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Salernitana a caccia della forma migliore, col tempo i granata dovranno provare a fare la partita

I primi centottanta minuti della stagione hanno fatto emergere una verità calcistica inattaccabile: la Salernitana deve provare sempre a fare la partita, altrimenti rischia di vedere svilite le sue enormi potenzialità tecnico-tattiche. Convinzione maturata dopo aver analizzato attentamente il match casalingo contro il Palermo e la successiva trasferta in casa del Lecce di mister Liverani. Con i rosanero, infatti, il 3-5-2 scolastico dei primi quarantacinque minuti di gioco, privo di iniziativa e scarsamente aggressivo, consegnò il pallino delle operazioni a Traijkovski e compagni, i quali più di una volta sfiorarono il gol del vantaggio. Nella ripresa, una Salernitana più consapevole dei propri mezzi e doverosamente impegnata a regalare un’immagine convincente della sua forza ai tredicimila appassionati presenti sugli spalti dell’Arechi, mutò radicalmente il suo approccio alla gara e creò diversi grattacapi alla blasonata formazione siciliana. Pressing alto, maggiore intraprendenza nella ricerca delle soluzioni offensive e qualche sostituzione provvidenziale suggerirono al tecnico Tedino di prestare attenzione più certosina alla fase difensiva, con l’ingresso di un centrocampista in luogo di una punta a confermare la temuta rivisitazione tattica del match imposta da una Salernitana finalmente carismatica.

Contro il Lecce, storia di quattro giorni fa, l’atteggiamento timoroso e rinunciatario di Schiavi e compagni palesato nella parte iniziale della gara ha consentito ai giallorossi pugliesi di dominare senza eccessive difficoltà la fase embrionale della contesa. Il gol di Mancosu, giunto dopo pochissimi minuti, ha accelerato la presa di coscienza della squadra e di Colantuono, il quale è stato bravo a modificare in corsa e abbastanza celermente lo spartito tattico del match. Questa metamorfosi ha prodotto un significativo miglioramento già nella seconda parte della prima frazione di gioco, per poi mettere quasi alle corde i giallorossi locali nei secondi quarantacinque minuti. Parliamo soprattutto di miglioramenti legati ad un diverso atteggiamento mentale, atletico ed agonistico, perché di calcio esteticamente gradevole e di fase offensiva continua e spumeggiante, al momento, abbiamo intravisto solo qualche sporadica traccia. E’ troppo presto, però, per emettere sentenze definitive sulle ragioni alla base degli approcci deficitari alle partite, così come superficiale e frettolosa appare l’idea di legare l’eccessiva prudenza della squadra ad un’insicurezza di fondo trasmessa dal tecnico laziale. Due fattori di estrema importanza da inserire in un’attenta analisi calcistica sono rappresentati dall’attuale tenuta atletica del gruppo e dalle riflessioni di Colantuono sul futuro tattico della sua formazione.

Infatti, fin quando i calciatori a disposizione dell’ex trainer atalantino non avranno smaltito completamente i carichi di lavoro del romitaggio estivo e raggiunto un livello atletico uniforme, non potremo mai sapere se i temporeggiamenti iniziali delle prime due gare di campionato siano stati imposti da eccessiva prudenza, dalla necessità di spalmare sui novanta minuti le risorse atletiche o dall’impossibilità strutturale (la Salernitana è una squadra molto fisica) a realizzare un calcio dinamico ed aggressivo. Cosi come saranno da verificare a fondo le caratteristiche tecnico-tattiche dei calciatori presenti in organico prima di esprimere una preferenza – che non vuol dire accantonare per sempre gli altri moduli – sul sistema di gioco da utilizzare nel prosieguo della stagione. Diciamo questo perché una Salernitana più spigliata e intrepida rispetto agli inizi di gara impacciati l’abbiamo registrata con il 3-5-2 (secondo tempo contro il Palermo), con il 3-4-1-2 (seconda parte del primo tempo di Lecce) e con il 4-3-1-2 (secondo tempo contro i salentini). Insomma, il percorso di lavoro e le strategie future continueranno a mantenere vivo il cantiere calcistico diretto da Colantuono. Pertanto la sosta, alla luce di quanto detto, possiamo tranquillamente considerarla una provvidenziale alleata della Salernitana.

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