe rimanere in Italia: sono qui da tre anni, amo il Paese e si mangia anche molto bene – ha aggiunto Ribéry –Non ho rimpianti, sono fiero della mia carriera e di quello che ho dato in campo ed al calcio. In conclusione, dico che nel 2013 avessi preso il pallone d’oro sarebbe stata una soddisfazione personale ma il calcio è così. Ora smetto ma tutti si ricorderanno di Franck Ribéry e questo per me è importante, significa aver fatto la storia”.

La giornata

Il francese ha risposto così ai microfoni di DAZN: “È stata una giornata particolare per me, devo ringraziare tutti, dal presidente ai tifosi perché questo è un momento che non potrò mai dimenticare. Ora inizia un’altra vita, ma il messaggio che voglio mandare alla squadra è che posso aiutarli. Sono fiero dei ragazzi, li ho visti alla grande in settimana, c’è stato entusiasmo. Sono contento per oggi, soprattutto nel secondo tempo la squadra ha dato tanto. Allenatore? Mi piacerebbe, ma c’è ancora tempo. Il calcio mi ha dato tutto, sempre. Sono cresciuto per strada e non ho mai dimenticato le mie origini. Voglio fare capire ai ragazzi che siamo fortunati a vivere di calcio. Mi fa male pensare di non potermi allenare sempre, ma sono contento di poter trasmettere la mia esperienza. Ho vissuto una bella carriera, ho vinto tanto, mi vedo tra i primi 5 più forti di sempre”.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News