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Serie A-diritti tv, assemblea il 13 marzo: tra banche e fondi… De Laurentiis propone Apple

La Lega Serie A ha convocato per il 13 marzo una nuova assemblea. Nel giorno di Milan-Salernitana si incontreranno i rappresentanti delle 20 squadre della massima categoria del calcio italiano per discutere anche della ripartizione dei diritti audiovisivi.

Assemblea di Lega: questione diritti tv

Tutti i rappresentanti dei venti club di Serie A discuteranno se avanzare la procedura e quindi dare seguito o meno alle proposte ricevute da banche internazionali, fondi di private equity (tipologia di investimenti che puntano al finanziamento di progetti e società ad alto potenziale) che hanno espresso interesse a investire nei diritti tv della Lega attraverso un processo formale. La Salernitana sarà rappresentata, come al solito, dall’amministratore delegato Maurizio Milan. All’ordine del giorno ci saranno varie tematiche con i portavoce delle varie squadre che parleranno anche della quota abbonamenti-ticket per la stagione in corso (e per l’anno prossimo) e della quota audience certificata dell’attuale campionato. Naturalmente ci sono anche altri temi importanti come le riforme organizzative, la Supercoppa e la questione legata al “paracadute”.  La “fetta di torta” più importante della riunione è legata, ovviamente, alla questione dei diritti audiovisivi (come accennato qui). I tre modelli proposti sono: finanziamento tramite una “league wide facility” (finanziamento in debito), ingresso nell’equity della media company o un modello ibrido, in cui si potrebbe considerare una quota ridotta di equity, focalizzandosi solo sui diritti internazionali, cui affiancare una linea di credito.

No ai fondi stranieri, sì alle banche

Gli interessi, oltre a JP Morgan (la prima ad interessarsi alla SuperLega), Citi, Goldman Sachs (a cui l’Inter si è affidata per una eventuale cessione) mentre tra le banche viene citata anche Barclays (da sempre finanziaria del campionato inglese della Premier League) mentre non compare più Deutsche Bank (che recentemente ha acquistato i diritti per la nomina dello stadio dell’Eintracht Francoforte) perchè impegnata in un’operazione simile in corso nella Bundesliga. Tra i presidenti dei club di Serie A alcuni si sono già detti contrari ai fondi di private equity virando maggiormente verso le banche, tra cui il numero uno del Milan Gerry Cardinale e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che ha manifestato recentemente la volontà di “rompere” il dualismo Sky-DAZN proponendo anche l’alternativa Apple. Dubbi sono stati espressi anche dal numero uno del Torino Urbano Cairo.

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