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Ricavi da diritti tv: Salernitana al tavolo delle grandi. Ai granata oltre 26 milioni di euro

I ricavi da diritti tv rappresentano nel calcio moderno, una delle voci prevalenti nei bilanci delle società di massima serie. E non c’è da meravigliarsi, anche alla luce del campionato spezzatino che caratterizza i weekend di Serie A, con una iper frammentazione del calendario per favorire l’esposizione dei singoli eventi.

Stanno per essere distribuite ingenti risorse a beneficio delle 20 squadre del nostro massimo campionato, una torta di circa 940 milioni di euro, che arriveranno nelle casse dei club secondo una ripartizione che risentirà di 6 criteri diversi. Cinque di questi sono ormai definiti ed equivalgono a 866 milioni di euro; per la rimanente parte si dovrà guardare alla percentuale di ascolti delle gare tv, aspetto ancora non ben chiaro con i dati auditel da incrociare con quelli di non facile calcolo sulle App di Dazn.

La Salernitana si siede quindi al tavolo delle grandi e lo fa partendo da un dato che nessuna classifica può inficiare: la metà dei ricavi da diritti tv avverrà in maniera uguale tra i 20 club. Tradotto in euro, vuol dire che 470 milioni saranno ripartiti equamente garantendo 23,5 milioni a ciascuna delle venti società che prendono parte al campionato 2021/22.

E’ quanto prevede la Legge Melandri che identifica i famosi criteri per la suddivisione:

a) 50% (470 milioni) in misura uguale tra tutte le società

b) 15 % (140 milioni) sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell’ultimo campionato

c)10% (94 milioni) per i risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati

d) 5% (47 milioni) sulla base della storia del club, cioè stilando una ipotetica graduatoria per i risultati a livello nazionale e internazionale dalla Stagione Sportiva 1946/47 alla sesta stagione precedente il torneo 2021-22.

e) 12% (113 milioni) in base agli spettatori paganti delle partite casalinghe disputate negli ultimi tre campionati

f) 8% (oltre 75 milioni) sulla base dei dati auditel, ancora da definire.

Ecco che, con i primi 5 criteri certi, si scopre che nelle casse della Salernitana arriverà una cifra tra i 26,9 ed i 28,2 milioni di euro, negli ultimissimi posti tra le 20 compagini di massima serie.

Come detto, la parte prevalente deriva dalla quota “democratica” uguale per tutti (23,5 milioni). Se la Salernitana dovesse arrivare ultima (criterio b) entrerebbero ulteriori 900.000 euro, che diventerebbero 1.400.000 euro in caso di penultimo posto, 1.800.000 euro in caso di terzultimo e 2.200.000 euro in caso di quartultimo con relativa salvezza. Appena 200.000 euro arriveranno dal criterio c, visto che i precedenti 5 campionati hanno visto la Salernitana stabilmente in Serie B. Altri 800.000 euro entreranno per la questione “Storia” (criterio d), cioè il rendimento negli ultimi 70 anni. La classifica botteghino (criterio e) sorride invece al club che incamererà 1,4 milioni di euro grazie alla risposta del pubblico salernitano all’Arechi. Resta da capire, come detto, come si posizionerà la Salernitana nei dati auditel.

Ai milioni di euro derivanti dai diritti tv, bisognerà poi aggiungere, in caso di ritorno in Serie B, le risorse del “paracadute”. Insomma un bel gruzzoletto per le casse sociali, una cifra nettamente più alta rispetto a quella iscritta a bilancio negli ultimi anni alla voce “diritti televisivi”.

Gli incassi da diritti televisivi furono di circa 2,14 milioni nel 2020-21, di 1,28 milioni nel 2019-20, 1,56 nel 2018-19 e 1,435 nel 2017-18.

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