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Terza X di fila mancava da 3 anni ed è medicina. La Salernitana sa riaggiustare le cose

In ventuno partite disputate sul campo, la Salernitana è andata in svantaggio in dieci occasioni ed è riuscita a rimettere a posto le cose nella metà delle volte: in cinque casi è andata male (se non malissimo) come a Ferrara, Brescia, Monza, in casa col Pordenone e ad Empoli, mentre ieri all’Arena Garibaldi si è trattata della quinta gara riaggiustata dopo un inizio non incoraggiante. Era capitato anche contro Reggina, Entella e Cremonese in casa e Chievo in trasferta: contro gli amaranto la Salernitana aveva acciuffato il pareggio, nelle altre tre occasioni addirittura aveva ribaltato tutto, portando a casa l’intera posta in palio.

Non molliamo mai e l’abbiamo dimostrato”, dice Castori. Al netto di ogni valutazione tecnico-tattica (l’estro e lo “squilibrio” forse sono stati inseriti tardivamente dal mister. Chissà come sarebbe andata a finire se l’asse Anderson-Cicerelli avesse avuto modo di agire un po’ prima), la compagine granata ha ancora una volta dimostrato di saper riportare sul campo il carattere del suo allenatore. A Pisa sembrava tutto compromesso ed invece – complice, va detto, anche un pizzico di fortuna sui rimpalli che hanno consentito prima a Tutino di accorciare le distanze (l’iniziale conclusione si era infranta su Gori), poi a Casasola di ricevere un cioccolatino da scagliare in porta – il cavalluccio ha saputo lottare per restare a galla. Il punto di ieri sera, più che per la classifica, è importante a livello psicologico e tiene su il morale della squadra. Fa niente se si tratta del terzo consecutivo: intanto, contando anche la vittoria contro il Pescara, i granata non perdono da 4 gare. In secondo luogo, vista la bagarre, per restare nel gruppone le “X” in trasferta possono essere accolte comunque positivamente dal pragmatico allenatore marchigiano. A patto, però, che si torni a marciare a pienissimo regime tra le mura amiche già dal match contro il Vicenza.

I tre pareggi consecutivi mancavano alla Salernitana addirittura dall’aprile 2018, con Stefano Colantuono in panchina, subentrato da qualche mese a Bollini. Tutti e tre per 1-1, tra l’altro. Nell’ordine, a Bari, poi in casa col Cesena (di Castori!) e ancora fuori contro la Cremonese. All’epoca era una Salernitana già dimessa e proiettata più al tranquillo mantenimento della categoria, rispetto a quella di oggi che può convintamente desiderare quantomeno il primo piazzamento playoff della sua storia. “Non pensavamo di essere così in alto a questo punto, ma siamo in zona alta da inizio torneo e ce lo stiamo meritando. A gennaio abbiamo rinforzato la rosa e ce la giocheremo fino alla fine. L’assenza del pubblico ci ha penalizzati finora, vogliamo però mantenere la posizione. Non ci precludiamo nulla”, ha detto ieri Alberto Bianchi – dirigente granata – ai microfoni di RaiSport.

1 Commento

1 Commento

  1. Michele Paolillo

    10/02/2021 at 20:47

    Bisogna essere obiettivi il Pisa è una squadra tecnicamente e fisicamente meno attrezzata rispetto alla salernitana
    Ero piacevolmente colpito e poi entusiasta della capacità di castori di cambiare modulo e di conseguenza propensione offensiva passando dal 352 al 442 a seconda della forza dell’avversario cosa che per mio grande dispiacere non sta più facendo
    Col Pisa bisognava osare di più

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