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Tacopina: “Impressionato da tifosi granata, con Lotito condivisione di idee. Vediamo se Palermo s’iscrive”

Mastica amaro Joe Tacopina, presidente del Venezia, nella Sala Stampa del Penzo al termine della sfida vinta ai calci di rigore dalla Salernitana e che ha sancito la salvezza dei granata.

Il numero uno degli arancioneroverdi parla subito dei problemi del calcio italiano: “Non è facile per me parlare dopo questa gara, sono disgustato e arrabbiato per quello che sta accadendo in Italia. Un mese fa abbiamo ricevuto un comunicato della Lega B che affermava la nostra salvezza. Sono dieci anni che vivo nel mondo del calcio italiano, amo questo sport, amo questo Paese e per motivi come questi che, ormai, gli investitori sono disgustati e provano poco interesse. Il calcio italiano ha tanti problemi, tante squadre falliscono  e non è possibile: nel mondo non ci sono altre leghe che vivono questo problema: basti pensare almeno alle 4-5 società che hanno commesso illeciti quest’anno e sono state penalizzate, in un paese civile non dovrebbe mai accadere! Ed è per questo che, poi, il calcio italiano si ritrova in questa situazione. Solitamente le regole sono o bianco o nere, devi attenerti alle stesse. Le regole qui, invece, cambiano in maniera veloce e questo genera tutti i problemi di cui conoscete”.

Prosegue il numero uno dei veneti: “Nonostante fosse evidente che il Palermo abbia commesso importanti illeciti è riuscito a mantenersi la salvezza. Ha messo del suo anche il presidente della Lega B, l’avvocato, “il genio”. Uno che, in realtà, non conosce i regolamenti della sua Lega scavalcando il suo consiglio senza averlo convocato. Inevitabile fare un passo indietro a mercoledì: ci mettono il VAR e succede quello che succede, quello che avete visto tutti voi. Ci siamo battuti per avere il VAR e il suo utilizzo e in questo caso c’era un rigore abbastanza evidente che non hanno voluto assegnare. Quando si mettono delle regole e poi queste non vengono rispettate si va a minare la credibilità del sistema calcio”.

Inevitabile parlare del doppio confronto e delle possibilità di rimanere alla guida del club: “La squadra ha giocato alla grande, non le posso recriminare niente. Il punto è che non dovevamo giocare oggi e quantomeno dovevamo pareggiare mercoledì perché lo meritavamo. Sono qui da quattro anni, abbiamo speso tanto nella mia gestione. Lo stadio ha avuto un primo okay e, dunque, rimaniamo qui”.

Su Lotito, giunto anche lui in Sala Stampa: Io sono con Lotito, la pensa come me. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, anche lui era molto disgustato da tutto e penso che se avesse perso avrebbe reagito persino in maniera più negativa della mia”.

Tacopina non molla e pensa al futuro: “Non abbiamo ancora smesso di lottare, io non mi considero ancora in Lega Pro, devono succedere ancora un sacco di cose. Si deve pronunciare il TAR. Ci sarà un’assemblea di Lega per capire cosa succederà della Lega stessa. I giochi non sono ancora chiusi. Palermo ha problemi e il 24 giugno si capirà se si iscriverà: per poterlo fare servono tanti soldi sul piatto. Soldi veri, non quelli del monopoli. Nessuno in questo momento cosa potrà succedere”.

Sullo sciopero del tifo e sull’ammirazione per il tifo granata: “Capisco le ragioni dei nostri tifosi, se siano ragioni giuste o meno questo non lo so dire. Però, io credo che fossi stato un tifoso del Venezia, sarei venuto allo stadio a tifare la mia squadra del cuore. Rispetto, in ogni caso, la loro presa di posizione. Non si sentivano dentro. Anche i tifosi della Salernitana erano dispiaciuti per ciò che era successo, ma hanno sostenuto la squadra e hanno attraversato il paese per essere qui. Mi hanno impressionato i tifosi della Salernitana per il loro calore e la loro forza”.

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